Utente:Andrea And/Sandbox3

Utilizzo di bulloni esplosivi in veicoli spaziali abitati modifica

Programma Mercury modifica

Le capsule del programma Mercury hanno fatto uso di bulloni esplosivi nel portello d'entrata. Il loro innesco accidentale ha portato all'affondamento della capsula Liberty Bell 7, durante la missione Mercury-Redstone 4.

L'incidente della missione Mercury-Redstone 4 modifica

  Lo stesso argomento in dettaglio: Mercury-Redstone 4.

Il 21 luglio 1961 ebbe luogo la missione Mercury-Redstone 4, che prevedeva un volo suborbitale della capsula Liberty Bell 7. Il volo si svolse senza complicazioni, così come l'atterraggio in mare. A questo punto, però, le cariche dei bulloni esplosivi si attivarono accidentalmente, provocando l'apertura del portello d'ingresso della capsula. L'acqua incominciò a entrare, e l'astronauta Virgil Grissom fece appena in tempo a uscire che la Liberty Bell 7, nonostante i tentativi degli elicotteri di recupero, si inabissò nell'Oceano Atlantico.


Programma Apollo modifica

Nel programma Apollo non si fece uso di bulloni esplosivi per il loro rischio di attivazione accidentale.

L'incidente dell'Apollo 1 modifica

  Lo stesso argomento in dettaglio: Apollo 1.

Il 27 gennaio 1967 la navicella Apollo 1 venne distrutta dal fuoco in un'esercitazione: una scintilla innescò una combustione che, complice l'atmosfera pressurizzata di ossigeno, si propagò rapidamente. In 17 secondi uccise i tre membri dell'equipaggio (Grissom, White, Chaffee), che non fecero in tempo a uscire.[1]

La compagnia che produsse il modulo di comando, la North American Aviation, aveva originariamente suggerito un portellone in grado di aprirsi in caso di emergenza grazie a dei bulloni esplosivi, come nel Programma Mercury. Questa proposta venne però respinta dalla NASA a causa del rischio di apertura accidentale di un simile portellone, come effettivamente successo nella missione Mercury-Redstone 4. Il portellone venne quindi ridisegnato in modo da potersi aprire in meno di dieci secondi senza l'uso di bulloni esplosivi. Questo fu realizzato anche grazie a una bombola di azoto in pressione, che in caso di emergenza poteva essere rilasciato nel meccanismo di apertura.

Programma Gemini modifica

NSD

Space Shuttle modifica

Lo Space Shuttle fa uso del NASA standard detonator (NSD) per fissare i Solid Rocket Booster alla Mobile Launcher Platform e al serbatoio esterno.

Note modifica

  1. ^ Richard W. Orloff, David Michael Harland, Apollo: the definitive sourcebook, Springer Science & Business, 2006, p. 114.