Utente:Annamariapretto/Sandbox

«» https://rivistedigitali.erickson.it/integrazione-scolastica-sociale/archivio/vol-21-n-1/prospettive-di-prevenzione-dei-comportamenti-sfidanti-dalla-scuola-dellinfanzia-alla-scuola-secondaria1/ - https://papers.ssrn.com/sol3/papers.cfm?abstract_id=3916636 p. 4 (7).

Caratteristiche modifica

Descrizione del comportamento scolastico modifica

Tradizionalmente alla scuola è stato affidato il ruolo di controllare e di valutare il comportamento degli studenti, la cui gestione è delegata alle scuole. Nei documenti scolastici, Il comportamento è inteso, in generale, come capacità dello studente di vivere con gli altri, attraverso indicatori quali, ad esempio, il rispetto del regolamento interno, la partecipazione alla vita dell’istituto, la solidarietà e la mutua fiducia, la volontà degli studenti di cooperare, la sincerità, il rispetto degli altri - "lo stesso rispetto, anche formale", nei confronti di tutto il personale della scuola e dei loro compagni, che chiedono per se stessi"[1] - e il rispetto del patrimonio scolastico, il coinvolgimento, la valorizzazione delle differenze, il rifiuto del bullismo, delle molestie e della violenza, il sostegno al benessere degli altri, . In modo più specifico, può esservi anche un esplicito riferimento anche all'appropriatezza del linguaggio e dell'abbigliamento[2].

Nel comportamento si considera inoltre la dimensione tipicamente scolastica, alla quale fanno riferimento indicatori quali, ad esempio, la presenza e la puntualità, il lavoro in classe degli studenti, la diligenza nel lavoro scolastico, la motivazione, l’impegno e la resilienza nelle situazioni difficili[3], la partecipazione alla vita scolastica, il conseguimento di attestati della scuola su temi relativi alla sicurezza e alla salute. La "responsabilità di rendere accogliente l'ambiente scolastico e averne cura come importante fattore di qualità della vita della scuola"[4] viene attribuita in Italia agli studenti dallo Statuto delle studentesse e degli studenti[5].

Soggettività e variabilità nelle definizioni della condotta modifica

La soggettività nella sua interpretazione rende problematico l’approccio al comportamento da parte della scuola. Per la mancanza di definizioni univoche “i contenuti della valutazione del comportamento sono […] spesso dibattuti sulla base di sensazioni viscerali piuttosto che su prove empiriche”[6]. Questa osservazione, che emerge da varie ricerche, trova riscontro in una delle motivazioni addotte dal Ministero francese ilegate alla soppressione del voto in condotta (note de vie scolaire) in Francia, nel 2014: “Interpretato in vari modi, non consente di stabilire una valutazione riconosciuta da tutti altrettanto chiaro ed equo"[7]. I giudizi sul comportamento, in quanto fortemente dipendenti dal contesto, sarebbero comunque difficilmente comparabili.

L’ambiguità interpretativa del comportamento può implicare problemi di equità nella valutazione: ad esempio, dalle ricerche risulta che i giudizi degli insegnanti sull’applicazione allo studio di uno studente o su qualsiasi altro comportamento soggetto a interpretazione, possono essere “offuscati dal background dei docenti e da pregiudizi verso la razza, la classe o il genere”[8]. Dalla mancanza di oggettività nei giudizi potrebbero derivare effetti demotivanti sull’apprendimento e sul comportamento degli stessi studenti che potrebbero “sentirsi trattati ingiustamente” nel ricevere la valutazione[9].

Comportamenti sfidanti a scuola modifica

Nei documenti scolastici i comportamenti sono considerati in relazione alla didattica, nella loro manifestazione esteriore, in particolare quando essi creano difficoltà per le quali si rende necessario prendere decision in merito: si fa riferimento a quelli che in letteratura sono chiamati "comportamenti sfidanti"[10]. Tali disturbi non sono facilmente definibili, classificabili e diagnosticabili anche a causa della varietà del loro manifestarsi, della diversità delle definizioni e della loro percezione da parte dei professionisti della scuola[11]. Le ricerche a tal proposito suggeriscono di individuare, con prudenza, i confini tra comportamenti scorretti legati a situazioni contingenti e disturbi di comportamento quali, ad esempio, i disturbi della condotta, contraddistinti da aggressività e gravi violazioni delle regole, con effetti su chi circonda lo studente, sulle vittime e sullo stesso autore del reato; il disturbo oppositivo provocatorio, che corrisponde a un insieme di comportamenti persistenti, negativistici, ostili o provocatori; il disturbo di disattenzione, impulsività e iperattività (ADHD).

