Rivoluzione diplomatica: differenze tra le versioni

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[[Image:Carte Guerre de Sept Ans Europe.PNG|thumb|upright=1.4|Le alleanze formatesi come risultato della Rivoluzione diplomatica.]]
La '''Rivoluzione diplomatica del 1756''' è un termine applicato all'improvviso ribaltamento di [[Alleanza|alleanze]] che precedette la [[guerra dei sette anni]], parte della cosiddetta [[quadriglia degli Stati]] che caratterizzò l'Europa del [[XVIII secolo|Settecento]]. Essa portò a una [[coalizione]] tra [[Francia]] e [[Austria]] in contrapposizione a quella tra [[Alleanza anglo-prussiana (1756)|Gran Bretagna e Prussia]].
 
== Antefatti ==
Già ai tempi della [[guerra di successione spagnola]] la politica di espansionismo [[Borbone|borbonico]] aveva portato [[Regno di Gran Bretagna|Gran Bretagna]] ed [[Casa d'Asburgo|Asburgo]] a trovarsi coalizzati contro la [[Francia]], a supporto di [[Carlo VI d'Asburgo]] quale re di Spagna. Nell'ultima fase della guerra però la morte improvvisa per [[morbillo]] di [[Giuseppe I d'Asburgo|Giuseppe I]] e il rischio che le corone imperiali e di Spagna fossero unificate in [[Carlo VI d'Asburgo|Carlo VI]] portarono la Gran Bretagna a disimpegnarsi dal conflitto col [[trattato di Utrecht]].
 
La necessità di contrastare l'espansionismo spagnolo e russo e la debolezza francese causata dai problemi di successione a [[Luigi XIV di Francia|Re Sole]] portarono ad un avvicinamento tra Francia e Gran Bretagna, che combatterono dalla stessa parte la [[guerra della Quadruplice Alleanza]] e instaurarono un'[[Alleanza anglo-francese|alleanza]]. Essa ebbe ragione di durare fino a quando la Francia non riprese una politica attiva a partire dal 1725.
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Nel settembre 1755 concluse con la Russia un accordo per la fornitura di un contingente militare, che agitò come uno spauracchio davanti a Federico II per evitare un suo intervento in Germania, presentandogli una proposta che garantisse al solito la sicurezza dell'Hannover. Federico II colse la palla al balzo. Oramai si sentiva accerchiato e dubitava della possibilità della Francia (che sapeva del resto in contatto diplomatico con l'Austria da tempo) di intervenire efficacemente contro la tenaglia austro-russa in preparazione da tempo, tantopiù col sussidio economico inglese a sostenere i russi.
 
Fece quindi alla Gran Bretagna una controproposta di neutralizzazione completa del suolo tedesco (escludendo i [[Paesi Bassi austriaci]], in ossequio all'alleato francese, che però non aveva informato dei colloqui). Si arrivò così in breve alla firma il 16 gennaio 1756 di un accordo espresso in termini strettamente difensivi e di mutua assicurazione di neutralità, la [[Trattato di Westminster (1756)|convenzione di Westminster]].
 
Questo però ebbe conseguenze inaspettate e non calcolate da entrambe le parti. La Russia giudicò carta straccia gli accordi appena conclusi col governo britannico e una furibonda Elisabetta diede corso al suo odio verso Federico II, affiancandosi ancora di più ai piani austriaci e aprendosi ad accordi diplomatici con i Borbone.