Guerre dell'oppio: differenze tra le versioni

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Le guerre giunsero al culmine di annose dispute commerciali tra i due Paesi: in risposta alla penetrazione commerciale britannica che aveva aperto il mercato cinese all'[[oppio]] proveniente dall'[[Impero anglo-indiano|India britannica]], la Cina inasprì i propri divieti sulla droga e ciò scatenò il conflitto.
 
Sconfitto in entrambe le guerre, l'Impero cinese fu costretto a tollerare il commercio dell'oppio e a firmare con i britannici i [[trattato di Nanchino|trattati di Nanchino]] e di [[Trattati di Tientsin|Tientsin]], che prevedevano l'apertura di nuovi porti al commercio e la cessione dell'[[Hong Kong (isola)|isola di Hong Kong]] al Regno Unito]<ref>{{cita libro | autore=J.A. G. Roberts | wkautore= | editore=Newton & Compton Editori | anno=2002 | titolo=Storia della Cina | pp=325-327, 337-338}}</ref>.
 
Ebbe così inizio l'era dell'[[imperialismo]] [[europa|europeo]] in [[Cina]], e numerose altre potenze europee seguirono l'esempio, firmando con Pechino vari trattati commerciali. Gli umilianti accordi con gli occidentali ferirono l'orgoglio cinese e alimentarono un sentimento nazionalista e [[xenofobia|xenofobo]] che si sarebbe poi espresso nelle [[Rivolta dei Taiping|rivolte di Taiping]] ([[1850]]-[[1864]]) e dei [[Ribellione dei Boxer|Boxer]] ([[1899]]-[[1901]]).