Pietro Musumeci

agente segreto italiano

Pietro Musumeci (Catania, 18 maggio 1920) è un agente segreto italiano.

Pietro Musumeci (1984)

Fu iscritto alla loggia massonica segreta P2 e il suo nome venne anche ritrovato nella lista trovata nella casa di Licio Gelli, con il numero 487; ebbe contatti con membri dell'eversione nera, in particolare con i Nuclei Armati Rivoluzionari, tramite il terrorista Massimo Carminati[1] e venne condannato per i depistaggi che mise in atto sulle indagini per la strage alla stazione ferroviaria di Bologna.[2]

Procedimenti giudiziari modifica

Venne indagato e condannato per aver tentato di depistare le indagini sulla strage alla stazione ferroviaria di Bologna del 2 agosto 1980 insieme a Licio Gelli, l'ufficiale del SISMI Giuseppe Belmonte e Francesco Pazienza, un collaboratore del SISMI[3][4][5][6][7][8] oltre al terrorista Massimo Carminati e all'ex direttore del centro SISMI di Firenze, il colonnello Federigo Mannucci Benincasa.

Fra i tentativi di depistaggio messi in atto da Musumeci insieme a Belmonte, entrambi iscritti alla loggia P2, ci fu il ritrovamento sul treno Taranto-Milano del 13 gennaio 1981 di una valigia contenente armi, esplosivo e documenti falsi al fine di indirizzare le indagini sulle responsabilità della strage di Bologna verso una falsa pista estera.[2][9]

Pochi mesi prima, lo stesso Musumeci aveva prodotto un dossier falso, intitolato Terrore sui treni[10], con gli stessi fini di deviare le indagini verso una pista internazionale. Secondo questa ricostruzione fittizia, i terroristi esteri, pur avendo contatti con membri dell'eversione nera italiana, venivano additati come gli ideatori dell'attentato di Bologna[11].

Di seguito sono riportate le fasi principali del processo in cui è stato coinvolto Musumeci:

Nel 2021 sembra che fosse ancora vivo, superati i cent'anni[16].

Influenza culturale modifica

Alla sua figura è ispirato il personaggio letterario Zeta che compare nel libro Romanzo criminale di Giancarlo De Cataldo e nella serie televisiva omonima.

Note modifica

  1. ^ a b 12 giugno 1985 Inizia il processo per i depistaggi sulla strage di Bologna, su ilmessaggero.it, 4 giugno 2014. URL consultato il 9 marzo 2020.
  2. ^ a b c d MAMBRO E FIORAVANTI COLPEVOLI DI STRAGE - la Repubblica.it, su Archivio - la Repubblica.it, 24 novembre 1995. URL consultato il 9 marzo 2020.
  3. ^ https://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1984/11/23/su-musumeci-piovono-ordini-di-cattura.html?ref=search
  4. ^ https://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1984/10/25/su-bologna-il-sismi-menti-confessa.html
  5. ^ https://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1984/10/27/due-alti-ufficiali-del-sismi-contro-musumeci.html
  6. ^ https://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1984/12/25/il-generale-musumeci-depisto-le-indagini-su.html
  7. ^ https://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1985/04/21/musumeci-concorso-in-strage.html
  8. ^ Strage di Bologna, ergastolo a Gilberto Cavallini, su la Repubblica, 9 gennaio 2020. URL consultato il 9 marzo 2020.
  9. ^ Le tre vite di Massimo Carminati, su Repubblica.it, 21 luglio 2017. URL consultato il 9 marzo 2020.
  10. ^ a b 'COSI' IL SUPERSISMI COSTRUI' LA FALSA PISTA PER BOLOGNA' - la Repubblica.it, su Archivio - la Repubblica.it, 4 luglio 1985. URL consultato il 9 marzo 2020.
  11. ^ Bocca.
  12. ^ Sentenza della Corte d'Assise di Roma del 4 Settembre 1985 - Bologna 2 Agosto 1980, su stragi.it. URL consultato il 9 marzo 2020 (archiviato dall'url originale il 30 gennaio 2020).
  13. ^ Daniele Biacchessi, Un attimo-- vent'anni: storia dell'Associazione tra i familiari delle vittime della strage di Bologna 2 agosto 1980, Edizioni Pendragon, 2001, ISBN 978-88-8342-078-8. URL consultato il 9 marzo 2020.
  14. ^ Ricordare il 2 agosto anche oggi 16 maggio - la Repubblica.it, su Archivio - la Repubblica.it, 16 maggio 2014. URL consultato il 9 marzo 2020.
  15. ^ CONDANNATO LICIO GELLI NON POTRA' ESSERE INCARCERATO - la Repubblica.it, su Archivio - la Repubblica.it, 25 novembre 1995. URL consultato il 9 marzo 2020.
  16. ^ Indagine sul generale delle trame nere, su Repubblica.it, 21 luglio 2021.

Bibliografia modifica

Voci correlate modifica