Utente:Cami Silva/Sandbox

Ex Casa Del Fascio
Sezione Prospettica Scuola Media Statale Giovanni XXIII (Foto di Alexandru Levy e Camilla Silva, 07-05-2024)
Localizzazione
StatoBandiera dell'Italia Italia
RegioneLombardia
LocalitàVidigulfo
IndirizzoGuglielmo Marconi 22
Informazioni generali
CondizioniIn uso
Costruzione1937- 40
Realizzazione
IngegnereCamillo Bianchi
ProprietarioStato

L'ex Casa del Fascio è un edificio situato a Vidigulfo, in Via Guglielmo Marconi 22, ed è opera dell'ingegnere Camillo Bianchi. Inaugurato nel 1937- 40, l'edificio è stato utilizzato come Oratorio di San Biagio. L'ex Casa del Fascio ora sede l'Istituto Comprensivo di Vidigulfo nasce il 1º settembre 2012 dalla fusione della Direzione Didattica e della Presidenza. Essa comprendeva le scuole secondarie di Vidigulfo, Lardirago e San Genesio.



Nella metà del XIX secolo, a Vidigulfo sorgeva una piccola chiesa o oratorio, dedicato a San Biagio. Questo oratorio affonda le sue radici negli anni della nascita di Vidigulfo come entità propria, con una comunità ben distinta e due nobili famiglie, i Landriani e i Mantegazza. Un effetto positivo del rifiuto del paganesimo fu l'impulso dato all'edificazione di luoghi di culto cristiano. L'oratorio, dedicato a San Biagio, aveva uno sviluppo longitudinale su un'unica via principale dalla chiesa al castello e aveva una funzione funeraria. Nel IX e X secolo, lo stile dell'oratorio di San Biagio fu influenzato dall'architettura carolingia. L'edificio era formato da un locale quadrato di 6 metri per lato con una piccola abside rotonda di 4 metri di diametro dove era collocato l'altare principale. Nel corso dei secoli, diverse visite pastorali documentarono lo stato dell'oratorio. Nel 1700, la situazione migliorò, ma persistettero problemi strutturali come la mancanza di vetri nelle finestre e la necessità di riparazioni. Nel XVII secolo, nonostante la situazione precaria, furono fatti tentativi di miglioramento, inclusa la protezione delle finestre e la pulizia dei dintorni. Nel XVIII secolo, durante una visita pastorale, fu notato che il soffitto a cassettoni minacciava rovina e richiedeva riparazioni. L'altare maggiore era finalmente rivestito di legno e due altari minori erano dedicati a San Carlo e a Sant'Antonio.

Durante il regime fascista, l'educazione scolastica non era uno strumento per la formazione generale, ma per formare il fascista disposto a morire per la patria. Fu introdotta una misura che obbligava la classe docente all'iscrizione al partito fascista. Ogni mattina, prima di entrare a scuola, gli alunni dovevano recitare una preghiera e venivano puniti duramente in caso di errore. I voti partivano dal due e sulla pagella, divisa in tre trimestri, veniva annotato anche il giudizio sull'igiene e la cura della persona. L'Opera Nazionale Balilla (ONB) venne suddivisa in vari corpi per età e sesso. Furono abolite le scuole tecniche e vennero istituite le scuole complementari, volte esclusivamente alla preparazione al lavoro senza possibilità di continuare gli studi. Il fascismo monopolizzò l'educazione dei bambini, inquadrati in Figli della Lupa, Balilla e Piccole Italiane, per diventare la generazione integralmente fascista, garanzia del futuro del regime.


Descrizione

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Nel corso dei secoli, l'Oratorio subì diverse modifiche. Nel 1700, il clima politico e l'instaurazione del Regno d'Italia portarono alla sua decadenza. Nel 1867, fu dichiarata la soppressione definitiva dell'oratorio e la sua chiusura. Tuttavia, dopo opportune ristrutturazioni, l'edificio ha cambiato destinazione d'uso e oggi è la Casa Comunale del paese di Vidigulfo.



Bibliografia

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