Utente:Antoniobit18/Sandbox

” E’ importante curare il balbuziente, non la balbuzie” cit. Bitetti A., 2001, 2006, 2010, 2016.

Più alto è il valore che il balbuziente da all’interlocutore e più alta sarà la percezione di paura e di difficoltà nell’esprimersi. Questo aspetto, può avere solo una spiegazione di tipo psicologico e non di tipo genetico, o di altre interpretazioni.

( Dr. Antonio Bitetti, psicologo-psicoterapeuta, fondatore dell’Istituto Europeo Balbuzie – Relazione sulla  balbuzie – Università del Salento, Settembre 2019).

Da un sottostante senso di autosvalutazione, si innesca un temuto giudizio altrui e procede con un controllo sulla parola, nell’idea irrazionale di poter gestire al meglio la situazione. Elementi cognitivi errati che una volta appresi, possono permanere nell’età adulta, condizionando negativamente la normale fluidità verbale.

Il concetto di radicalità della balbuzie che da tanti Autori viene visto come organicità del problema, sta nella profondità e nella complessità del sintomo stesso e può rappresentare una copertura simbolica di un conflitto di matrice eminentemente psicologica.

( Comunicazione del dott. Antonio Bitetti, al XXXIII° Congresso di Foniatria e Logopedia, Abstracts, 1999).

Cit. Bitetti A. La Balbuzie Approccio Integrato, IEB Editore, Milano, 2010[1]

  1. ^ Istituto Europeo Balbuzie - Approccio Integrato, su Istituto Europeo Balbuzie. URL consultato il 17 maggio 2020.