Girolamo Bax: differenze tra le versioni

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== Opere ==
Il Bax è noto come autore della [[Farsa (genere teatrale)|farsa]] pastorale in [[Dialetto salentino|vernacolo salentino]] intitolata ''[[Niccu Furcedda|Nniccu Furcedda]]'', in tre atti. Di quest'opera non esiste il manoscritto originale, ma solo una copia manoscritta, non perfetta, conservata nella biblioteca 'Granafei' di Mesagne, e, a cura di Pietro Palumbo, un'edizione integrale, anche questa imperfetta, pubblicata in appendice alla 'Storia di Francavilla' 1870, e un'edizione incompleta pubblicata su 'Rivista Storica Salentina' basate su un altro manoscritto che ora non è più reperibile. Nuove edizioni di quest'opera sono state pubblicate da Rosario Jurlaro ('Nniccu Furcedda, Farsa pastorale del XVIII secolo in vernacolo salentino', Firenze, Olschki, 1964), Mario Marti ('Nniccu Furcedda di Gerolamo Bax' in 'Letteratura Dialettale Salentina, Galatina, Congedo, 1994), Gerardo Trisolino ('Come leggere Nniccu Furcedda, Francavilla, Ferrarelli & D'Andrea, 2010), e recentemente Tommaso Urgese (Il dialetto del XVIII secolo di Nniccu Furcedda, opera salentina del francavillese Girolamo Bax, Oria, stampa Cidue, 2017). BenchèBenché considerata un'opera locale si tratta di un capolavoro della letteratura teatrale, sia perchèperché è l'opera più rappresentativa, tra quelle conosciute, scritta in endecasillabi con rimalmezzo, sia perché il dialetto usato non è 'una forma di espressione che aderisce soltanto all'ambiente popolare e contadino', ma è soprattutto 'diletto, godimento della sua efficacia connotativa, letteraria manipolazione di suoni e concetti' (Donato Valli, 'Girolamo Bax e la commedia duialettale non musicale' in 'Storia della poesia dialettale nel Salento', Galatina, Congedo 2003).
 
Il letterato fiorentino [[Niccolò Tommaseo]] , riferendosi ai tanti italianismi presenti, annotava: «a me suona italiano più che non paia, e ci riconosco assai forme dell'italiano antico».