Crimine di guerra: differenze tra le versioni
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Comprendono anche gli altri atti contrari al [[diritto internazionale umanitario]], quali il maltrattamento dei [[Prigioniero di guerra|prigionieri di guerra]] o dei civili, sanciti dalle [[Convenzioni di Ginevra]].
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{{Vedi anche|Diritto bellico}}
[[File:Polish farmers killed by German forces, German-occupied Poland, 1943.jpg|upright=1.4|thumb|Massacro di civili polacchi operato da truppe [[Germania|tedesche]]. [[1943]].]]
Tenuto conto che la locuzione è vastamente usata nella dialettica [[politica]] con variabilità di significati, in [[giurisprudenza]] la precisa determinazione della configurabilità del reato di crimine di guerra attiene invece alle singole legislazioni nazionali, le quali possono ben prevederla (e dunque circostanziarne gli elementi costitutivi) in seno al proprio ordinamento, ovvero recepirla per effetto di trattatistica esterna all'ordinamento stesso.
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Il diffuso riferimento alle leggi di guerra, contenuto nella maggioranza delle normazioni in argomento, rende talvolta più labile, se non la configurabilità, almeno l'ortodossa applicabilità a fini sanzionatori della previsione penale, in quanto la definizione e la ratifica di regolamentazioni sui modi bellici non è onnivalente, né aggiornata agli ambiti operativi di belligeranza del momento. In più, l'adesione a convenzioni (come le [[Convenzioni di Ginevra]]) o ad altri patti internazionali, intanto non è nemmeno questa universale (non è infatti sottoscritta e ratificata da tutti gli stati) ed inoltre si trova spesso in conflitto (o se ne riesce spesso ad intravedere l'antiteticità) con le norme costituzionali dei singoli paesi, in genere fonti supreme di [[diritto]] dei rispettivi ordinamenti.
Contro l'accusa di reato
A tali eccezioni, ma soprattutto a quella sulla competenza di tribunali non nazionali (con riferimento al reo), si ribatte in genere sempre con l'argomentazione (anche stilisticamente) inglese, per la quale l'imputato ha diritto ad un giudice equo che non prenda parte dando un giudizio giusto, diversamente non sarebbe valido alcun processo in cui l'imputato fosse giudicato colpevole da una giuria di gente onesta. Ma questa paradossale conclusione non attenua il dibattito.
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