Comportamento e competenze modifica

L’approccio all’apprendimento di competenze, intese come «comprovata capacità di utilizzare conoscenze, abilità e capacità personali, sociali e/o metodologiche in situazioni di lavoro o di studio e nello sviluppo professionale e personale», non si limita all'ambito esclusivamente cognitivo[12]. In tal senso la stessa «la valutazione degli apprendimenti disciplinari passa necessariamente attraverso la valutazione dei comportamenti»[13], estendendosi l'apprendimento al piano delle competenze chiave, in particolare, quella di cittadinanza, e la competenza personale, sociale e capacità di imparare a imparare.

Definire il comportamento come competenza implica il superamento di una concezione esclusivamente innatistica di questo: pur ammettendo una componente genetica, si viene a pensare che esso possa essere modificato, diventando quindi oggetto di apprendimento[14].

Nel documento dedicato alla competenza di cittadinanza da parte di UNESCO viene individuato l'ambito di “apprendimento comportamentale", inteso come "condotta, azioni, applicazione pratica e impegno". L’apprendimento comportamentale è indicato come complementare all’ambito "cognitivo ( competenze di conoscenza e di ragionamento necessarie per meglio comprendere il mondo e le sue complessità) e all’ambito "socio-emotivo (valori, atteggiamenti e competenze sociali che consentono di svilupparsi affettivamente, fisicamente e dal punto di vista psico-sociale e di vivere assieme agli altri in condizioni di pace e rispetto)". Nel considerare l’aspetto della valutazione della competenza di cittadinanza, si sottolinea l’importanza di prendere in esame, oltre alla conoscenza dei fatti da parte dei discenti, anche la valutazione delle competenze, dei valori e degli atteggiamenti[15].

Comportamento e competenze di cittadinanza nella scuola italiana modifica

Il legame del comportamento con le competenze di cittadinanza è evidenziato nelle norme scolastiche italiane dei primi decenni del XXI secolo. Nel Regolamento sulla valutazione del 2009 il comportamento viene descritto come “coscienza civile basata sulla consapevolezza che la libertà personale si realizza nell'adempimento dei propri doveri, nella conoscenza e nell'esercizio dei propri diritti, nel rispetto dei diritti altrui e delle regole che governano la convivenza civile in generale e la vita scolastica in particolare”[16]. Diversamente dalla Francia, che elimina il voto in condotta osservando che: “i comportamenti […] presi in considerazione dal voto di condotta sono presenti nelle competenze "sociale e civica" e "autonomia e iniziativa"[17], l’Italia mantiene il voto di condotta in decimi per la scuola superiore, mentre, dal 2017, lo trasforma in giudizio nella secondaria di primo grado, quando nella stessa norma, il D.Lgs 62/2017[18], si afferma, per il primo ciclo, che “la valutazione del comportamento si riferisce allo sviluppo delle competenze di cittadinanza”. L’affermazione di questo principio non sembra essere stata presa in considerazione in un provvedimento successivo[19], del 2019, che prevede l’insegnamento dell'educazione civica trasversale alle discipline, evidenziando piuttosto la dimensione cognitiva, con l'assegnazione del voto in decimi per tutto il percorso scolastico[20].

Comportamento e abilità non cognitive modifica

Come riconoscimento dell'aumento dell’importanza delle “soft skills” nell’ambiente professionale e per la crescente pressione di aziende e organizzazioni, anche sulla spinta di un progetto condotto nelle scuole con l’aiuto di aziende come DaimlerChrysler, nel 2007 in Germania, è stato ripristinato il voto di condotta[21]. La valorizzazione del comportamento corrisponde al rinnovato risalto attribuito da economisti e psicologi alle abilità non cognitive, complementari alle abilità cognitive tradizionalmente oggetto specifico dell'azione della scuola: “perseveranza (“grinta”), coscienziosità, autocontrollo, fiducia, attenzione, autostima e autoefficacia, resilienza alle avversità, apertura all’esperienza, empatia, umiltà, tolleranza delle diverse opinioni e capacità di impegnarsi produttivamente nella società, che vengono valorizzati nel mercato del lavoro, nella scuola e nella società in generale.” Recenti ricerche hanno costruito una tassonomia relativamente ben accettata delle abilità non cognitive chiamata Big Five, con l’acronimo OCEAN, che sta per: Openness to Experience [apertura all’esperienza], Conscientiousness [coscienziosità ], Extraversion [estroversione], Agreeableness [amicalità] e Neuroticism [nevroticismo]"[22]

