== Geografia fisica == === Territorio === La città poggia su un'unica tipologia di roccia, di origine fluvio-glaciale a cemento carbonatico, comune a tutta la [[pianura padana]]. La caratteristica principale è quella di essere facilmente [[carsismo|carsificabile]]. Tale roccia si ritrova ricoperta dai sedimenti fluviali più recenti ([[quaternario]]) oppure è visibile lungo i principali corsi d'acqua, costituendo dei conglomerati che in Lombardia sono conosciuti come "ceppi"<ref>{{cita web|url=http://www.gruppogrottemilano.it/index.php?option=com_content&task=view&id=33&Itemid=69|titolo=Il fenomeno carsico in Lombardia|autore=Paola Tognini|editore=[[Società Escursionisti Milanesi|SEM]]|editore=29 gennaio 2013}}</ref>. Cefalù occupa un'area di 65,80 km² sulla costa [[mar tirreno|tirrenica]] della Sicilia, a 70 km a est di [[Palermo]] e a 160 km ad ovest di [[Messina]]; posizionata quasi esattamente a metà della costa che va da [[Trapani]] a Messina. <ref name="erosione">{{cita web|url=http://www.regione.sicilia.it/industria/corpo%20delle%20miniere/servizio%20geologico/cefalu.pdf|titolo=Studio sull'erosione della costa - comune di Cefalù e aree limitrofe|editore=Regione Siciliana - Corpo regionale delle miniere|accesso=12 settembre 2013}}</ref>. La costa di Cefalù si stende per circa 30 km fra [[Lascari]] e [[Pollina]] ed alterna lunghi tratti di spiaggia rettilinea a baie e piccole insenature di natura sia [[Sabbia|sabbiosa]] che [[roccia|rocciosa]] con scogli bassi o anche a costoni alti e a strapiombo sul mare.<ref name="erosione" /> La costa subisce erosione sia sui tratti sabbiosi, come la ben nota spiaggia del paese, che sui costoni rocciosi di natura quarzarenitica.<ref name="erosione" /> A ridosso della costa brevi pianure sono sormontate da alte colline In quest'area il terreno digrada dolcemente da nord-ovest a sud-est misurando, sul livello del mare, dai 147 ai 102 m, con una media di 122 {{mslm}}<ref>{{Cita libro|autore=Carlo Villani|titolo=Atlante dell'Eidipsometria di Milano|editore=|città=|anno=1883}}</ref>. Rompe questa omogeneità la "collinetta" del [[Castello Sforzesco]], misurando 124 {{mslm}} ed elevandosi di circa 3 m sui territori circostanti. A prescindere dai dati [[Stratigrafia (geologia)|stratigrafici]] (considerando cioè che il terreno geologico si trova 2-5 metri sotto il manto stradale), secondo le rilevazioni fatte dal Poggi nel 1911 la zona corrispondente alla [[mediolanum|città romana]] si trovava tra 118,71 (via Torino) e 121,26 (via Monte di Pietà) {{mslm}}; la [[Milano#Età medievale|città nel 1155]] ([[cerchia dei Navigli]]) si trovava tra 118,61 (via della Signora) e 121,80 (via Solferino) {{mslm}}; la città dei [[Circonvallazioni di Milano#Circonvallazione interna|Bastioni]] (1549) si trovava tra 124 (Bastioni di Porta Volta) e 114 (Bastioni di Porta Romana) {{mslm}}; la [[Circonvallazioni di Milano#Circonvallazione interna|circonvallazione esterna]] si trova tra 127,68 (strada della Simonetta) e 109,40 (piazzale Lodi) {{mslm}} Sempre in base a questo studio il profilo delle [[falda freatica|acque freatiche]] misurava (nel [[1911]]) da un massimo di 124 {{mslm}} in Via Simonetta a 107 in Corso Lodi, con una mediana di 115 proprio a livello del nucleo romano, a cui corrisponde una profondità della falda maggiore rispetto a quanto si configurava nel territorio circostante. Tale dato può apparire banale, ma occorre considerarlo alla luce del [[Ingegneria civile|genio romano]] e inserirlo nell'opera di [[centuriazione]] del territorio. L'urbanizzazione romana interessò, rispetto al villaggio golasechiano-celtico, una zona elevata posta più a Nord-NordEst<ref>De Finetti Giuseppe, ''Milano: costruzione di una città'', 2002 [[Hoepli]] [http://books.google.fr/books?id=4VoFNFT_5EAC&printsec=frontcover&dq=libro+milano&hl=fr&sa=X&ei=PIoXUvfvJYap7AbAnoDoAw&ved=0CGMQ6wEwBzgK#v=onepage&q=castrum%20primitivo&f=false pag. 19]</ref>, dove vennero sfruttate meglio le acque di [[fontanile]] inalveate<ref>Fantoni G. ''L'acqua a Milano'', Cappelli, Bologna, 1990, pp 16-17.