Utente:Amalia Zampaglione/Sandbox

Anna Gaggio (Milano, 1935 1935Roma, 1993 1993) è stata una bibliotecaria italiana.

La vita di Anna Gaggio

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Giovanissima cominciò a manifestare grande interesse per la lettura di libri di vario genere e decise di aprire un punto di presentazione al pubblico dei prodotti letterari, audiovisivi, audiomusicali, etc., della letteratura d’avanguardia. Svolse il certosino lavoro di catalogazione dei testi per argomento, con l’obiettivo di realizzare un negozio biblioteca dove poter leggere i libri anche senza acquistarli;infatti la sua libreria è una delle prime ad esporre i volumi raggruppati per argomento, anziché seguire l’abitudine dell’ordine alfabetico per autore o l’ordine delle novità imposte dal mercato.

Anna Gaggio, libraia militante

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L'idea è quella di aprire un punto di presentazione al pubblico dei prodotti (letterari, audiovisivi, audio musicali, della letteratura d’avanguardia, sotto tutela del Gruppo ’63, nel momento in cui sia il Gruppo che la rivista Quindici aprono al movimento studentesco. Il progetto prende vita in un piccolo locale. Nel manifesto di presentazione si legge: “… attendiamo la collaborazione di autori operatori editori musicisti artisti aperti all’analisi del linguaggio in tutte le sue dimensioni. In questo senso la nostra iniziativa si propone come laboratorio di “uscita”, luogo esterno di reperimento di tutti i rintracciabili documenti di lavoro di lotta e penetrazione oltre le maglie di potere e controllo sulla cultura, dove la fruizione passiva di prodotti caduti dall’alto è per essere negata dall’intervento e dalla partecipazione di base”. Il logo della libreria USCITA è, con la freccia accanto, quello delle uscite dai rifugi antiaerei dell’ultima guerra. Quando la rivista Quindici chiude e viene a mancare l’appoggio del Gruppo ’63, Anna e Gianni non si perdono d’animo e proseguono incontri e attività nella loro libreria-laboratorio. E’ la prima svolta dell’Uscita, che inizia la collaborazione con varie associazioni e ambasciate e con Arci-Uisp per film e documentari che provengono dall’Africa e dall’America latina. Trasloca, la libreria, in un locale più ampio al n° 45 che ha il vantaggio di una sala sotterranea adatta a proiezioni, dove prenderà vita il circolo del cinema.

Con lo scoppio della guerra e l’inizio dei bombardamenti, Riccardo trasferisce la famiglia in un paesino del veronese. Quando l’armata tedesca inizia la ritirata verso il Brennero, e i bombardamenti degli Alleati raggiungono il paesino, la cantina dei Gaggio diventa il rifugio quasi quotidiano per le famiglie contadine del vicinato. Anna ha 9 anni e viene fortemente impressionata non solo dagli scoppi delle bombe che cadono: la paura, i pianti, le preghiere delle donne rimarranno per sempre indelebili nel cuore e nella memoria. 

Con la Liberazione dal nazifascismo la famiglia ritorna a Milano. Dopo un matrimonio sfortunato e di breve durata, Anna vive per un paio di anni tra Ginevra e Losanna. Rientrata a Milano in seguito a una grave malattia del padre, lavora al primo Informatutto di Selezione dal Reader's Digest.

Nel 1968 conosce Gianni Peg, grafico e impaginatore per la Feltrinelli. Insieme decidono di accettare la proposta di Nanni Balestrini di creare a Roma una piccola libreria di avanguardia: “… l’idea è quella di aprire un punto di presentazione al pubblico dei prodotti (letterari, audiovisivi, audiomusicali, etc.) della letteratura d’avanguardia, sotto tutela del Gruppo ’63, nel momento in cui sia il Gruppo che la rivista Quindici aprono al movimento studentesco”1 . 

Il progetto prende vita in un piccolo locale affittato in via dei Banchi Vecchi al n° 59. Nel manifesto di presentazione si legge: “… attendiamo la collaborazione di autori operatori editori musicisti artisti aperti all’analisi del linguaggio in tutte le sue dimensioni. In questo senso la nostra iniziativa si propone come laboratorio di “uscita”, luogo esterno di reperimento di tutti i rintracciabili documenti di lavoro di lotta e penetrazione oltre le maglie di potere e controllo sulla cultura, dove la fruizione passiva di prodotti caduti dall’alto è per essere negata dall’intervento e dalla partecipazione di base”. Il logo della libreria USCITA è, con la freccia accanto, quello delle uscite dai rifugi antiaerei dell’ultima guerra. 

Quando la rivista Quindici chiude e viene a mancare l’appoggio del Gruppo ’63, Anna e Gianni non si perdono d’animo e proseguono incontri e attività nella loro libreria-laboratorio. E’ la prima svolta dell’Uscita, che inizia la collaborazione con varie associazioni e ambasciate e con Arci-Uisp per film e documentari che provengono dall’Africa e dall’America latina. Trasloca, la libreria, in un locale più ampio al n° 45 che ha il vantaggio di una sala sotterranea adatta a proiezioni, dove prenderà vita il circolo del cinema.

Alla fine del 1974, quando Gianni Peg decide di riprendere la sua attività di illustratore a Milano e lasciare la libreria, “Anna rimane l’anima della libreria. Sempre alle prese con il certosino lavoro di catalogazione dei testi per argomento, con l’obiettivo di realizzare un negozio biblioteca dove poter leggere i libri anche senza acquistarli ”2. Infatti la libreria Uscita è una delle prime ad esporre i volumi raggruppati per argomento, anziché seguire l’abitudine dell’ordine alfabetico per autore o l’ordine delle novità imposte dal mercato. Le testimonianze parlano di “un luogo speciale, pieno di occasioni di crescita”. Nonostante le difficoltà (il locale subisce due attentati, una prima volta viene completamente bruciato, e rimane allagato durante una piena del Tevere); nonostante i mutamenti nel commercio librario e l’apertura dei primi “supermercati” del libro, Anna continua a mantenere il carattere “di servizio” della libreria e a procurare, a chi gliene fa richiesta, testi rari o di difficile reperibilità, mantenendo rapporti con le piccole case editrici e con altre librerie, sia in Italia che in Francia, Svizzera, Austria. 

morte di Anna Gaggio

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Un giorno, ritornando da una consegna, Anna ha un malore; lascia l’auto ed entra a piedi al Pronto Soccorso del Santo Spirito; poche ore più tardi è già in coma. Muore dopo due settimane, il 9 aprile 1993.