Funzionamento modifica

Sono in funzione dell'apprendimento le diverse azioni, spesso complementari, relative al comportamento scolastico degli studenti che le scuole possono attuare, "stabilendo calma, ambienti sicuri e di supporto", come spiega la Guida sul comportamento scolastico diffusa dal Dipartimento dell'Educazione del Regno Unito[23]. La salvaguardia delle "condizioni di apprendimento" dello studente, la sua "salute fisica o mentale" e il rispetto della sua dignità rappresentano il motivo del "divieto di commenti o comportamenti molesti" previsto dal codice dell'educazione francese: per questo le scuole devono adottare misure mirate "a prevenire il verificarsi di situazioni di molestie e a favorirne l'individuazione da parte della comunità educativa al fine di fornire una risposta rapida e coordinata"[24]. La sicurezza e il supporto degli ambienti di apprendimento fanno riferimento a vari ambiti di azione, come risulta, ad esempio, dall'elenco per categoria[25] presentato nel portale curato dal Dipartimento dell'Educazione degli Stati Uniti, dedicato specificamente al tema della disciplina a scuola.

In generale, con riferimento alle normative nazionali e/o locali, nelle scuole si possono realizzare interventi mirati a:

  • comunicare i risultati attesi e le regole di comportamento all'intera comunità scolastica;
  • promuovere comportamenti positivi nell'ambito del processo di insegnamento-apprendimento;
  • valutare i comportamenti scolastici in modo informale e formale, comunicando gli esiti oralmente e per iscritto;
  • prevenire comportamenti a rischio attraverso attività specifiche, attuate anche in sinergia con soggetti esterni;
  • irrogare sanzioni nel caso di comportamenti che mettono a repentaglio le condizioni necessarie all'apprendimento, violando le regole;
  • coinvolgere le famiglie ed eventualmente il territorio.

Riferimenti per gli interventi delle scuole modifica

Le azioni delle scuole sulla disciplina scolastica nei vari Paesi fanno riferimento a norme e a documenti scritti definiti a livello nazionale, locale o delle singole istituzioni scolastiche.

Quadri normativi nazionali modifica

Sul comportamento degli studenti e sui provvedimenti disciplinari delle scuole i quadri normativi nazionali normalmente tracciano linee e indicazioni generali, spesso delimitando i confini degli interventi. Non ovunque sono contemplati a livello nazionale tutti gli aspetti del comportamento scolastico, che possono essere delegati ai territori e ai singoli istituti: ad esempio, dei cinquantasei Stati degli Stati Uniti d'America una ventina non legifera sui codici di condotta, quasi trenta sullo scopo (quale, ad esempio, la garanzia della sicurezza dello studente, o la promozione di comportamenti responsabili), quindici sulla comunicazione delle regole sul comportamento[26]. In generale, le norme nazionali riguardano ad esempio, in modo più o meno dettagliato, gli obblighi/doveri e diritti degli studenti, le attività di promozione di comportamenti positivi e appropriati, gli interventi di prevenzione di comportamenti a rischio, le sanzioni da irrogare, i ruoli e i tempi, le caratteristiche degli studenti destinatari, le collaborazioni con altre istituzioni del territorio. Spesso sono inoltre fornite indicazioni sugli eventuali ricorsi che gli interessati possono intentare e sulla gestione delle controversie.

Documenti territoriali e/o delle scuole modifica

Le istituzioni scolastiche possono intervenire sui comportamenti degli studenti sulla base di documenti scritti e pubblici, normalmente secondo linee tracciate dalle norme nazionali. La pubblicizzazione della normativa locale e diffusione in forma scritta può essere esplicitamente prevista dalle stesse norme nazionali.

Regolamenti locali modifica

il regolamento delle singole scuole o dei territori contengono sezioni riguardanti i comportamenti degli studenti, i loro diritti e doveri e i provvedimenti disciplinari nel caso di infrazione delle regole. In Italia il Regolamento scolastico è previsto dal DPR 297/1994[27] e dallo Statuto degli studenti[28]. Una "school behaviour policy" viene prevista dalle norme inglesi[29] e In Russia, è una legge federale ad indicare l'adozione di "regolamenti locali" da parte dell''organizzazione educativa", in conformità con la legislazione della Federazione Russa[30]; nello Stato di New York si dispone che "ciascun distretto scolastico deve adottare e attuare una politica scritta sulla condotta e la disciplina scolastica"[31].

