Utente:Alberto Metis/Sandbox

La città che sale

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“La città che sale” è un’associazione culturale veronese che intende promuovere il dibattito pubblico su temi economici, sociali, culturali e politici. La sua attività è volta ad offrire riflessioni e proposte sui temi amministrativi delle città e, in particolare, di Verona. L’associazione, nelle diverse sensibilità che la compongono, si riconosce in una aggiornata cultura politica liberaldemocratica, ancorata ai valori dell’Europa, della internazionalità, della innovazione, dello sviluppo sostenibile, dei diritti dell’uomo. L’associazione favorisce il dialogo con i cittadini attraverso gli incontri pubblici e le pagine del blog lacittachesale.eu


Il progetto

“La città che sale” è’ un progetto nato da alcune conversazioni tra amici l’estate scorsa, approfondito attraverso una serie di confronti molto aperti in autunno, e poi iniziato, lo scorso dicembre, da nove “soci fondatori”: Alberto Battaggia, Luciano Butti, Gian Arnaldo Caleffi, Roberto Capuzzo, Maurizio Cimetti, Roberto Giacobazzi, Paola Marini, Annamaria Molino, Roberto Ricciuti. Un gruppo articolato di persone accomunate da esperienze e competenze maturate in ambito professionistico, accademico, culturale, politico.


Il degrado del sistema politico

I nove fondatori hanno inteso reagire al degrado del sistema politico che ha contaminato le istituzioni, il ceto politico, i media. In questi anni di grave crisi economica, nuovi movimenti e partiti hanno cercato di rappresentare le sofferenze sociali con una spregiudicatezza a volte sconcertante. Non solo in Italia. La Brexit della civilissima Inghilterra ha lasciato allibiti, per la sua irrazionalità, autorevoli osservatori di tutto il mondo. Nel Paese, leader diversi hanno di volta in volta indicato come obiettivi politici la secessione di una parte del Paese; l’uscita dalla moneta unica; l’azzeramento unilaterale del debito pubblico; lo sfondamento dei criteri di equilibrio degli istituti previdenziali; il dileggio della democrazia parlamentare; il distacco dai tradizionali riferimenti atlantici; l’abbandono delle vaccinazioni preventive… E’ stato promosso nella società un clima culturale regressivo, egoista, provinciale. Si sono invocate ricette anacronistiche come il nazionalismo, o inaccettabili come l’autoritarismo.


Una crisi di fiducia nella politica

Gli effetti, a parere dei fondatori, sono stati devastanti. Si è diffusa una preoccupante sfiducia dei cittadini nell’agire politico, che si è manifestata o nella astensione – si pensi che a Verona, nel 2017, al secondo turno, ben 6 cittadini veronesi su dieci non andarono alle urne – o in una mobilità elettorale sconcertante, come se non esistesse più alcun valore di riferimento dotato di un minimo di solidità. Slogan ossessivi e demagogici di una campagna elettorale permanente hanno portato a credere che tutto – anche riferimenti fondamentali della civile convivenza – possano essere messi in discussione.


Serietà e fiducia

Tutto questo è inaccettabile. I problemi di oggi, che sono gravi e spesso inediti – si pensi all’emergenza ambientale o alla disoccupazione tecnologica o al calo demografico – vanno affrontati con grande serietà e con una responsabile fiducia nelle chance offerte dalla ricerca scientifica, dalle nuove tecnologie; dallo sviluppo economico ecocompatibile; dall’affermazione crescente delle donne in ogni professione; dalla diffusione di istruzione, formazione e cultura che l’interconnessione globale può garantire. Dai progressi, insomma, di quella che si chiama “civiltà”.


L’impegno civico

I soci fondatori de “La città che sale” sono accomunati, innanzitutto, dall’impegno civico: essi intendono offrire, in modo disinteressato, delle qualificate occasioni di confronto politico e culturale ai cittadini sui temi più attuali per la nostra società e per la nostra città: transizione energetica, europeismo, economia territoriale, mobilità, autonomia regionale, servizi urbani avanzati, politiche giovanili… I nostri strumenti saranno una serie di iniziative pubbliche proposte ai veronesi nei prossimi mesi, e le pagine del nostro blog lacittachesale.eu.

Un orizzonte liberaldemocratico

Siamo convinti che queste esigenze siano condivise da tanti cittadini veronesi e che siano largamente trasversali, rispetto alle sensibilità politiche particolari di ognuno. Per questo motivo facciamo riferimento ad un comune orizzonte politico-culturale liberaldemocratico, senza pregiudizi, ancorato a parole chiave come Europa, Innovazione, Internazionalità, Diritti umani, Libertà civili, Sviluppo sostenibile.


La città che sale, 1910

Umberto Boccioni compose il suo primo dipinto futurista, “La città che sale”, nel 1910. E’ una tela che trasmette energia, fiducia nel lavoro dell’uomo, entusiasmo; ma che non nasconde il carattere tumultuoso, contraddittorio, impegnativo di quella che chiamiamo “modernità”. Le sfide della modernità, per i responsabili del progetto, vanno oggi affrontate con analoga fiducia e con una rinnovata, responsabile consapevolezza.