Conquista di Candia: differenze tra le versioni

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La relativa calma portata dalla colonizzazione durò però molto poco. Gli [[Agiostefani]], potente famiglia della nobiltà greca, si ribellarono mettendo in grave difficoltà i Veneziani. Il duca Tiepolo si trovò a dover chiamare in soccorso [[Marco Sanudo]], [[Ducato di Nasso|duca di Nasso]], ma questo, sconfitti i ribelli greci, si rivoltò a sua volta contro il Tiepolo, cercando di prendere il controllo dell'intera Creta. Il duca di Candia si rifugiò nel [[castello]] di [[Temenos (Creta)|Temenos]] e chiese aiuto a Venezia. L'arrivo di Marco Querini e [[Sebastiano Botanico]] costrinsero infine il Sanudo alla ritirata e a ripristinare l'ordine. Nel [[1216]] al Tiepolo successe come duca [[Paolo Querini]], mentre la stessa carica ducale veniva resa annuale.
 
Poco dopo il suo insediamento il Querini dovette scontrarsi nuovamente con pirati genovesi, affrontando con quattro [[galea|galee]] nelle ancqueacque di Candia le navi del [[conte]] [[Alaman]], che furono catturate. Nel [[1218]], quindi, i Genovesi si risolsero a trattare la pace, in cambio del riacquisto, nelle terre dell'[[Impero Latino]] dei privilegi di cui godevano in precedenza sotto i Bizantini. Durante il ducato di [[Domenico Dolfin]] una nuova sollevazione di Candia, guidata da [[Costantino Sevasto]] e [[Teodoro Malesino]] rese necessario l'invio di una nuova colonia da parte di Venezia, nel tentativo di tenere a freno la popolazione greca.
 
=== Il conflitto con Nicea ===