Tipasio (III secoloTigava, 295 o 304) è stato un martire africano, venerato come santo dalla Chiesa cattolica.

Tipasio

Martire

 
NascitaIII secolo
MorteTigavia, 295/304
Venerato daChiesa cattolica
Ricorrenza11 gennaio

Agiografia modifica

Di questo santo della Mauritania Cesariense in Africa esiste una passione, la Passio S. Typasii veterani, che unisce elementi storici con altri leggendari e fantasiosi.[1] Tipasio era un soldato in congedo, ritiratosi a vita eremitica, che fu richiamato in servizio quando l'imperatore Massimiano decise di sedare definitivamente la rivolta dei Quinquegentiani. Si rifiutò di sacrificare agli dèi in quanto cristiano, e per questo fu condannato a morte, ma ebbe salva la vita, perché previde la vittoria di Massimiano.[1][2]

Tempo dopo, all'epoca della persecuzione di Diocleziano, fu nuovamente sottoposto a giudizio, perché si rifiutò di entrare nell'esercito; le calunnie dei suoi commilitoni convinsero il governatore Claudio a condannarlo a morte per decapitazione.[1][2]

La data della morte, indicata nella passio all'11 gennaio[3], è avvenuta a Tigava, località identificabile con El-Kherba[4] nell'odierna Algeria. Incerto è l'anno esatto, che può essere o il 295/299[5] o il 304[1].

Culto modifica

Il suo elogio si legge nel Martirologio romano all'11 gennaio:

«A Tigava in Mauritania, nell'odierna Algeria, san Tipasio veterano, martire, che, richiamato nell'esercito, non volle sacrificare agli dèi e fu decapitato.»

Bibliografia modifica

Note modifica

  1. ^ a b c d Gordini, Bibliotheca Sanctorum, XII, coll. 497-498.
  2. ^ a b (FR) Monceaux, Histoire littéraire de l'Afrique chrétienne, III, pp. 126-127.
  3. ^ (FR) Monceaux, Histoire littéraire de l'Afrique chrétienne, III, p. 127.
  4. ^ (EN) Werner Huß, Tigava, Brill's New Pauly online.
  5. ^ (FR) Monceaux, Histoire littéraire de l'Afrique chrétienne, III, p. 129.

Voci correlate modifica

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