Specie: differenze tra le versioni

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La specie ''cronologica'' è basata sul concetto "[[tempo]]" ed è il classico campo di studi sulla [[paleontologia sistematica]] e [[biostratigrafia]] (vedi [[prove paleontologiche dell'evoluzione]]).
 
Si possono indicare vari esempi da sezioni stratigrafiche affidabili. Uno di questi, molto significativo è il concetto di cronospecie per l'ammonite del genere ''Hildoceras'' (che si può considerare una specie il cui ambito morfologico è quello della specie tipo Hildoceras bifrons). Questo discorso è legato al limite, all'interno del piano Toarciano, tra la zona a Hildaites undicosta e quella a Hildoceras bifrons. La prima comparsa degli ammoniti del genere ''Hildoceras'' (vedi anche voce in Wikipedia), che sono in realtà ''Hildoceras'' primitivi senza solco giro-laterale, è basata su un criterio morfologico-evolutivo. Cioè sulla comparsa all'interno della sottofamiglia Hildoceratinae delle forme con coste anguliradiate (criterio di Gabilly, 1976). Prima del limite non ci sono forme con coste anguliradiate, dopo il limite compaiono forme dubbie o con coste anguliradiate. La zona a Bifrons, nota in gran parte dell'Europa, indagata in Appennino (Rosso Ammonitico umbro-marchigiano) è rappresentata circa da 40 livelli fossiliferi, tutti con fossili ben conservati come modelli interni conchigliari e campionati dettagliatamente. Sono posti nel membro rosso ammonitico nodulare-marnoso. Tutti e 40 quasi, in 2  m circa di spessore, contengono ammoniti del genere ''Hildoceras'', generalmente inteso con il solco giro-laterale e parte interna della spira liscia. Negli ultimi 2-3 livelli dei 40 il genere è rappresentato da forme debolmente ornate, involute, subdiscoidali e con area ventrale stretta non solcata. Con queste forme si definisce il limite superiore della zona. Sopra la zona a Hildoceras bifrons, così come noi la intendiamo per esperienza, il genere ''Hildoceras'' è assente per non più poi ricomparire.
 
È questo un concetto concreto di specie, definita con la sue, comparsa e scomparsa; però una documentazione così ricca e varia al riguardo (varie centinaia di campioni) è tipica dell'Italia e cioè del Rosso Ammonitico, unità che può essere considerata continua o quasi; manca infatti anche se parzialmente nello stratotipo del Toarciano francese (vedi Venturi e al. 2010).
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* presenza di gruppi morfologicamente identici al resto della specie ma riproduttivamente separati a causa di rimaneggiamenti cromosomici ([[criptospecie]]).
 
In pratica si individuano le specie basandosi su criteri gestiti dall'esperienza e dal buon senso. Dal punto di vista dell'[[evoluzione]], per l'idea darwiniana, la formazione di una specie è spesso un fenomeno graduale e implicava entità naturali che cambiavano, adattandosi continuamente a fattori ambientali. [[Linneo]], invece era un fissista, perché le specie naturali per lui erano materializzazioni di [[Idea|idee]] immutabili ben distinte (ispirazione della filosofia platonica). I paleontologi del '900, tenendo conto che le sequenze evolutive erano affette da salti e che tra le specie non si trovavano forme intermedie, hanno cercato di spiegare il fenomeno con le stasi evolutive e le comparse improvvise (vedi [[Teoria degli equilibri punteggiati|equilibri punteggiati di Gould e Eldredge]]). Però la documentazione paleontologica reperibile nelle successioni marine a strati, anche se lacunose per quel che riguarda l'evoluzione, presenta talora la continuità darwiniana: vedi ad es. le serie evolutive concrete degli Echinoidi ''MIcraster'' del Cretaceo superiore inglese (Brouwer 1972, Pinna 1974) e degli ammoniti Hildoceratidae citate sopra. La loro continuità di documentazione si manifesta nella obbiettiva difficoltà di classificazione, che pone ai paleontologi problemi di difficile soluzione. Quindi quando si ha, nelle serie evolutive concrete, oltre alle specie note, una grande varietà di forme, intermedie e non, in ciò è il carattere dell'evoluzione gradualistica in cui Darwin credeva, anche se in modo teorico.
 
Sulla sostanziale arbitrarietà di un qualsiasi tipo di classificazione è chiara la posizione di [[Charles Darwin|Darwin]], che ha avuto grande lungimiranza influenzato come era dall'evoluzione che stava studiando, posizione che oggi appare, però, sotto questo profilo in parte superata:
 
{{Citazione|[...] io considero il termine specie come una definizione arbitraria che, per motivi di convenienza, serve a designare un gruppo di individui strettamente simili tra di loro, per cui la specie non differisce granché dalla varietà, intendendosi con questo termine le forme meno distinte e più fluttuanti. Inoltre, anche il termine di varietà viene applicato arbitrariamente per pura praticità nei confronti delle semplici variazioni individuali.|[[L'origine delle specie]], cap.2 "La variazione in natura"}}Citazione: Brouwer Aart (1972) - Paleontologia Generale, le testimonianze fossili della vita. Edizioni Scientifiche e Tecniche Mondadori, 221 pp., ediz. italiana, Milano.