Tarso (Turchia): differenze tra le versioni

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Conquistata dai Romani di Pompeo (67 a.C.), Tarso diviene capitale della [[Cilicia]].
Nella contesa fra Pompeo e [[Giulio Cesare]] parteggia per quest'ultimo e assume il nome di ''Juliopolis'', e rimane dalla parte degli imperiali pur quando i republicanirepubblicani [[Marco Giunio Bruto|Bruto]] e [[Cassio]] trionfano in Siria, ma viene poi punita da Cassio.
 
Lo storico [[Appiano di Alessandria|Appiano]] parla di una somma di millecinquecento talenti che costringe i cittadini di Tarso ad alienare non solo i beni pubblici, ma a vendere persino i giovani come schiavi. Dopo la vittoria di [[Marco Antonio]] e [[Augusto|Ottaviano]] a Filippi nel 41 a.C. su Cassio e Bruto, uccisori di Cesare, la città è esentata dal pagare il tributo di guerra<ref>Cfr. Appiano in ''[[Storia romana (Appiano)|Storia Romana]]'' (Ρωμαικά)</ref>. Anzi Antonio vi invia [[Boeto (Cilicia)|Boeto]], un poeta e abile parlatore, con lo scopo di ristabilire l'amministrazione e le finanze della città. Ma la corruzione e il malgoverno continuano fino all'arrivo di Atenodoro, un filosofo stoico, maestro di Ottaviano Augusto, inviato dall'imperatore stesso nel 27 a.C. per garantire stabilità e sicurezza in questa città crocevia delle comunicazioni con l'Oriente.