Utente:-Kali Yuga-/Mitologia polinesiana2

Incipit

Pantheon

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Polinesia centrale

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Possibili spiegazioni storiche del culto di Ta'aroa

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Della riforma che vide Ta'aroa elevato a occupare una posizione di superiorità rispetto agli altri dei si può dare un'interpretazione storica: è possibile che uno o più membri di spicco dell'élite sacerdotale facessero parte di un gruppo familiare che, per dare prestigio alla propria stirpe, poneva Ta'aroa fra i propri antenati e che avesse usato l'espediente di attribuirgli una posizione di rilievo tra le divinità per ottenere maggiore potere politico.

Isole Cook

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Miti sulla creazione

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Possibili spiegazioni storiche

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Secondo il mito, tra le restrizioni imposte dai sacerdoti di Opoa vi era quella che proibiva a esseri umani e maiali di uscire di casa, ma vigeva anche il divieto che proibiva ai cani di abbaiare e ai galli di cantare; inoltre prima della cerimonia religiosa il mare si calmò in maniera innaturale e il vento cessò di soffiare. Questo fa supporre che la casta sacerdotale esercitasse un dominio tirannico per mezzo di restrizioni religiose estremamente severe. In questo contesto la trasgressione di Tere-he potrebbe simboleggiare una ribellione a cui seguirono sconvolgimenti sociali. Il suo nome è interpretabile come "Colei che va alla deriva per aver peccato" e rispecchia pienamente la tendenza polinesiana a ricordare eventi tramite i nomi propri; al suo gesto sarebbero seguite una repressione (che nel mito viene rappresentata con la morte della ragazza) e una rivolta popolare (rappresentata dall'anguilla gigante furibonda).

Inoltre è possibile interpretare quasi alla lettera la parte in cui gli dei pretesero le teste dei guerrieri: ciò rappresenterebbe l'uccisione di molti guerrieri da parte del regime di Opoa e l'assoggettamento del popolo da parte dei sacerdoti. La pace che ne conseguì sarebbe un'allegoria dell'accettazione da parte della plebe della nuova situazione e la costruzione dei templi rappresenterebbe un adeguamento al nuovo potere religioso, alla nuova teologia e ai culti imposti da quest'ultimo.

L'élite di Opoa mitizzò le prime spedizioni esplorative in quell'area deificandone i capi, che entrarono a far parte del pantheon in qualità di dei della creazione. Ad essi si aggiunsero altre figure divine come le personificazioni degli elementi naturali e di concetti come lo Spazio (Atea), la Causa (Te Tumu), il Fondamento terrestre (Papa), e la Formazione (Fa'ahotu).

Mangaia

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Raiatea

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Maui, il pescatore di isole

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Nuova Zelanda

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Mangareva

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Rakahanga

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Miti sugli antichi eroi

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Isole Cook

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Miti sugli antichi colonizzatori

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Isole della Società

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Possibili spiegazioni della leggenda e origini storiche dei colonizzatori

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Una possibile spiegazione storica riguardo all'esistenza di questi popoli leggendari che, tranne che nel caso delle isole Samoa dove vengono considerati "autoctoni", sia nei miti delle Hawaii che nelle Isole della Società hanno un'origine non indigena, è rappresentata dalla teoria secondo cui potrebbe essersi trattato di una prima ondata migratoria effettivamente avvenuta prima di quella che portò in quelle isole gli antenati dei polinesiani attuali. Essi potrebbero essere stati una popolazione distinta più arretrata o aver fatto parte dello stesso gruppo etnico ma essere appartenuti ad un ceto sociale inferiore, culturalmente ed economicamente più povero, che potrebbe essere stato costretto per primo ad abbandonare qualche atollo durante un periodo di scarsità di risorse. Le caratteristiche che vengono loro attribuite quali la bassa statura e la primitività possono essere spiegate con una dieta più povera dovuta alla penuria di provviste e piante commestibili che questi primi colonizzatori avrebbero portato con loro e alla mancanza fra essi di artigiani esperti. La seconda ondata di esploratori, più evoluti tecnologicamente e meglio alimentati, avrebbe avuto gioco facile nel soggiogarli.

Nel caso del mito tahitiano il gesto di Tere-he potrebbe rappresentare una ribellione dei Manahune nei confronti del dominio dispotico dei sacerdoti di Opoa. L'isola-pesce governata dal dio Tu che poi diede origine ad altre isole sarebbe un'allegoria dell'emigrazione dei Manahune adoratori di Tu in seguito alla repressione (simboleggiata nel racconto mitico dall'annegamento della ragazza) causata dalle rivolte. In quest'ottica l'isola staccatasi da Havai'i-Raiatea rappresenterebbe la flotta dei Manahune che colonizzarono Tahiti fuggendo dalla difficile situazione che si era creata in patria e l'antico nome dell'isola, "Tahiti-manahuna", oltre che significare "Tahiti senza dei" sarebbe da tradurre alla lettera come "Tahiti dei Manahune".

Mangaia

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Altri miti

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Rarotonga

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Bibliografia

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  • Peter Buck, I Vichinghi d'Oriente. Le migrazioni dei Polinesiani, 1938.