Utente:Anna Chiara Carlet/ESERCITAZIONE

La Cura Digitale (SECONDA PARTE)

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Tasso di creazione di nuovi dati e serie di dati

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Il costo sempre decrescente, e la crescente prevalenza di totalmente nuove categorie di tecnologia ha portato a un flusso in rapida crescita di nuove serie di dati[1]. Questi vengono da fonti ben fondate come il business e il governo, ma la moda è anche guidata da nuovi stili di sensori che stanno diventando sempre più presenti in più settori della vita moderna[2]. Questo è particolarmente vero per i clienti, i cui prodotti di risorse digitali non è più relegata strettamente al lavoro. I clienti adesso creano gamme più ampie di risorse digitali, inclusi video, fotografie, informazioni sulla posizione, acquisti e informazioni sul monitoraggio del fitness, solo per nominarne alcuni, e li condividono in fasce più ampie di piattaforme sociali[3].

Inoltre, l'avanzamento tecnologico ha introdotto nuovi modi di lavorare con i dati. Alcuni esempi di questo sono le collaborazioni internazionali che sfruttano i dati astronomici per creare "osservatori virtuali" e collaborazioni simili hanno anche sfruttato i dati ottenuti dalle ricerche al Large Hadron Collider al CERN e il database delle strutture delle proteine al Protein Data Bank[4].

Evoluzione del formato di archiviazione e obsolescenza

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Per fare un confronto, l'archiviazione di attività analoghe è particolarmente passiva di natura, spesso limitata semplicemente a garantire un ambiente d'archiviazione appropriato. La preservazione digitale richiede un approccio più proattivo[5]. Gli artefatti di significanza culturale oggi sono particolarmente transitori di natura e inclini all'obsolescenza quando i trend sociali o le tecnologie dipendenti cambiano[6]. Questa rapida progressione tecnologica occasionalmente rende necessaria la migrazione delle risorse digitali da un formato di file ad un altro in modo da mitigare i pericoli dell'obsolescenza dell'hardware e del software che renderebbe l'attività inutilizzabile[7].

Sottovalutazione dei costi della manodopera umana

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Gli strumenti tecnologici per pianificare i programmi spesso sottovalutano la quantità dei costi della manodopera umana richiesti per un'adeguata cura digitale di grandi raccolte. Di conseguenza, le analisi di costo-beneficio spesso dipingono un dipinto inaccurato per quanto riguarda la quantità del lavoro interessato e il costo reale, sia di risultati positivi, che di fallimenti, per le istituzioni[8].

Il concetto di costo in ambito aziendale sarebbe più ovvio. La varietà dei sistemi di business funzionano per operazioni giornaliere. Per esempio, i sistemi di risorse umane si occupano di assunzioni e retribuzioni, i sistemi di comunicazione gestiscono email in arrivo e in uscita e i sistemi di amministrazione si occupano di finanza, di marketing e di altri aspetti. Tuttavia, i sistemi di business nelle istituzioni non sono inizialmente pensati per la conservazione di informazioni a lungo termine[9]. In alcuni casi, i sistemi di business sono rivisitati in modo da diventare sistemi di Cura Digitale per preservare le informazioni di transazione a causa delle considerazioni sui costi. L'esempio dei sistemi di business sono le applicazioni dell' Enterprise Content Management (ECM), che sono usate da gruppi designati quali i dirigenti aziendali o i committenti di gestione delle informazioni che contribuiscono ai processi chiave amministrativamente. Alla lunga, trasferire i contenuti digitali dalle applicazioni dell'ECM alle applicazioni della Cura Digitale (CD) potrebbe essere un trend nelle grandi organizzazioni a livello nazionale ed internazionale. Il miglioramento dei modelli maturi dell'ECM e della CD potrebbero aggiungere valore alle informazioni che richiedono deducibilità dei costi e ampio utilizzo per ulteriori modifiche[9].

Standardizzazione e coordinazione tra le istituzioni

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L'assenza di coordinazione intorno a diversi settori della società e dell'industria in aree come la standardizzazione di definizione semantica e ontologica[10] e nella formazione di collaborazioni per un'adeguata amministrazione delle risorse ha portato alla scarsità di interoperabilità tra le istituzioni e un crollo parziale nella pratica della cura digitale dalla prospettiva degli utenti ordinari[11]. L'esempio della coordinazione è l'Open Archival Information System (OAIS).

L'OAIS Reference Model permette ai professionisti e molte altre organizzazioni e individui di contribuire ai forum aperti dell' OAIS per sviluppare gli standard internazionali delle informazioni archivistiche per il recupero a lungo termine[12].

