Utente:Cristofaro1983/Sandbox

Tossicità Selettiva Proprietà del farmaco di agire selettivamente su strutture e funzioni tipiche della cellula batterica o tumorale.Spettro d’azione Il complesso di specie batteriche contro le quali un antibatterico è attivo.Battericidi Antibatterici che determinano la morte dei batteri. Esempi di farmaci battericidi: penicilline

penicilline, cefalosporine, aminoglicosidi Batteriostatici Antibatterici che determinano l’arresto della moltiplicazione cellulare. Esempi di farmaci batteriostatici: tetracicline, cloramfenicoloFarmaco di prima scelta Si intende l’antibatterico più indicato, per il suo profilo beneficio/rischio per una determinata patologia rischio, infettiva. Non sempre può essere utilizzato (condizioni particolari del paziente, insorgenza di resistenza, ecc.) e si utilizzano i farmaci alternativi (seconda o terza scelta).Concentrazione Minima Inibitoria (MIC) La concentrazione (es. mcg/ml) di un antibatterico capace di inibire in vitro lo sviluppo batterico inibire, vitro, batterico. MIC50 = inibire in coltura il 50% dei batteri; MIC90 = inibire in coltura il 90% dei batteri. La MIC di un antibatterico serve per saggiare la sensibilità di un ceppo batterico a quel determinato antibatterico. Antibiogramma Metodica microbiologica per saggiare contemporaneamente la sensibilità di un ceppo batterico a più antibatterici.L’alone d’inibizione della crescita dei batteri è un indice della sensibilità del ceppo batterico all’antibatterico. Tanto più grande è l’alone tanto più efficace è il farmaco.Con il termine di resistenza batterica si indica l’insensibilità di un ceppo batterico ad un determinato antibiotico. La resistenza può essere: RESISTENZA BATTERICA Primaria Quando una specie batterica è da sempre insensibile ad un determinato antibiotico, nel senso quindi che non rientra nello spettro d’azione di quel antibiotico. Ad esempio lo Pseudomonas aeruginosa è insensibileall’azione dell’ampicillina.Acquisita Quando compaiono ceppi batterici (a seguito di variazioni genetiche) che, pur appartenendo a specie sensibili, non vengono distrutti o bloccati dall’azione di un antibiotico. Ad esempio comparsa di ceppi batterici di Neisseria gonorrhoeae resistenti alla penicillina G in quanto producono degli enzimi (β-lattamasi) in grado di inattivare il farmaco Gli antibatterici non sono causa di resistenza batterica ma hanno un ruolo come fattori di selezione, nel senso che favoriscono la diffusione dei batteri ad essi resistenti.PRINCIPALI MECCANISMI DI RESISTENZA 􀂾 Produzione di enzimi che degradano il farmaco (es. β- lattamasi che degradano le penicilline) 􀂾 Alterato trasporto intracellulare (es. nei confronti di aminoglicosidi, tetracicline) 􀂾 Alterazione della struttura batterica (es. nei confronti di eritromicina, rifamicine) 􀂾 Bypass del blocco metabolico (es. nei confronti deisulfamidici.FATTORI CONDIZIONANTI L’EFFICACIA DI UN ANTIBATTERICO 􀂾 Suscettibilità batterica (resistenza primaria) 􀂾 Resistenza batterica (resistenza acquisita) 􀂾 Meccanismo d’azione e cinetica del farmaco 􀂾 Caratteristiche dell’ospite (età, immunodepressione, altre patologie concomitanti, ecc.) 􀂾 Caratteristiche dell’infezione (sede, gravità, ecc.) 􀂾 Corretto impiego del farmaco (posologia)POSSIBILI CAUSE DI FALLIMENTO DI UNA TERAPIA ANTIBATTERICA 􀂾 Diagnosi errata 􀂾 Batterio resistente 􀂾 Scelta erronea del farmaco (ad es. farmaco che non raggiunge la sede dell’infezione in concentrazioni adeguate) 􀂾 Fattori inerenti il paziente (es. presenza di ascessi, corpo estraneo, immunodepressione, ostruzione) 􀂾 Modalità d’impiego del farmaco errate (dosi, tempi, via di somministrazione, durata terapia) 􀂾 Non compliance* da parte del paziente 􀂾 Superinfezione Compliance = adesione del paziente alla terapia. LA SCELTA DELL’ANTIBATTERICO SI BASA SU: 􀂾 Efficacia del farmaco (spettro d’azione) anche in relazione a possibile resistenza 􀂾 Caratteristiche farmacocinetiche 􀂾 Profilo tossicologico 􀂾 Caratteristiche del paziente 􀂾 Costo UNA TERAPIA ANTIBATTERICA VA INSTAURATA IN BASE A: 􀂾 Tipo di batteri responsabili dell’infezione (epidemiologia, test microbiologici) 􀂾 Sede dell’infezione 􀂾 Gravità dell’infezione. PRINCIPALI MECCANISMI D’AZIONE DEI FARMACI ANTIINFETTIVI 􀂾 Inibizione della sintesi della parete batterica 􀂃 Antibiotici beta-lattamici (penicilline, cefalosporine, imipenem, aztreonam) 􀂃 Vancomicina, teicoplanina 􀂾 Alterazione della membrana cellulare 􀂃 Antifungini azolici (clotrimazolo, miconazolo, econazolo, ketoconazolo, fluconazolo, itraconazolo) 􀂃 Amfotericina B, nistatina, terbinafina (antifungini) Inibizione della sintesi proteica 􀂃􀂃 Macrolidi 􀂃 Tetracicline 􀂃 Cloramfenicolo 􀂃 Clindamicina, lincomicina 􀂃 Aminoglicosidi 􀂾􀂾 Azione a livello del DNA 􀂃 Nitrofurantoina 􀂃 Metronidazolo 􀂃 Acyclovir, ganciclovir, foscarnet (antivirali)10 ANTIBATTERICI β-LATTAMICI Con questa denominazione si raggruppano le seguenti classi di antibatterici: 􀂾 Penicilline (scoperta da Fleming nel 1928 e sviluppata da Florey e Chan 10 anni dopo) 􀂾 Cefalosporine 􀂾 Carbapenemici 􀂾 Monobattami.Struttura chimica con presenza anello beta-lattamico 􀂾 Meccanismo d’azione (inibizione sintesi parete cellulare) Caratteristiche comuni dei beta-lattamici 􀂾 Attività battericida 􀂾 Allergia crociata Meccanismi di resistenza ai beta-lattamici 􀂾 Produzione di enzimi (beta-lattamasi) che inattivano il farmaco 􀂾 Modificazioni delle proteine batteriche che legano il farmaco. SUDDIVISIONE, IN BASE ALLO SPETTRO D’AZIONE, DELLE PRINCIPALI PENICILLINE Gruppo I: Penicillina G (spettro d’azione ristretto cocchi G+, via parenterale) Benzilpenicillina potassica e sodica Benzilpenicillina procainica (Triwycillina®) Benzilpenicillina benzatinica (Diaminocillina®, Wycillina®) Inattivata dalle beta-lattamasi batteriche è ancora efficace per infezioni sostenute da streptococchi (inclusi pneumococchi), gonococchi e meningococchi, tuttavia emergono sempre di più ceppi resistenti. Da tempo non è più farmaco di scelta per la meningite pneumococcica. E’ utile nella difterite, nella leptospirosi e nel trattamento del morbo di Lime nel bambino (farmaco di scelta nell’adulto doxiclina). Le penicilline ritardo (procainica e benzatinica) sono formulazioni deposito a lento assorbimento particolarmente utili nella terapia della sifilide (Treponema pallidum), vanno somministrate esclusivamente per via Gruppo II: Penicillina V (spettro d’azione ristretto cocchi G+, via orale) Fenossimetilpenicillina (Fenospen®) Spettro simile alla benzilpenicillina ma meno attiva. Da riservare alla profilassi delle infezioni streptococciche successive alla febbre reumatica. Si può utilizzare per infezioni del tratto respiratorio del bambino. Gruppo III: Isossazolil penicilline (antistaffilococci, resistenti alle beta-lattamasi) Cloxacillina Oxacillina (Penstapho®) Flucloxacillina (Betabiotic®, Pantaflux®, ecc) L’unica indicazione per il loro uso sono le infezioni causate da stafilococchi resistenti alla penicillina G. Problema rilevante è l’insorgenza in Ospedale di ceppi di S. aureus meticillino resistenti (MRSA) che rendono inefficace l’uso delle isossazolil peniciline. Gruppo IV: Aminopenicilline (spettro d’azione ampio cocchi G+ e G-) Ampicillina (Amplital®, Amplizer®, ecc) Amoxicillina (Alfamox®, Velamox®, Zimox®, ecc.) Bacampicillina (Ampibac®, Penglobe®, ecc.) Sono inattivate dalle beta-lattamasi. Quasi tutti gli stafilococchi, il 50% dei ceppi di E. coli e il 15% dei ceppi di H. influenzae sono ora resistenti. Non dovrebbero essere utilizzate nei pazienti ospedalizzati senza aver effettuato dei test di sensibilità. L’amoxicillina, assorbita in misura maggiore rispetto all’ampicillina, è utilizzata per la profilassi dell’endocardite. Poiché sono sensibili alle β-lattamasi si trovano anche in associazione con gli inibitori delle β-lattamasi: Ampicillina+Sulbactam (Unasym, Loricin, Bethacin) Amoxicillina+Ac. clavulanico (Augmentin, Clavulin, ecc.) Gruppo V: Ureidopenicilline e carbossipenicilline (ampio spettro espanso verso P. aeruginosa, via parenterale) Mezlocillina (Baypen®) Piperacillina (Avocin®, ecc.) In associazione con inibitori beta-lattamasi Piperacillina + tazobactam (Tazocin®) Ticarcillina (carbossipenicillina) + ac. clavulanico (Clavucar®, Timentin®) La piperacillina è la più attiva verso lo P. aeruginosa, l’aggiunta del tazobactam la rende efficace anche verso i ceppi resistenti alle ureidopenicilline; il suo spettro d’attività è comprabile a quello dei carbapenemici. Si ricorda che nelle setticemie da Pseudomonas (in particolare se presente neutropenia o endocardite) queste penicilline dovrebbero essere somministrate in associazione con aminoglicosidi.