Roccalumera: differenze tra le versioni

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Più precisamente: la zona meridionale del paese (fino al ''Piccolo Torrente Pagliara'') apparteneva a [[Savoca]], tutto il resto, comprese le borgate di ''Allume'' e ''Sciglio'' erano sotto la giurisdizione politico-amministrativa di [[Fiumedinisi]].
 
Nel [[1540]], Re [[Carlo V]] concesse al [[Viceré di Sicilia]], ''don [[Ferdinando Gonzaga]]'', quale ricompensa per essersi distinto nella [[battaglia di Tunisi]], le miniere vicino al ''bosco di San Michele'', allora facente parte della Baronia di [[Fiumedinisi]]. Nella parte meridionale del paese si trovava (e si trova) la ''[[Torre Ficara|Torre Sollima o Ficara]]'' (detta anche Zi Paola), inserita nel complesso di fortificazioni alle quali faceva capo il [[castello di Pentefur]] di [[Savoca]]. Nel [[1606]], le miniere di ''Ferdinando Gonzaga'' vennero acquistate dalla famiglia ''La Rocca'', che verso il [[1610]], ottenne il permesso di popolare quelle terre.
Nel [[1606]], le miniere di ''Ferdinando Gonzaga'' vennero acquistate dalla famiglia ''La Rocca'', che verso il [[1610]], ottenne il permesso di popolare quelle terre.
 
Nel [[1613]],''[[Giovanni La Rocca]]'' sposò ''Isabella Lanza Abbate'', vedova del [[Barone]] di [[Fiumedinisi]] ''Antonino Romano Colonna Statella'', che gli portò in dote il ''bosco di San Michele''; ''Giovanni La Rocca'', allora, riunì sotto la sua giurisdizione il territorio del ''bosco di San Michele'' con quello delle miniere che già possedeva, formando il primo nucleo denominato "Roccalumera" (toponimo che deriva da ''Roccae Alumeriae'' cioè Rocca dell'Allume, ''Rocca'' dal nome del proprietario, ''[[Allume]]'', per indicare le importanti miniere).