Toonerville Folks

fumetto statunitense

Toonerville Folks (noto anche come The Toonerville Trolley That Meets All the Trains) è stato una popolare serie a fumetti ideata da Fontaine Fox e pubblicato negli Stati Uniti d'America sui quotidiani dal 1908 al 1955. Esordì nel 1908 sul Chicago Post.[1]

Toonerville Folks
serie regolare a fumetti
Lingua orig.inglese
PaeseStati Uniti
AutoreFontaine Fox
1ª edizione1908 – 1955

Nel 1995 fu una delle venti serie a fumetti incluse nella serie commemorativa di francobolli statunitensi Comic Strip Classics.[2][3][4]

Storia editoriale modifica

Esordì nel 1908 sul Chicago Post e, dal 1913, venne distribuito in tutti gli Stati Uniti dalla Wheeler Syndicate e, dal 1930, dal McNaught Syndicate.[1] Tra il 1934 e il 1940 la serie venne ristampata in formato comic book e pubblicata in testate come All-American Comics, Famous Funnies and Popular Comics.

Altri media modifica

Lungometraggi

Tra il 1920 e il 1927 vennero realizzati 17 film muti ispirati alla serie a fumetti, sceneggiati da Fox stesso per la Philadelphia's Betzwood Film Company. Solo sette di questi sono ancora esistenti; quattro copie sono conservate nel Betzwood Film Archive presso il Montgomery County Community College, Blue Bell, Pennsylvania.[5]

Cortometraggi a cartoni animati

Il primo dei tre cortometraggi a cartoni animati della serie Rainbow Parade realizzati dai Van Beuren Studios era un adattamento della serie a fumetti e venne distribuito dalla RKO Radio Pictures il 17 gennaio 1936.

  • Toonerville Trolley (17 gennaio 1936)
  • Trolley Ahoy (3 luglio 1936)
  • Toonerville Picnic (2 ottobre 1936)

Spot pubblicitari

Negli anni vari personaggi della serie sono comparsi come testimonial per spot pubblicitari.

Note modifica

  1. ^ a b Donald D. Markstein, Don Markstein's Toonopedia: Toonerville Folks, su toonopedia.com. URL consultato il 30 maggio 2017.
  2. ^ Comic Strip Classics
  3. ^ Cronaca Filatelica, n. 213, dicembre 1995.
  4. ^ http://www.afnews.info/fumetti.org/gif/Usastamp.gif Comic Strip Classics
  5. ^ The Betzwood Archive/Festival, su faculty.mc3.edu. URL consultato il 30 maggio 2017.

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