</ref>. Numerosi canali [[roggia|irrigui]] e [[Navigli (Milano)|navigabili]] vennero costruiti in [[repubblica romana|epoca repubblicana]] a scopo di [[bonifica idraulica]] e [[bonifica agraria|agraria]], per il funzionamento e la difesa dell'abitato e il trasporto delle persone e delle cose a media e grande distanza. Questo importante e precoce intervento, assieme al regime palustre preesistente, non permette di valutare il decorso originale dei corsi d'acqua noti, che completano questo ricco panorama idrologico, quali il Lambro a Est, l'[[Olona]], il [[Seveso (fiume)|Seveso]] e il [[Nirone (torrente)|Nirone]] a Nord, la [[Vettabia]] e il [[Lambro meridionale]] a Sud Attualmente gran parte di questi corsi d'acqua, naturali e non, si trova sotto il manto stradale<ref>370 chilometri complessivamente ({{cita web|url=http://www.mi.camcom.it/upload/file/1476/738306/FILENAME/Relazione_Metropolitana_Milanese_S.P.A..PPT|titolo=Salute e sviluppo sostenibile nel comune di Milano|pagina=17|accesso=7 novembre 2010}})</ref>. A cielo aperto scorre il Lambro, alla periferia orientale, il [[Naviglio Grande]] e il [[Naviglio Pavese]], l'uno entrando e l'altro uscendo dalla [[Naviglio Grande|darsena di porta Ticinese]], la [[Naviglio della Martesana|Martesana]], da Cascina Gobba<ref>{{cita web|url=http://www.lagobba.it/home.htm|titolo=La Cascina Gobba|accesso=12 ottobre 2010}}</ref> alla ''[[Naviglio della Martesana|Cassina de' pomm]]'', la Vettabbia, da [[Morivione]], e il Lambro meridionale, da piazza delle Milizie, senza contare le numerosissime [[roggia|rogge]]<ref>{{cita web|url=http://www.comune.milano.it/portale/wps/portal/CDM?WCM_GLOBAL_CONTEXT=/wps/wcm/connect/ContentLibrary/in%20comune/in%20comune/strategia%20di%20sviluppo/progetti%20per%20il%20verde/ParcoAgricoloDelTicinello-AreeVerdi-StrategiaDiSviluppo|titolo=Parco Agricolo Ticinello|accesso=12 ottobre 2010|editore=comune.milano.it}}</ref>. Il sistema non è naturalmente più navigabile,<ref>L'unica eccezione è costituita dal [[Naviglio Grande]], ma il traffico merci, fino al 1960 fiorente per trasporto di inerti per l'edilizia, è ora del tutto cessato e quello passeggeri ha una valenza esclusivamente turistica</ref> ma conserva inalterato il suo potenziale irriguo. Oltre a queste importanti vie idriche, a Milano convergono storicamente importanti vie di comunicazioni di importanza regionale, nazionale e internazionale. Innanzitutto occorre considerare la [[strade romane|rete stradale romana]], la [[via Aemilia]] in primis, nata nel [[187 a.C.]] per collegare l'[[Adriatico]] agli insediamenti pedeappenninici, proseguita in [[età augustea]] fino a Mediolanum e ad [[Aosta|Augusta Praetoria]]. Si annoverano quindi la strada per [[Como|Comum]] e i passi transalpini, la pedemontana per [[Bergamo|Bergomum]] e le provincie [[veneti|venete]] e a sud quella diretta a Ticinum, cioè [[Pavia]] e i paesi dei [[Liguri]]. Più tarda è la [[strada del Sempione]]. Tale proficua collocazione nel contesto di una [[Pianura padana|pianura]] molto fertile, ha influenzato notevolmente la storia della città ed il ruolo che essa ha avuto nei confronti della nazione italiana e dei paesi [[Alpi|transalpini]]. La superficie che occupa attualmente Milano ha dimensione superiori a quella di alcune città europee come [[Parigi]], [[Amsterdam]], [[Bruxelles]] e [[Dublino]]. La continuità abitativa si è estesa oltre i confini amministrativi, formando coi comuni contermini e alcuni di cintura un'unica conurbazione. Un sostanziale ampliamento territoriale era avvenuto invece nel [[1923]] con l'incorporazione di dieci comuni limitrofi<ref>[[s:R.D. 2 settembre 1923, n. 1912 - Aggregazione al comune di Milano di undici comuni contermini|Regio Decreto 2 settembre 1923, n. 1912, art. 1]]</ref>, che ora sono quartieri della città. Milano attualmente è suddivisa in nove zone, denominate municipi circoscrizionali, con poteri di ordinaria amministrazione e consultivi<ref>{{cita web|url=http://www.comune.milano.it/portale/wps/wcm/jsp/fibm-cdm/FDWL.jsp?cdm_cid=com.ibm.workplace.wcm.api.WCM_Content/In%20Comune_Zone_Composizione%20e%20funzionamento/b37cc900450862518ef7ff4fca200d26/false&cdm_acid=com.ibm.workplace.wcm.api.WCM_Content/Regolamento%20del%20Decentramento%20Territoriale%20-%202f2d7380464567fd880f9abda2556887/2f2d7380464567fd880f9abda2556887/false|titolo=Regolamento del decentramento territoriale|editore=comune.milano.it|accesso=7 novembre 2010}}</ref>. Piazza Duomo dista 39 km da [[Lodi]], 42 da [[Pavia]], 47 km da [[Como]], 56 km da [[Bergamo]], 58 km da [[Varese]], 63 km da [[Lecco]], 80 km da [[Brescia]], 85 km da [[Cremona]], 140 km da [[Sondrio]], 189 km da [[Mantova]].