Documenti riguardanti l'offerta formativa modifica

La programmazione scolastica può prevedere unità di apprendimento e attività di promozione dei comportamenti positivi o interventi di prevenzione dei comportamenti a rischio: in Italia si fa riferimento al PTOF, previsto dal regolamento dell'autonomia scolastica e sua espressione, contenente la descrizione dettagliata dell'offerta formativa con la pianificazione didattica ed educativa della singola istituzione scolastica. Lo sviluppo di competenze di cittadinanza viene previsto già nei profili in uscita delineati dalle norme nazionali (v. ad esempio, negli istituti professionali il risultato di apprendimento "agire in riferimento ad un sistema di valori, coerenti con i principi della costituzione, in base ai quali essere in grado di valutare fatti e orientare i propri comportamenti personali, sociali e professionali"); altre indicazioni si possono trovare nelle Linee guida per l’insegnamento dell’educazione civica[32]. Le indicazioni nazionali fornite alle scuole statunitensi affermano che le scuole secondarie efficaci non offrono soltanto "un curriculum accademico" per lo sviluppo di capacità cognitive, ma si pongono come obiettivi anche "lo sviluppo sociale/emotivo, le life skills e l’impegno"[33].

Accordi e patti educativi con le famiglie e gli studenti modifica

OECD indica che, a riguardo delle strategie efficaci per promuovere lo sviluppo umano in generale, uno dei tre principi guida è rappresentato dal "potente ruolo delle famiglie e degli ambienti sociali in generale nella formazione delle competenze[34]. Accordi educativi e patti con le famiglie (e con gli studenti delle scuole secondarie) sono ritenuti parte integrante delle strategie per favorire un clima positivo a scuola: ad esempio in Italia è previsto il Patto educativo di corresponsabilità[35], "finalizzato a definire in maniera dettagliata e condivisa diritti e doveri nel rapporto tra istituzione scolastica autonoma, studenti e famiglie"[36]: in Francia i genitori, in quanto "membri della comunità educativa"[37]" e gli studenti annualmente vengono informati "sui rischi legati al bullismo scolastico, in particolare al cyberbullismo"[38]; in Russia i genitori, ai quali si riconosce come "diritto prioritario" rispetto a qualsiasi altra persona, di educare e crescere i figli, con l’obbligo conseguente di porre le basi per il loro sviluppo fisico, morale e intellettuale, hanno il diritto di essere informati sullo statuto della scuola e di prendere parte alla sua gestione, insieme con il dovere di rispettare le regole interne dell'organizzazione che svolge attività educative[39].

Sinergie territoriali modifica

Le scuole attivano accordi e collaborazioni con istituzioni del territorio: nel Codice francese, ad esempio, se ne fa esplicito riferimento: "tali misure mirano in particolare a prevenire il verificarsi di situazioni di molestie, a favorirne l'individuazione da parte della comunità educativa al fine di fornire una risposta rapida e coordinata e ad indirizzare le vittime, i testimoni e gli autori, ove applicabile, ai servizi e alle associazioni competenti eventualmente per offrire loro supporto"[40].

Azioni delle scuole verso i comportamenti degli studenti modifica

Obblighi, diritti e doveri degli studenti modifica

Nelle norme nazionali e locali sono definiti gli obblighi e doveri degli studenti, rispetto ai quali sono definite le regole e le sanzioni da irrogare nel caso in cui le regole non siano rispettate; possono essere indicati anche i diritti, con la definizione anche dei limiti del loro esercizio: ad esempio, le norme francesi[41] e italiane stabiliscono che le scuole debbono riconoscere agli studenti delle scuole secondarie la libertà di opinione, escludendo qualsiasi sanzione[42] per la loro espressione, che tuttavia non deve ledere l'altrui personalità, né pregiudicare l'attività didattica[43].

Promozione di comportamenti positivi modifica

Attività didattiche ed educative volte "alla promozione e alla valorizzazione dei comportamenti positivi, alla prevenzione di atteggiamenti negativi, al coinvolgimento attivo dei genitori e degli alunni"[44].a favorire il benessere, "a promuovere un comportamento responsabile"[31]), sono indicate così in Francia si prevede che si adottino "misure adeguate per combattere le molestie nelle scuole" [45]; in Russia

Le norme possono indicare le finalità delle azioni delle scuole: ad esempio, in Italia, nel Regolamento sulla valutazione del 2009, l'articolo 7 - Valutazione del comportamento - stabilisce che le inziative delle scuole italiane sono

