Eluana Englaro: differenze tra le versioni

Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
Recupero di 1 fonte/i e segnalazione di 0 link interrotto/i. #IABot (v2.0beta)
Studi
Riga 25:
==Vicende giudiziarie==
[[File:Beppino Englaro.jpg|thumb|Beppino Englaro, padre di Eluana]]
L'incidente stradale avvenne il 18 gennaio [[1992]], al ritorno da una festa a [[Pescate]], paese alle porte di [[Lecco]]; la giovane Eluana, che aveva da poco compiuto 21 anni e frequentava la facoltà di Lingue e letterature straniere all'[[Università Cattolica del Sacro Cuore]] di [[Milano]] (dopo un iniziale infruttuoso periodo a [[Giurisprudenza]] presso l'[[Università degli Studi di Milano|Università degli Studi]])<ref>{{Cita web|url=http://www.bastabugie.it/it/articoli.php?id=1019|titolo=BASTABUGIE - LA VERA ELUANA NELLE LETTERE PRIMA DELL'INCIDENTE|sito=www.bastabugie.it|lingua=it|accesso=2018-08-20}}</ref>, perse il controllo dell'automobile a causa del fondo stradale gelato e si schiantò contro un palo della luce e quindi contro un muro, riportando lesioni craniche gravissime ed una frattura con slivellamento della seconda vertebra che causò un'immediata [[paresi]] di tutti e quattro gli arti. All'arrivo dei soccorsi, la giovane era in [[coma]].
 
Dopo alcuni mesi nel reparto di Terapia Intensiva degli ospedali di Lecco e Sondrio, Eluana uscì dal coma ma, proprio a causa delle lesioni cerebrali estese ed irreversibili, fu dichiarata in [[stato vegetativo]], condizione che esclude la coscienza di sé e del mondo circostante e la possibilità di comunicare o interagire in alcun modo con l'ambiente esterno, relegando il paziente in una condizione tendenzialmente perpetua di totale incoscienza.
Riga 35:
Il procedimento arrivò fino alla [[Corte suprema di cassazione|Corte di cassazione]], che nel marzo [[2006]] respinse le richieste della famiglia Englaro per un vizio del procedimento. Il [[ricorso per cassazione (ordinamento civile italiano)|ricorso]], a suo tempo, non fu notificato ad alcuna controparte portatrice di un interesse contrario a quello di Eluana Englaro. Il ricorso fu presentato ai sensi del citato articolo 32 della [[Costituzione della Repubblica Italiana|Costituzione]]: «Nessuno può essere obbligato a un determinato trattamento sanitario se non per disposizione di legge. La legge non può in nessun caso violare i limiti imposti dal rispetto della persona umana».<ref name="art32" />
 
A seguito di un nuovo ricorso del padre, la Corte di Cassazione rinviò il caso «ad una diversa sezione della [[Corte d'Appello]] di [[Milano]]».
La [[s:Sentenza corte di Cassazione n.21748/2007|sentenza]], depositata il 16 ottobre [[2007]], stabilì due presupposti necessari per poter autorizzare l'interruzione dell'alimentazione artificiale:
* Occorre che «la condizione di stato vegetativo sia, in base ad un rigoroso apprezzamento clinico, irreversibile e non vi sia alcun fondamento medico, secondo gli standard scientifici riconosciuti a livello internazionale, che lasci supporre la benché minima possibilità di un qualche, sia pure flebile, recupero della [[Stato di coscienza|coscienza]] e di ritorno ad una percezione del mondo esterno».<ref name=cassa>[[s:Sentenza corte di Cassazione n.21748/2007|Sentenza corte di Cassazione n.21748/2007]]</ref>
Riga 44:
</ref><ref>{{Cita news |url = http://www.repubblica.it/2008/07/sezioni/cronaca/eluana-eutanasia/eluana-eutanasia/eluana-eutanasia.html |titolo = Eluana, stop alle macchine Il padre: "Ora la libereremo" |pubblicazione = La Repubblica |data = 9 luglio 2008 |accesso=21 novembre 2008}}</ref>
 
