Piaggio Vespa: differenze tra le versioni

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==== Vespa 125 T5 ====
Il modello T5 fu costruito dal [[1985]] al [[1989]]. Era un modello sportivo, costruito sulla base della Vespa PX, dalla quale differiva per il faro anteriore rettangolare, il cupolino in plastica sul [[manubrio]], la coda più verticale, per la strumentazione più grande con [[contagiri]] elettronico, per una crociera del [[cambio (meccanica)|cambio]] modificata al fine di evitare i forti ''tac'' durante le cambiate veloci, per il nasello davanti più appuntito, per la [[corsa (meccanica)|corsa]] più corta di quella del PX (52[[millimetro|mm]] contro 57mm), per i [[cuscinetto (meccanica)|cuscinetti]] di banco a rulli più robusti e, differenza più importante, il [[cilindro (meccanica)|cilindro]] in alluminio cromato (prodotto da Gilardoni) anzichèanziché in ghisa come le altre PX e con 5 [[travaso (meccanica)|travasi]] invece di 3 (da qui il nome T5). Inoltre era molto [[aerodinamica|aerodinamico]], grazie a una serie di modifiche come il parafango più piccolo, lo spoiler alla base delle scudo ed il cupolino. I primi esemplari prodotti funzionavano a miscela [[benzina]]/[[olio (lubrificante)|olio]] (al 2% di quest'ultimo) con l'opzione di poter adottare il miscelatore automatico. In una seconda fase della produzione, la casa madre introdusse gli specchietti retrovisori direttamente nella struttura del manubrio, mirando a garantire una maggiore efficienza alla visione posteriore rispetto a quella che era possibile ottenere grazie ai poco efficienti retrovisori prodotti da talune aziende operanti nel settore dei ricambi "after market".
La velocità massima della T5 era di 108 [[chilometro orario|km/h]], che si raggiungevano con una relativa facilità, anche grazie alla rapportatura "corta" del cambio che ben si accordava ad una curva di erogazione della potenza piuttosto appuntita.<br />
Di converso, la T5 non era particolarmente brillante in ripresa, mostrando un'evidente pigrizia a prendere giri nei regimi bassi ed intermedi, costringendo spesso a scalare una marcia per mandare il motore "in coppia". Alle buone prestazioni complessive del motore, faceva paio un discreto equilibrio complessivo del telaio, adeguatamente assecondato da freni (a tamburo) migliorati nell'efficienza rispetto a quelli della Vespa da cui derivava. Abbastanza elevati - sempre rispetto al modello di riferimento - erano i consumi di carburante.<br />