Utente:Alexander VIII/Sandbox

L'arte bizantina degli inizi (IV-VI secolo) [modifica] Architettura: l'eredita classica L'evoluzione della arte bizantina è per lo più visibile sull'architettura e sulla decorazione monumentale. Bisanzio all’inizio era una città Greca ribelle, che si trovava nell'attuale promontorio di Topkapi, dove in epoca di Costantino I si progettò la sede del potere, il Palazzo Imperiale. Ultimamente degli scavi hanno portato alla luce alcuni elementi (del palazzo Imperiale), e si sono trovati molti resti di mosaico, risalente dell’epoca di Giustiniano I. Gli architetti in epoca nelle varie epoche continuarono a ampliare l'ippodromo, ed è testimoniato dai contorni delle fondamenta che sono state continuamente modificate.

Vicino all’ippodromo sorgeva il centro ecclesiastico di Costantinopoli, (religione Ortodossa), la grande Chiesa, sul sito dell'attuale Santa Sophia, fatta costruire, e poi consacrata da Costantino II nel 360 poi la chiesa sarà ricostruita ben due volte, sotto Teodosio II e, sotto Giustiniano I. Da lì partiva la via principale di Costantinopoli, che era addirittura colonnata, che in seguito sarà chiamata Mese, si stendeva in direzione occidentale fino al foro di Costantino I, proseguiva per una piazza pubblica, per poi arrivare al foro di Teodosio oppure forum Tauri, decorata con due archi trionfali, dei quali sono sopravvissute alcuni resti. Dopo il foro di Teodosio, la Mese si biforcava in due vie, il cui corso si può ancora notare.

Il rifornimento idrico era dato da un acquedotto, noto anche acquedotto Valete, che va in un quartiere di Istambul, e l’acqua veniva portata anche da cisterne, sia visibili (cioè in superficie, come la Mocius a sud-ovest e la Aetius e la Aspar a nord-ovest, sia sotterranee, come quelle in vicinanza del Palazzo, che i Turchi proprio per questo chiamavano il Palazzo Sommerso. Queste cisterne sotterranee formavano due vasti ambienti con volte sorrette da file di colonne. Come in ogni altra città dell'antichità classica, l'acquedotto e le cisterne rifornivano fontane, terme pubbliche o private.

Tipi di architettura, il primo tipo, a Costantinopoli, la basilica del monastero Stoudios, della quale si possono ancora osservare resti. La basilica era dedicata a San Giovanni Battista e venne costruita verso la fine del V secolo. Anticamente era preceduta da un atrio porticato, che aveva colonne monolitiche in marmo verde con capitelli in marmo bianco di che reggevano un architrave che era sormontato da una serie di campate a modo di galleria. Il secondo tipo, a pianta centrale, presente nella chiesa dei Santi Sergio e Bacco. Costruita fra il 526 e il 536 sotto il regno di Giustiniano I, la chiesa e a forma ottagonale con quattro esedre semicircolari ed è dotata di gallerie e una cupola.

Nei fori e negli incroci, gli Imperatori fecero erigere statue e colonne che recavano onore a quest’ultimi, come quelle di Costantino I, Arcadio e Marciano, delle quali sono rimasti alcuni resti. Molti monumenti antichi vennero tolti e posti a Costantinopoli in modo da abbellirla come se fosse stata un museo. All'Ippodromo, si trovava la Colonna Serpentina in bronzo, che veniva da Delfi e poi l'obelisco di Tutmosi III preso da Karnak, che si era spezzato in due al momento del trasporto, al tempo di Teodosio II, mentre i famosi cavalli di San Marco adornavano il palco Imperiale dove rimasero finché i Veneziani li sottrassero nel 1204 dopo la quarta crociata, con la conquista della città, e di buona parte del territorio da parte dei [[Veneziani, con l’aiuto dei Crociati.

Verso la fine del IV secolo, per la minacci di invasioni germaniche, in particolare quelle dei Goti che si trovavano a nord del Danubio le mura che cingevano la parte occidentale della città di Costantino I furono rinforzate con dei poderosi bastioni. Essi furono estesi fino a occidente per includere le cisterne suburbane, in modo che in caso di invasione, la città avrebbe sempre avuto dell’acqua. Costruiti solidamente alternando strati di pietra e di mattoni prendendo la tecnica dei romani, cioè l’opus mixtum, formavano linee gemelle di difesa separate da un fossato e irte di torri.

Per molti secoli renderono la città imprendibile. I cristiani iniziare costruirono due tipi principali di chiese: Il primo tipo era la Basilica con una lunga navata centrale con il tetto ricoperto di travi di legno, separata dalle navate laterali da colonnati e dotata di un'abside semicircolare, davanti alla facciata, di solito, una corte porticata o atrium. Il secondo tipo, destinato a servizi funebri, derivava dal pantheon o dai saloni dei ricevimenti circolari o poligonali dei palazzi Romani. In questo caso la pianta era inscritta in un quadrato, era coperto da una grande cupola. Rimane impressionante la loro raffinatezza della decorazione in rilievo, in particolare della trabeazione marmorea che a il compito di sostenere la galleria, dove vi è un'iscrizione per onorare la coppia Imperiale. La chiesa costruita dalla Principessa Anicia Juliana in onore di San Polieuto intorno al 520-530 e riportata alla luce da scavi. I numerosi elementi di decorazione in rilievo recuperati, tutti eseguiti in marmo proconnesio, sono molto ricchi: timpani decorati con tralci di vite, nicchie che alloggiano pavoni dalla coda dispiegata, colonne intarsiate con pietre e con vetri colorati e capitelli interamente scolpiti con motivi floreali stilizzati. I famosi Pilastri Acritani, oggi a Venezia, provengono da questo edificio, che fu abbandonato dall'XI secolo.

Tuttavia Santa Sophia rimane l'impresa maggiore di tutto il periodo Bizantino. E' l'edificio più grande mai costruito dai Bizantini. Gli stessi Bizantini la consideravano il frutto dell'intervento Divino. Iniziata nel 532 terminata e consacrata nel 537, e stata progettata dagli architetti Antemio di Tralle e Isidoro di Mileto. La novità della chiesa deriva dalla combinazione dei due tipi, a basilica e a pianta centrale. Dal primo deriva la navata a galleria, separata mediamente da colonnati dalle navate laterali; dal secondo prende la cupola gigantesca, più di 30 metri di diametro, supportato da quattro archi massicci. Due di questi archi sovrastano i muri e le campate laterali della navata centrale, mentre gli altri due si aprono su mezze cupole più basse. Queste, a loro volta, conducono, verso occidente, a due ampie esedre e, a oriente, ad altre tre esedre, una delle quali costituisce l'abside. Le vaste navate laterali, sormontate da gallerie, l’edificio si inscrive in quello che praticamente è un quadrato (75x70 metri).