I comportamenti positivi si possono individuare a partire dalla definizione dello scopo dell'istruzione, oltre che dei doveri e dei diritti dello studente. Il Codice Francese, ad esempio, prevede che "oltre alla trasmissione del sapere", si indica come "missione primaria della scuola quella di condividere con gli studenti i valori della Repubblica [...] il rispetto della pari dignità degli esseri umani, della libertà di coscienza e della laicità. Attraverso la sua organizzazione e i suoi metodi, nonché attraverso la formazione dei docenti che vi insegnano, promuove la cooperazione tra gli studenti"[46]; il Regolamento italiano sulla valutazione del 2009, indica la possibilità, per ciascuna scuola,"anche in sede di elaborazione del piano dell'offerta formativa [...], iniziative finalizzate alla promozione e alla valorizzazione dei comportamenti positivi, alla prevenzione di atteggiamenti negativi, al coinvolgimento attivo dei genitori e degli alunni, tenendo conto di quanto previsto dal regolamento di istituto"[47].

Attività trasversali di educazione civica[48] e unità di apprendimento[49] per lo sviluppo, in particolare, delle competenze chiave personale, sociale e capacità di imparare ad imparare e di cittadinanza[50]: in Francia viene esplicitamente riconosciuto che "i comportamenti presi in considerazione dal voto sul comportamento scolastico sono compresi nella valutazione delle [...] competenze sociali e civiche" e "autonomia e iniziativa". Lo sviluppo di tali competenze, come suggerito dalle norme italiane, è possibile anche grazie all'adozione di metodologie attive e coinvolgenti, tra le quali, ad esempio, il peer tutoring[51] e il self empowerment[52] per lo sviluppo individuale[53].

Prevenzione di comportamenti scorretti

Valutazione del comportamento modifica

Tali attività, programmate stabilendo sin dall'inizio gli obiettivi, prevedono una specifica valutazione[54]: in Francia, anche le competenze di cittadinanza, in quanto parte dello "zoccolo comune" sono soggette "a valutazione, di cui si tiene conto durante il percorso scolastico" (Article L122-1-1); in Italia lo Statuto delle studentesse e degli studenti del 1998 e il successivo Regolamento sulla valutazione del 2009 isolano invece il voto di condotta, che non può influire sulla valutazione del rendimento scolastico, nonostante possa portare alla bocciatura. La valutazione del comportamento può avvenire

  • nel corso dell'attività didattica: spesso attraverso feedback espressi in forma orale o scritta (note disciplinari). Un'altra tipologia di feedback[55] può assumere una funzione formativa, come parte del processo di apprendimento di competenze, quando siano stati stabiliti e condivisi gli esiti di comportamento attesi in termini di competenze[56]; gli strumenti utilizzati (ad esempio rubriche, griglie di osservazione, diari di bordo) utili anche alla riflessione e all'autovalutazione dello studente[57]; Metodi di valutazione comportamentale: interviste, misure di screening, altri inventari su carta, osservazione comportamentale, metodi analogici, documenti di archivio e automonitoraggio.
  • a conclusione dell'attività didattica, con funzione sommativa: espressioni collegiali, in forma numerica o in lettere, oppure attraverso giudizi, di sintesi valutative a conclusione di un periodo e/o di un anno scolastico. La valutazione negativa del comportamento in vari Paesi può modificare l'esito finale dell'anno scolastico.
La valutazione del comportamento in Europa modifica

Il contenimento di comportamenti dirompenti nelle scuole, in particolare a partire dagli ultimi anni del Novecento, rappresenta per molti Paesi un problema che molti pensano di poter fronteggiare, o contenere, attraverso la valutazione.

in Europa[58], ad esempio, Il voto in condotta, distinto dalla valutazione delle conoscenze, inteso come giudizio sintetico assegnato al comportamento dello studente a conclusione di un periodo scolastico, è in uso, oltre all'Italia, in Norvegia, in Polonia, in Svizzera, a seconda del Cantone, in Austria, nella Repubblica Ceca, in Ungheria, in Germana. In alcuni casi la valutazione della condotta a fine anno scolastico condiziona la prosecuzione nella classe successiva, come accade, ad esempio in Italia, in Austria; in Polona non è ammesso al'anno successivo lo studente che per due anni consecutivi ha ricevuto una valutazione insufficiente in condotta. Nel 2016 nel cantone di Zurigo, in Svizzera, il voto in condotta è stato dichiarato vincolante ai fini della promozione degli studenti alle scuole superiori; in Svezia, nel 2019, a fronte di una proposta per reintrodurre la valutazione del comportamento nelle scuole sostenuta dalla maggioranza dei membri del Riskdag, con l'obiettivo di ridurre i comportamenti dirompenti nelle scuole, l'Associazione degli insegnanti svedesi si è mostrata critica temendo effetti negativi. in Grecia, alla fine di ogni trimestre e quando i voti sono stati finalizzati e registrati, i genitori ricevono un rapporto sui progressi individuali e sono informati sul rendimento, sulla diligenza, sulla frequenza e sul comportamento degli studenti.In Danimarca fino al 2013, gli studenti ricevevano voti sull'ordine/organizzazione/accuratezza dei loro esami scritti in danese e matematica e nel 2014 la Francia, ha invece abrogato il voto in condotta per la sua inefficacia nella “vita scolastica”, soprattutto nelle situazioni più difficili[59].

