Tabenacolo di via Folco Portinari

Il tabernacolo di via Folco Portinari è un'edicola devozionale storica del centro storico di Firenze. Legata all'antica sede della corsia femminile dell'ospedale di Santa Maria Nuova, contiene un affresco della Madonna col Bambino di Matteo Rosselli, databile al 1619.

Tabenacolo di via Folco Portinari
Localizzazione
StatoBandiera dell'Italia Italia
CittàFirenze
QuartiereCentro storico
Informazioni generali
Tipotabernacolo
Mappa
Map

Storia modifica

 
Lo stemma, in una foto storica

Le più antiche notizie del tabernacolo risalgono a Filippo Baldinucci, il quale affermò come lo spedalingo di Santa Maria Nuova lo avesse commissionato a Matteo Rosselli nel 1619, pagandolo 15 piastre[1]. Questa data si trova anche sulla lapide sopra l'edicola, che riferisce il nome del committente, il senese Giovanni Mattioli, a cui apparterrebbe anche lo stemma un tempo appeso sotto il timpano.

Sotto l'edicola invece si trova anche una buca per le offerte recante l'iscrizione «Maria Mater Gratie 1721» (lacunosa ma ancora leggibile), che in alcune pubblicazioni è erroneamente riportata come 1621, a legarla forzatamente alla data di esecuzione dell'affresco[2].

Infine, in basso, un'altra lapide ricorda come il tabernacolo fu restarato nel 2006 su iniziativa di Alberto Bruschi, in memoria del centenario della morte della sua bisnonna Albertina, di cui egli portava il nome[2]. In quell'occasione fu rifatto il vetro di protezione dell'immagine e ricollocati alcuni ex-voto d'argento; inoltre venne verosimilmente rimosso lo stemma per ragioni conservative, e probabilmente collocato in un deposito comunale.

Descrizione modifica

 
Madonna col Bambino di Matteo Rosselli

L'affresco, misurante 90x50 cm, raffigura la Madonna col Bambino incoronati, con Maria, patrona dell'ospedale, che tiene seduta Gesù in piedi su una nuvoletta, salutante il fedele con un gesto di benedizione[1].

La cornice ha una forma elaborata: due pilastrini con in alto due cherubini scolpiti con le ali ripiegate, sotto i quali proseguono nastri e festoni decorativi. Sotto il timpanoi curvato, in corrispondenza dell'architrave rientrante, stava appeso uno stemma, di cui oggi si vedono solo i ganci[2]. Dalle foto superstiti si vede che esso era cappellato, facendo quindi pensare a un prelato, e troncato con un leone e un'aquila: potrebbe trattarsi di una versione dello stemma Mattioli di Siena, da intendersi col capo dell'Impero[3], ma altri vi hanno letto quello della famiglia Baldovinetti di Santa Maria Novella[4], riferendolo a un fantomatico prelato di quella famiglia che sarebbe stato protettore dell'ospedale in quel periodo[5]

In basso invece, sulla cornice inferiore, si vede la stampella, simbolo dell'ospedale di Santa Maria Nuova.

In alto sta un elaborato braccio in ferro batturo per reggere la lamada votiva (oggi elettrificata); mostra folgliame e fiori di giglio, il tipico fiore mariano[1]. Sopra ancora si legge la lapide del 1619:



COSMVS II MAGNVS HE
TRVRIAE DVX MAIORI
AEGROTORVM
COMMODITATI
ET PIAE MVNIFICENTIAE

ANNO HVMANAE SALVTIS
M. DC. XVIIII



IOANNES EX VETVSTA SENENSI
MATTHIOLORVM STIRPE
NOSO COMENIO PRAEFECTO

 

La traduzione è: «Cosimo II granduca di Toscana, per il maggior beneficio degli infermi e la pia magnificenza, nell'anno della salvezza umana 1619. Giovanni dell'antica stirpe senese dei Mattioli prefetto dell'ospedale».

Sulla buca per le elemosine sotto l'edicola si legge «Maria Mater Gratie 1721» (lacunosa ma ancora leggibile)[6].

Più in basso si vede la lapide dei restauri del 2006:

IN MEMORIA DI
ALBERTINA BRVSCHI
11 FEBBRAIO 1882 - FIRENZE - 6 APRILE 1906
NEL CENTENARIO DELLA MORTE
IL PRONIPOTE ALBERTO CON LA FIGLIA CANDIDA
QVESTA SACRA EDICOLA VOLLE RESTAVRATA
E RESTITVITA ALLA PVBBLICA DEVOZIONE

 

Note modifica

  1. ^ a b c Guarnieri, cit., pp. 234-235.
  2. ^ a b c Paolini, cit.
  3. ^ Ceramelli Papiani
  4. ^ Ceramelli Papiani
  5. ^ Ad esempio in Guarnieri, cit., p. 234.
  6. ^ in alcuni testi indicata erroneamente 1621.

Bibliografia modifica

  • Piero Bargellini, Ennio Guarnieri, Le strade di Firenze, 4 voll., Firenze, Bonechi, 1977-1978, III, 1978, pp. 175-176;
  • Ennio Guarnieri, Le immagini di devozione nelle strade di Firenze, in Le strade di Firenze. I tabernacoli e le nuove strade, Bonechi, Firenze 1987.

Voci correlate modifica

Altri progetti modifica

Collegamenti esterni modifica