Utente:Beatrice Picconi/Sandbox

Grazie agli studi condotti dalle neuroscienze la musica viene considerata come un facilitatore dell’apprendimento e come un potente mezzo di inclusione che permette di rendere meno invalidanti le difficoltà causate dai disturbi specifici dell’apprendimento. La musica consente lo sviluppo della persona a 360°, potenziando le abilità socio-emotive, cognitive, motorie, linguistiche e logiche; le attività possono essere costantemente adattate e modificate per favorire la partecipazione di tutti attraverso l’adattamento, la ricomposizione e l’improvvisazione; motiva la partecipazione degli allievi attraverso attività collaborative consentendo la costruzione del rispetto per le differenze altrui; ha una forte apertura interdisciplinare. La progettazione di un’attività musicale richiede che l’insegnante realizzi un ambiente di apprendimento caldo, accogliente e sfidante, che tenga conto di tutti gli allievi con le rispettive difficoltà e che imposti l’attività sotto forma di gioco. Tra le abilità potenziate dall’attività musicale troviamo:

  • Coordinazione-motoria (es. oculo-manuale)
  • Memoria di lavoro
  • Concentrazione
  • Sviluppo dell’elaborazione temporale
  • Segmentazione del flusso sonoro (es. riconoscere frasi, segmentare sillabe…)

tutte abilità direttamente o indirettamente collegate alle facoltà di lettura, scrittura e calcolo. Oltre a ciò la musica permette di aumentare l’autostima negli allievi (particolarmente nei Dsa), di accrescere la forza del gruppo, consente il decentramento percettivo (essere attenti a ciò che fanno gli altri).