La valutazione del comportamento in Italia modifica

https://www.altalex.com/documents/news/2009/01/28/voto-in-condotta-chiarimenti-del-ministero-dell-istruzione

La valutazione del comportamento degli studenti, riferita allo sviluppo delle competenze di cittadinanza, riguarda la scuola secondaria. È espressa in pagella, a conclusione degli scrutini intermedi e finali, con un giudizio descrittivo nella secondaria di primo grado, mentre nella secondaria di secondo grado è rappresentata da un voto, selezionato all'interno di una scala numerica in decimi, in cui la soglia di sufficienza è pari a 6/10. Al di sotto di tale soglia lo studente non è ammesso all'anno successivo, né agli esami conclusivi del ciclo.

L. 122/2009 e statuto, per contenere i rischi di abuso e garantire gi studenti v. Italia …. E

Il D.Lgs 62/2017, art. 1, comma 3 indica come riferimenti essenziali, a proposito della valutazione del comportamento “ Lo Statuto delle studentesse e degli studenti, il Patto educativo di corresponsabilità e i regolamenti approvati dalle istituzioni scolastiche”

Sanzioni modifica

Sulle sanzioni da irrogare nelle norme nazionali si richiamano spesso il principio della progressività e dell'adeguatezza rispetto all'età e/o alla gravità dell'infrazione; in Italia lo statuto degli studenti del 1998 sottolinea le finalità educative dei "provvedimenti disciplinari", quali il rafforzamento del "senso di responsabilità" e il "ripristino di rapporti corretti all'interno della comunità scolastica" (art.4,2) sino a prevedere la possibilità che sia "sempre" offerta agli studenti la possibilità di convertire le sanzioni "in attività in favore della comunità scolastica" (art. 4,5). Questo concetto viene ribadito sino al 2017, quando il D.Lgs. afferma che "il recupero dello studente" avviene "attraverso attività di  natura  sociale, culturale  ed  in  generale  a  vantaggio  della  comunità scolastica"[60].

Inghilterra https://assets.publishing.service.gov.uk/government/uploads/system/uploads/attachment_data/file/1101597/Behaviour_in_schools_guidance_sept_22.pdf

Confini dell'ambito di intervento modifica

confini dell'ambito di intervento: ad esempio, nella legge dello Stato di New York si precisa che l'ambito di intervento della scuola riguarda i comportamenti negativi avvenuti negli ambienti interni all'istituto[61], mentre secondo il Codice dell'educazione francese l'azione della scuola riguarda comportamenti anche "ai margini della vita scolastica"[62];

Studenti esclusi dalla possibilità di sanzione modifica

Limiti sono spesso indicati relativamnte agli studenti destinatari delle eventuali sanzioni: ad esempio, in Italia le norme invitano a tenere conto della "situazione personale dello studente" (DPR 249/98, art. 4, comma 5); la legge federale russa esclude che i provvedimenti disciplinari possano essere applicati sia agli alunni delle scuole dell'infanzia e delle primarie, sia a studenti con disabilità; la medesima esplicita limitazione riguardante gli studenti con bisogni educativi speciali documentati si ritrova anche nelle norme dello stato di New York.

Sanzioni nelle scuole italiane modifica

Da https://www.laleggepertutti.it/329483_il-regolamento-di-istituto-nelle-scuole Si tratta di sanzioni disciplinari che possono essere comminate dal singolo docente oppure, nei casi più gravi, dal dirigente d’istituto o dal Consiglio di classe. Più nel dettaglio:

  • il richiamo verbale e il richiamo scritto possono essere irrogati da ogni docente e dal capo d’istituto (preside o dirigente);
  • l’ammonizione scritta e l’ammonizione scritta con preavviso di sospensione compete solamente il capo d’istituto su segnalazione del docente coordinatore di classe;
  • la sospensione dalle lezioni compete al consiglio di classe allargato alla componente studentesca e, nei casi più gravi, anche ai genitori;
  • per la sospensione dalle lezioni oltre quindici giorni decide la giunta esecutiva (di cui fanno parte il dirigente scolastico, il direttore dei servizi generali e amministrativi, un docente, un genitore, un alunno maggiorenne e un rappresentante del personale, individuati dal consiglio d’istituto tra i suoi componenti) su proposta del consiglio di classe.

