Maeve Brennan: differenze tra le versioni

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Nel 1934 il padre fu nominato primo ambasciatore irlandese negli [[Stati Uniti]]; la famiglia si trasferì a [[Washington]] dove Maeve si diplomò due anni più tardi in una scuola cattolica. Dopo dieci anni i genitori tornarono in Irlanda, ma Maeve e due sorelle rimasero in America.<ref name=mc/> Lei si trasferì a abitare da sola a [[Manhattan]],<ref name=bricchi>Mariarosa Bricchi, “Notizie su Maeve Brennan”, in appendice a {{cita libro|autore=Maeve Brennan|titolo=La visitatrice|editore=Rizzoli|edizione=BUR|anno=2007}}</ref> ma già l'anno precedente aveva cominciato a lavorare alla rivista [[Harper's Bazaar]].
 
Nel 1949 Maeve Brennan inizia a lavorare al periodico [[The New Yorker]]. Risale a questo periodo il servizio fotografico di [[Karl Bissinger]] che la ritrae in tutta la sua bellezza e che la renderà in un certo senso un'icona di stile; ne è testimonianza la sua rubrica di costume “The Talk of the Town”, i cui interventi furono in parte raccolti nel volume ''The Long-Winded Lady'', dallo pseudonimo con cui firmava i testi.<ref name=bricchi/> La leggendeleggenda vuole che Maeve Brennan sia l’ispiratrice del personaggio di Holly Golightly nel romanzo '' [[Colazione da Tiffany (romanzo)|Colazione da Tiffany]] '' di [[Truman Capote]].<ref name=rasy/> È su ''The New Yorker'' che avviene nel 1950 il suo esordio nella narrativa nel 1950 con il racconto ''Il sacro terrore'' (''The Holy Terror'')<ref>Nell’antologia ''La sposa irlandese''</ref>
 
Nel 1954 Maeve Brennan sposò St.Clair McKelway, uno degli editori del New Yorker, di dodici anni più vecchio di lei e dedito all'alcol. Inizia una vita da “viaggiatrice stanziale” come lei stessa la definisce; vive in alberghi e non possiede una casa propria, trasloca in continuazione portando con sé il cane Bluebell e i numerosi gatti.<ref name=bricchi/> Negli anni settanta è ormai alcolizzata e in preda a sindromi paranoiche. Le capita spesso di dormire nei bagni della redazione. Il suo ultimo pezzo scritto sulla rivista risale al 1981, poi a causa dei frequenti attacchi di depressione passa diversi anni in cliniche per malattie mentali.<ref name=bricchi/>