Le [[Suore Misericordine di San Gerardo|Suore Misericordine]], che dal [[1994]] in poi si occuparono di Eluana presso la casa di cura [[Luigi Talamoni|Beato Luigi Talamoni]] di [[Lecco]], si rifiutarono di interrompere l'idratazione e l'alimentazione forzate manifestando la disponibilità a continuare ad assistere la donna e chiedendo al padre di abbandonare Eluana alle loro cure e dimenticarsi di lei. Per tale motivo il padre decise di trasferire la figlia presso altra struttura ove dare seguito alle sue volontà (certificate nel decreto attraverso le testimonianze).
 
A seguito della decisione della Corte di Cassazione vi furono varie manifestazioni, come quella a favore promossa dai [[Radicali Italiani]]<ref>{{cita web|url=http://news.kataweb.it/item/471628/eluana-radicali-veglia-domenica-davanti-duomo-torino|titolo=Eluana: Radicali, veglia domenica davanti al Duomo di Torino}}</ref> e quella contraria promossa dal giornalista [[Giuliano Ferrara]], che aveva invitato la cittadinanza a depositare, davanti al Duomo di Milano, bottigliette di acqua in segno di protesta simbolica.<ref>[http://www.ilfoglio.it/soloqui/685 Acqua per Eluana Englaro] {{webarchive|url=https://web.archive.org/web/20120901033326/http://www.ilfoglio.it/soloqui/685 |data=1º settembre 2012 }}, Il Foglio, 14 luglio 2008.</ref> Furono inoltre presentati alcuni appelli, come quello dell'associazione Scienza & Vita<ref>{{cita web|url=http://www.scienzaevita.org/|titolo=Appello di Scienza & Vita: no alla condanna a morte di Eluana Englaro|accesso=18 luglio 2008}}</ref> e quello del giornalista [[Magdi Allam]]<ref name=allam>{{cita web|autore=Magdi Allam|url=http://www.magdiallam.it/node/5872|titolo=Appello per difendere il diritto alla vita di Eluana Englaro|accesso=16 luglio 2008|urlmorto=sì}}</ref> favorevoli alla continuazione delle cure e, sul versante opposto, quello dei Radicali di Lecco.<ref>{{cita web|url=http://radicalilecco.org/rad//modules/mastop_publish/?tac=Manifesto_Appello_per_Eluana_Englaro|titolo=Appello libertà per Eluana Englaro}}</ref>
Riga 72:
 
== L'attuazione del protocollo ==
Il 3 febbraio [[2009]], alle ore 1.30, un'ambulanza con a bordo Eluana Englaro lasciò la casa di cura Beato Luigi Talamoni di [[Lecco]] giungendo, intorno alle 6.00, presso la [[Residenza Sanitaria Assistenziale]] "La Quiete" di [[Udine]]. Tale struttura si dichiarò disponibile ad ospitare la Englaro per l'attuazione della sentenza di sospensione dell'idratazione e dell'alimentazione forzata. Un'équipe di circa quindici tra medici e infermieri, volontari ed esterni alla clinica, si rese disponibile ad attuare il protocollo terapeutico concordato con la famiglia Englaro conformemente a quanto disposto in decreto dalla [[Corte d'Appello]] di [[Milano]]. Nello spazio antistante la clinica, alcuni manifestanti si assieparono protestando contro ciò che dichiaravano essere una "condanna a morte", inveendo contro il padre della giovane e urlando a voce alta "''Eluana svegliati''". Alcune persone tentarono di gettarsi fisicamente contro l'autoambulanza che trasportava la giovane, venendo prontamente allontanati dalle Forze dell'Ordine.
 
Al mattino del 6 febbraio [[2009]] l'équipe annunciò l'avvio della progressiva riduzione dell'alimentazione.
Riga 138:
 
[[Categoria:Bioetica]]
[[Categoria:Studenti dell'Università degli Studi di Milano]]
[[Categoria:Studenti dell'Università Cattolica del Sacro Cuore]]