Digitalizzazione di materiali analoghi

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La cura degli oggetti digitali non è limitata alle risorse strettamente nate digitali. Molte istituzioni hanno impegnato sforzi monumentali per digitalizzare imprese analoghe cercando di aumentare l'accesso ai loro archivi. Esempi di questi materiali sono libri, fotografie, mappe, registrazioni audio ed altro[13]. Il processo di conversione di risorse cartacee in archivi digitali è stato esemplificato da alcuni studi di bibliotecari e specialisti. Per esempio, il Digital Curation Centre è ritenuto un "centro mondiale principale di competenza nella cura dell'informazione digitale"[14], che assiste le maggiori istituzioni di ricerca in tali trasformazioni.

Nuovi formati rappresentativi

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For some topics, knowledge is embodied in forms that have not been conducive to print, such as how choreography of dance or of the motion of skilled workers or artisans is difficult to encode. New digital approaches such as 3D holograms and other computer-programmed expressions are developing.[citation needed]

For mathematics, it seems possible for a new common language to be developed that would express mathematical ideas in ways that can be digitally stored, linked, and made accessible. The Global Digital Mathematics Library is a project to define and develop such a language.

Accessibilità

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The ability of the intended user community to access the repository’s holdings is of equal importance to all the preceding curatorial tasks. This must take into account not only the user community’s format and communication preferences, but also a consideration of communities that should not have access for various legal or privacy reasons.

Access can be increased by providing information about open access status with open data and open source methods such as the OAI-PMH endpoints of an open archive, which are then aggregated by databases and search engines like BASE, CORE and Unpaywall for academic papers.

Risposte alle sfide

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  • Istituzioni di ricerca specializzata

Ci sono tre elementi per i bisogni essenziali delle istituzioni che affrontano problemi di cura digitale: Comando, Risorse e Collaborazione. Tre elementi relativi al ruolo di avanguardia per bibliotecari ed archivisti che lavorano con approcci aperti alla tecnologia, ai processi standardizzati e alla comunicazione dotta. L'archivista con comando, che ha bisogno di avere un ruolo dinamico e attivo per abbracciare la tecnologia, i processi standardizzati e la comunicazione dotta. Inoltre, l'archivista leader potrebbe adottare il concetto e i metodi di business per trattare con il loro flusso di lavoro, come raccogliere fondi, investire in sistemi tecnologici e conformarsi con gli standard dell'industria, per riuscire ad ottenere più risorse. La collaborazione nella comunità di cura d'archivio e digitale potrebbe fornire e condividere allenamento, tecnologie, standard e strumenti per aiutare le istituzioni con i problemi sfidabili della cura digitale. La Digital Preservation Coalition (DPC), la Open Preservation Foundation o la collaborazione dei romanzi offrono un'opportunità di collaborazione per le istituzioni per affrontare side simili nei problemi di cura digitale.

  • Corsi accademici

Il campo d'informazione specialmente in biblioteche, archivi e musei hanno bisogno significativamente per portare conoscenza sulle nuove tecnologie. L'educazione della scuola tradizionale non è abbastanza per incontrare questa richiesta; un programma di allenamento per il personale di servizio nell'archivio culturale sarebbe un'aggiunta efficiente per la richiesta, come laboratori professionali ed i MOOCs (Massively Open Online Courses) in cura e gestione dei dati.

  • Convegni dedicati

L' International Digital Curation Conference (IDCC) è un evento is an established annual event since 2005, aiming to collaborate with individuals, organizations and institutions facing challenges, supporting development, and exchanging ideas in the field.

  • Peer reviewed technical and industry journals

The International Journal of Digital Curation (IJDC) is administered by IJDC Editorial Board including the Editor-in-Chief, Digital Curation Center (DCC), and the following members.  IJDC dedicate to provide scholarly platform for sharing, discussing, and improving knowledge and information of digital curation within the worldwide community. IJDC has two types of submission under editorial guidelines, which are peer-reviewed papers and general articles base on original research, the field information and relevant events in digital curation. IJDC is published by the University of Edinburgh for the Digital Curation Centre in electronic form on a rolling basis two times a year. The open access to the public supports knowledge exchangeable in digital curation worldwide.

Approcci

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  1. ^ Joyce, Sharks, pp. 357-368
  2. ^ National Research Council, Preparing the workforce
  3. ^ National Research Council, Preparing the workforce
  4. ^ Beagrie, Digital Curation, pp 3-16
  5. ^ Higgins, The Emergence of a New Discipline, pp. 78-88
  6. ^ National Research Council, Preparing the workforce
  7. ^ Higgins, The DCC Curation, pp. 134-140
  8. ^ National Research Council, Preparing the workforce
  9. ^ a b Katuu, Digital Curation Applications, pp. 1-18
  10. ^ Watry, Digital Preservation Theory and Application, pp. 41-68
  11. ^ National Research Council, Preparing the workforce
  12. ^ Lee, OAIS Reference Model, pp. 4020-4030
  13. ^ National Research Council, Preparing the workforce
  14. ^ Digital Curation Centre, About the DCC, su dcc.ac.uk (archiviato il 4 maggio 2020).


Collegamenti esterni

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Bibliografia

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