Caterina Sforza: differenze tra le versioni
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La resistenza solitaria di Caterina venne ammirata in tutta l'Italia<ref>Brogi, p. 200</ref>. [[Niccolò Machiavelli]]<ref>Niccolò Machiavelli ebbe diversi incontri con Caterina nel luglio del [[1499]] in qualità di ambasciatore di Firenze</ref> stesso riporta che numerosissime furono le canzoni e gli [[Epigramma|epigrammi]] composti in suo onore, dei quali ci è giunto solo quello di Marsilio Compagnon.
Visto che il tempo passava e non si otteneva nessun risultato, il Valentino cambiò tattica. Iniziò a bombardare le mura della rocca in continuazione, anche di notte<ref>In contrasto con le usanze di guerra</ref> fino a che, dopo sei giorni, si aprirono due grossi varchi. Il 12 gennaio del [[1500]] la battaglia decisiva fu cruenta e veloce e Caterina continuò a resistere combattendo lei stessa con le armi in mano fino a quando venne fatta prigioniera. Tra i gentiluomini catturati insieme
Il Machiavelli, secondo cui la fortezza era mal costruita e le operazioni di difesa mal dirette da Giovanni da Casale, commentò: «Fece adunque la malaedificata fortezza e la poca prudenza di chi la difendeva vergogna alla magnanima impresa della contessa...»<ref>Brogi, p. 222</ref>.
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=== Roma ===
[[File:Pope Alexander Vi.jpg|thumb|[[Papa Alessandro VI]]]]
Cesare Borgia ottenne la custodia di Caterina dal comandante generale dell'esercito francese [[Yves d'Allègre]], promettendo che
Il Valentino quindi, rimasto solo con le truppe pontificie, si diresse verso Roma, dove condusse anche Caterina che venne in un primo tempo sistemata nel ''palazzo del Belvedere''. Verso la fine del mese di marzo Caterina tentò di fuggire ma fu scoperta e immediatamente imprigionata a [[Castel Sant'Angelo]].
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