Capitolazione (trattato): differenze tra le versioni

Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
Nessun oggetto della modifica
Etichette: Modifica da mobile Modifica da applicazione mobile Modifica da applicazione iOS
Nessun oggetto della modifica
Etichette: Modifica da mobile Modifica da applicazione mobile Modifica da applicazione iOS
Riga 5:
In [[Turchia]] sono stati realizzati accordi definiti ''capitolazioni'', e trattati di conferma di essi, tra la [[Sublime porta]] e altri stati, secondo i quali gli stranieri residenti in Turchia erano soggetti alle leggi dei rispettivi paesi.
 
Nel [[IX secolo]], il [[califfo]] [[abbaside]] [[Hārūn al-Rashīd]] rilasciò garanzie e privilegi commerciali ai [[Franchi]], sudditi dell'imperatore [[Carlo Magno]], che avessero voluto visitare l'Oriente con l'autorizzazione del loro imperatore. Dopo la disgregazione dell'impero Franco, concessioni analoghe vennero fatte ai sudditi di alcuni stati indipendenti [[Italia]]ni ([[città stato]]) sorte sulle sue rovine. Così, nel 1098, il principe di [[Antiochia]] concesse una Carta di questo tipo alla città di [[Genova]], il [[re di Gerusalemme]] estese lo stesso privilegio alla [[Repubblica di Venezia]] nel 1123 ede a [[Marsiglia]] nel 1136. [[Saladino|Salah ud-Din]] (Saladino), sultano di [[Babilonia]] ([[Cairo]]), ha concesso una Carta alla [[Repubblica di Pisa]] nel 1173. L'[[Impero bizantino|imperatore bizantino]] seguì questo esempio, concedendo capitolazioni a [[Repubblica di Genova|Genova]], [[Repubblica di Pisa|Pisa]] e [[Repubblica di Venezia|Venezia]].
 
La spiegazione della pratica è da ricercarsi nel fatto che la sovranità dello Stato era considerata, a quell'epoca, da applicare solo ai sudditi dello stato, mentre gli stranieri erano esclusi da diritti e obblighi. Il privilegio di [[cittadinanza]] era considerato troppo prezioso per essere esteso allo straniero, che era considerato quasi un fuorilegge. Ma quando il numero delle persone, la ricchezza e il potere degli stranieri residenti nel territorio dello Stato divenne troppo grande, vi fu la necessità di sottoporli a qualche legge, e si ritenne che questa legge avrebbe dovuto essere quella del proprio stato di provenienza. Quando il dominio [[Impero ottomano|ottomano]] sostituì quello degli imperatori bizantini, il sistema già esistente continuò ada essere adottato, e ai diversi popoli non [[musulmani]] venne concessa una semi-autonomia nelle questioni che riguardavano il loro status personale, e, i genovesi di [[Galata (Istanbul)|Galata]] vennero confermati nei loro privilegi.
 
Il trattato del 1641 tra i [[Paesi Bassi]] e il [[Portogallo]] conteneva la prima formula europea di questa usanza. [[Oliver Cromwell|Cromwell]] proseguì la politica del trattato commerciale anche al fine di ottenere un riconoscimento formale del [[Commonwealth]] da parte delle potenze straniere. Il suo trattato del 1654 con la [[Svezia]] conteneva la prima clausola reciproca della nazione più favorita: l'articolo IV prevedeva che le persone, i soggetti e gli abitanti di entrambi gli stati devono avere e possedere nei paesi, territori, domini e regni dell'altro stato, pieni e ampi privilegi e altrettante esenzioni, immunità e libertà, come avrebbero nei domini e regni del loro stato di origine. Il governo della Restaurazione sostituì e ampliò le modalità del Protettorato con nuovi accordi. La politica generale del Commonwealth venne mantenuta, con ulteriori disposizioni sul commercio coloniale. Nel nuovo trattato del 1661 con la Svezia i privilegi garantiti erano quelli che ogni straniero doveva godere nei domini e regni su entrambi di entrambi gli stati.