La comunicazione con la famiglia modifica

Dalla lettura delle norme e indicazioni generali sulla valutazione o della gestione del comportamento, emerge il problema della comunicazione e della condivisione delle regole scolastiche con studenti, famiglie e con l’intera comunità scolastica https://papers.ssrn.com/sol3/papers.cfm?abstract_id=3916636 p. 1


La comunicazione con la famiglia Dlgs 62 2017 art 6 note - Si riporta il testo dell'art. 4 del decreto del art. 4 (Disciplina). - 1. I regolamenti delle  singole istituzioni scolastiche  individuano i  comportamenti  che configurano mancanze disciplinari con riferimento ai doveri elencati nell'art. 3, al corretto svolgimento dei  rapporti all'interno della comunita' scolastica  e  alle  situazioni specifiche di ogni singola scuola,  le  relative  sanzioni, gli  organi  competenti  ad   irrogarle   e   il   relativo procedimento, secondo i criteri di seguito indicati. 2.  I  provvedimenti   disciplinari   hanno   finalita' educativa  e  tendono  al  rafforzamento   del   senso   di responsabilita'  ed  al  ripristino  di  rapporti  corretti all'interno della comunita' scolastica, nonche' al recupero dello studente  attraverso  attivita'  di  natura  sociale, culturale  ed  in  generale  a  vantaggio  della  comunita' scolastica. 3.  La  responsabilita'  disciplinare   e'   personale. Nessuno puo'  essere  sottoposto  a  sanzioni  disciplinari senza essere stato prima invitato  ad  esporre  le  proprie ragioni.  Nessuna  infrazione  disciplinare   connessa   al comportamento puo' influire sulla valutazione del profitto. 4.  In  nessun  caso  puo'   essere   sanzionata,   ne' direttamente ne' indirettamente, la libera  espressione  di opinioni correttamente manifestata e non lesiva dell'altrui personalita'.

5. Le sanzioni sono  sempre  temporanee,  proporzionate alla infrazione disciplinare e  ispirate  al  principio  di gradualita' nonche', per  quanto  possibile,  al  principio della riparazione  del  danno.  Esse  tengono  conto  della situazione personale dello  studente,  della  gravita'  del comportamento e delle conseguenze  che  da  esso  derivano. Allo  studente  e'  sempre  offerta  la   possibilita'   di convertirle  in  attivita'  in   favore   della   comunita' scolastica. 6.  Le  sanzioni  e  i  provvedimenti  che   comportano allontanamento dalla comunita' scolastica sono adottati dal consiglio   di   classe.   Le   sanzioni   che   comportano l'allontanamento superiore a quindici giorni e  quelle  che implicano l'esclusione dallo  scrutinio  finale  o  la  non ammissione all'esame di Stato conclusivo del corso di studi sono adottate dal consiglio di istituto.

