Utente:Chiara Del Giudice/Sandbox

La sostenibilità è la caratteristica di un processo o di uno stato che può essere mantenuto a un certo livello indefinitamente. In ambito ambientale, economico e sociale, essa è il processo di cambiamento nel quale lo sfruttamento delle risorse, il piano degli investimenti, l'orientamento dello sviluppo tecnologico e le modifiche istituzionali sono tutti in sintonia e valorizzano il potenziale attuale e futuro al fine di far fronte ai bisogni e alle aspirazioni dell'uomo.[1]

Il principio guida della sostenibilità è lo sviluppo sostenibile, che riguarda, in modo interconnesso, l'ambito ambientale, quello economico e quello sociale. I settori culturali, tecnologici e politici sono, invece, considerati come sotto-settori dello sviluppo sostenibile. Per sviluppo sostenibile si intende lo sviluppo volto a soddisfare i bisogni della generazione presente senza compromettere la capacità delle generazioni future di far fronte ai propri bisogni.[1] Il termine sviluppo sostenibile è stato introdotto per la prima volta dal Rapporto Bundtland della Commissione Mondiale per l'Ambiente e lo Sviluppo (1987)[2].

La sostenibilità è anche definita come un processo socio-ecologico caratterizzato dal desiderio di perseguire un ideale comune.[4] Per quanto possa essere difficile raggiungere tale ideale, un atteggiamento perseverante e dinamico fa in modo che il processo dia luogo a un sistema sostenibile.[4]

Ecosistemi e sistemi ambientali sani sono necessari per la sopravvivenza della specie umana e degli organismi viventi. Alcune modalità per ridurre l'impatto negativo dell'uomo sull'ambiente sono l'ingegneria chimica ecosostenibile, la gestione ambientale delle risorse e la tutela dell'ambiente. Le informazioni vengono raccolte per mezzo dei sistemi di informatica verde, chimica verde, scienze della terra, scienze ambientali e biologia della conservazione. L'economia ecologica si occupa della ricerca accademica sull'economia umana e sugli ecosistemi naturali.[5]

Il percorso verso il raggiungimento della sostenibilità rappresenta anche una sfida sociale che coinvolge il diritto internazionale e nazionale, il sistema urbanistico e dei trasporti, gli stili di vita locali e individuali e il consumo critico. Per vivere in modo più sostenibile si può ricorrere ad alcune strategie, come la riorganizzazione delle condizioni di vita (ad esempio, ecovillaggi, città ecologiche e città sostenibili), la revisione dei settori economici (permacultura, green building, agricoltura sostenibile) o delle prassi lavorative (bioarchitettura), l'utilizzo delle scienze per lo sviluppo di nuove tecnologie (tecnologia verde, energie rinnovabili ed energia da fusione e da fissione attraverso un processo sostenibile), oppure la progettazione di sistemi flessibili e reversibili[6][7] oltre che l'adattamento degli stili di vita individuali volto alla conservazione delle risorse naturali.[8]

Alla luce di fenomeni come il degrado ambientale, il cambiamento climatico, il sovraconsumo, l'aumento demografico e la crescita economica illimitata in un sistema chiuso, la concreta possibilità che le società umane possano, in futuro, raggiungere gli obiettivi della sostenibilità ambientale è stata, e continua a rimanere, incerta, nonostante il termine “sostenibilità” goda di una popolarità sempre maggiore.

Etimologia

modifica

Il nome sostenibilità deriva dal latino sustinere (tenere, tenere; sub, sotto). A partire dagli anni ottanta, il termine sostenibilità ha incominciato a essere usato con il significato di sostenibilità umana sul pianeta Terra, dando origine alla definizione più celebre di sostenibilità, quella della Commissione Brundtland delle Nazioni Unite del 20 marzo 1987, che la considerava come parte costitutiva del concetto di sviluppo sostenibile[9][10].

In ambito ambientale, la sostenibilità è considerata una prerogativa essenziale per garantire la stabilità di un ecosistema,[11] cioè la capacità di mantenere nel futuro i processi ecologici che avvengono all'interno di un ecosistema e la sua biodiversità. Tale concetto di sostenibilità è stato il primo a essere definito e analizzato.[11] Successivamente il concetto di sostenibilità venne allargato ad altri ambiti, in particolare alla sfera economica e sociale,[11] fornendo una definizione più ampia, secondo la quale le tre condizioni di sostenibilità ambientale, economica e sociale partecipano insieme alla definizione di benessere e progresso.[11]

Ambiti antichi (prova)

modifica

Tale generalizzazione del concetto di sostenibilità è stata svolta usando il concetto di "sistema", che è più generale del concetto di "ecosistema". In questo modo, per quanto riguarda la vita umana, la stabilità di un sistema, può essere vista come un modo per garantire la longevità di un sistema di supporto per la vita umana, che può essere il sistema climatico del pianeta, il sistema agricolo, industriale, forestale, della pesca e delle comunità umane che in genere dipendono da questi diversi sistemi. In particolare tale longevità è messa in relazione con l'influenza che l'attività antropica esercita sui sistemi stessi.

Con riferimento alla società, il termine di sostenibilità sociale indica un "equilibrio fra il soddisfacimento delle esigenze presenti senza compromettere la possibilità delle future generazioni di sopperire alle proprie" (Rapporto Brundtland del 1987).[12] Sebbene tale definizione sia ampiamente condivisa, essa è soggetta a differenti interpretazioni.

Il concetto di sostenibilità sociale così definito può essere inoltre distinto in due tipologie:

sostenibilità forte: se si ammette che il capitale da tramandare alle generazioni future possa essere solo "naturale",[11] cioè che deriva esclusivamente da risorse naturali; sostenibilità debole: se si ammette che il capitale naturale da tramandare possa essere sostituito da "capitale manufatto", cioè creato dall'uomo.[11] Il concetto di sostenibilità economica è alla base delle riflessioni nell'ambito dell'economia dello sviluppo che studiano la possibilità futura che un processo economico "duri" nel tempo. Da questo punto di vista, perché un processo sia economicamente sostenibile esso deve utilizzare le risorse naturali a un ritmo tale che esse possano essere rigenerate naturalmente.

  1. ^ ONU Italia La nuova Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile, su ONU Italia. URL consultato l'11 giugno 2021.
  2. ^ Giuseppe Gavazzi e Lavis, tipografo trentino LEGO, Sostenibilità : la lezione delle piante, Hoepli, 2019, p. 34-45, ISBN 978-88-203-9056-3, OCLC 1153255259. URL consultato l'11 giugno 2021.

Bibliografia

modifica

Voci correlate

modifica

Collegamenti esterni

modifica