7. Il temporaneo allontanamento  dello  studente  dalla comunita' scolastica puo' essere disposto solo in  caso  di gravi o reiterate infrazioni disciplinari, per periodi  non superiori ai quindici giorni. 8.  Nei  periodi  di  allontanamento  non  superiori  a quindici giorni deve essere previsto  un  rapporto  con  lo studente e con i suoi genitori tale da preparare il rientro nella comunita' scolastica. Nei periodi  di  allontanamento superiori ai  quindici  giorni,  in  coordinamento  con  la famiglia e, ove necessario, anche con i servizi  sociali  e l'autorita' giudiziaria, la scuola promuove un percorso  di recupero   educativo   che   miri   all'inclusione,    alla responsabilizzazione e al reintegro, ove  possibile,  nella comunita' scolastica. 9.  L'allontanamento  dello  studente  dalla  comunita' scolastica puo' essere disposto anche  quando  siano  stati commessi reati che violano la dignita' e il rispetto  della persona umana o vi sia  pericolo  per  l'incolumita'  delle persone.  In  tale  caso,  in  deroga  al  limite  generale previsto dal comma  7,  la  durata  dell'allontanamento  e' commisurata alla gravita' del  reato  ovvero  al  permanere della  situazione  di  pericolo.  Si  applica,  per  quanto possibile, il disposto del comma 8. 9-bis. Con riferimento alle fattispecie di cui al comma 9, nei casi di recidiva,  di  atti  di  violenza  grave,  o comunque connotati da  una  particolare  gravita'  tale  da ingenerare  un  elevato  allarme  sociale,  ove  non  siano         esperibili interventi per un reinserimento  responsabile  e tempestivo dello studente nella  comunita'  durante  l'anno scolastico, la sanzione e'  costituita  dall'allontanamento dalla comunita' scolastica con l'esclusione dallo scrutinio finale o la non ammissione all'esame  di  Stato  conclusivo del corso di  studi  o,  nei  casi  meno  gravi,  dal  solo allontanamento fino al termine dell'anno scolastico. 9-ter. Le sanzioni disciplinari di cui  al  comma  6  e seguenti possono essere irrogate soltanto  previa  verifica della sussistenza di elementi concreti e precisi dai  quali si  desuma  che   l'infrazione   disciplinare   sia   stata         effettivamente commessa da parte dello studente incolpato. 10. Nei casi in cui l'autorita' giudiziaria, i  servizi sociali  o  la  situazione  obiettiva  rappresentata  dalla famiglia o dallo stesso  studente  sconsiglino  il  rientro nella comunita' scolastica di appartenenza,  allo  studente e' consentito di iscriversi,  anche  in  corso  d'anno,  ad altra scuola. 11. Le sanzioni per le mancanze  disciplinari  commesse durante le sessioni d'esame sono inflitte dalla commissione di esame e sono applicabili anche ai candidati esterni. Per i riferimenti del decreto  del  Presidente  della Repubblica 16 dicembre 1985 n. 751, si vedano le note  alle premesse».


https://www.oecd.org/education/2030-project/contact/Well-being_as_Part_of_21st_Century_Competencies.pdf Da https://www.oecd.org/education/ceri/Fostering-and-Measuring-Skills-Improving-Cognitive-and-Non-Cognitive-Skills-to-Promote-Lifetime-Success.pdf

https://www.oecd.org/education/2030-project/teaching-and-learning/learning/attitudes-and-values/Attitudes_and_Values_for_2030_concept_note.pdf


https://www.doppiozero.com/condotta-0

(Cunha e Heckman, 2007, 2008; Cunha, Heckman e Schennach, 2010).

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  3. ^ Gli indicatori di seguito riportati sono tratti da - per la scuola francese: Ministero dell'Educazione Nazionale e della Gioventù, Collège: suppression de la note de vie scolaire, 2014 - per la scuola tedesca: Florian Schoner, Lukas Mergele, Larissa Zierow, Grading Student Behavior, 2021, p. 1 - per la scuola inglese: Gov.UK, Guidance School inspection handbook, 2023
  4. ^ D.P.R. 249/1998, cit. art. 4
  5. ^ D.P.R. 249/1998, cit., art.
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    «Abbiamo bisogno di un approccio olistico all’educazione e all’apprendimento che superi le dicotomie tradizionali tra gli aspetti cognitivi, emotivi ed etici. ... Recentemente, sono stati proposti schemi di valutazione più olistici che vanno oltre i tradizionali ambiti di apprendimento scolastico e che includono, per esempio, l’apprendimento sociale ed emotivo o culturale e le arti.»
  13. ^ Abele Bianchi, La valutazione nei sistemi scolastici europei (PDF), su oppi.it, p. 16.
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    «codici di condotta; disciplina scolastica; condizioni sull'uso di alcune forme di disciplina; disciplina di esclusione: sospensione, espulsione e collocazione alternativa; disciplina indirizzata a violazioni specifiche del codice di condotta; prevenzione, interventi sul comportamento e supporti; monitoraggio e responsabilità; partnership tra scuole e forze dell'ordine»
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  28. ^ DPR 249/1998, art. 3, comma 4.
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  58. ^ Le informazioni di questa sezione sono tratte Florian Schoner, Lukas Mergele, Larissa Zierow, Grading Student Behavior, cit., Allegato Tabella A
  59. ^ (FR) Collège : suppression de la note de vie scolaire, su Ministère de l'Education Nationale et de la Jeunesse. URL consultato il 15 settembre 2023.
  60. ^ D.Lgs 62 2017 note all'art. 6
  61. ^ "(a) disposizioni relative alla condotta, all'abbigliamento e al linguaggio ritenuti [...] inaccettabili e inappropriati nelle proprietà scolastiche e rispetto alle funzioni scolastiche"
  62. ^ Article L111-6 - Code de l'éducation - Légifrance, su www.legifrance.gouv.fr. URL consultato il 28 settembre 2023.