Utente:Cryptoveritas/Sandbox

Onecoin è uno schema Ponzi promosso come (finta) criptovaluta dalle società offshore OneCoin Ltd (registrata a Dubai, ma con sede a Sofia in Bulgaria) e OneLife Network Ltd (registrata in Belize), entrambe fondate da Ruja Ignatova, in collaborazione con Sebastian Greenwood. Onecoin è considerato uno schema Ponzi per la sua struttura organizzativa, per l'assenza di una blockchain e l'impossibilità di convertire la pseudo-criptovaluta (ONE) in valuta FIAT o criptovalute reali. Agli oltre 3,6 milioni di utenti era stato promessa una piattaforma di scambio (exchange) per la data dell'otto ottobre 2018, ma questo non è mai avvenuto e i due responsabili (Habib Zahid e Veselina Valkova) sono scappati a Dubai, facendo perdere le loro tracce. Sparita nel nulla è anche la fondatrice Ruja Ignatova, irreperibile da maggio 2017, dopo che è stato depositato un mandato di arresto a suo carico. E' stata sostituita da suo fratello, Konstantin Ignatov, il quale + stato arrestato il 6 marzo 2019 nell'aeroporto di Los Angeles e incarcerato a New York. Nel novembre 2019, Konstantin Ignatov si è dichiarato colpevole delle accuse di riciclaggio di denaro e frode. La pena massima totale per le accuse è di 90 anni di carcere. I pubblici ministeri statunitensi hanno affermato che il piano ha portato a circa 4 miliardi di dollari in tutto il mondo.

Onecoin è stato descritto da The Times come "una delle più grandi truffe della storia" e persino Netflix le ha dedicato parte di una puntata nella serie “I soldi in poche parole”, dove viene spiegata la storia della truffa Onecoin e gli aspetti psicologici che ci sono dietro a queste esperienze.

Il 30 settembre 2015, la Financial Supervision Commission (FSC) bulgara ha emesso un avvertimento sui potenziali rischi nelle nuove criptovalute, citando Onecoin come esempio negativo. Dopo l'avvertimento, Onecoin ha cessato ogni attività in Bulgaria e ha iniziato a utilizzare le banche in paesi stranieri per gestire i bonifici dei partecipanti. I vari conti aperti a Singapore, Tanzania e Italia sono stati chiusi dalle Banche dopo pochi giorni, una volta apurato lo scopo dei bonifici.

Nel febbraio 2016 il quotidiano britannico Daily Mirror ha definito Onecoin/Onelife uno schema truffaldino per arricchirsi rapidamente e lo ha definito "virtualmente senza valore".

La società Onelife, di cui per altro non si conoscono rappresentanti legali, risulta negli elenchi di osservazione di molte autorità; tra queste ci sono le autorità in Bulgaria, Finlandia, Svezia, Norvegia e Lettonia.

Nel marzo 2016, l'Associazione per la vendita diretta in Norvegia ha messo in guardia contro Onecoin, paragonandolo a uno schema piramidale.

Nel dicembre 2016, la Banca Centrale ungherese ha emesso un avviso che Onecoin è uno schema piramidale, e in Cina, nello stesso anno, diversi membri e investitori di Onecoin sono stati arrestati e beni per un valore di 30,8 milioni di dollari sono stati sequestrati. In Cina, le forze dell'ordine hanno recuperato 1,7 miliardi di yuan (267,5 milioni di dollari) durante i procedimenti penali contro 98 membri della rete Onelife.

Nel marzo 2017, la Banca nazionale croata (HNB) ha consigliato al pubblico di "esercitare un alto grado di cautela" nelle decisioni che coinvolgono Onecoin.

Il 23 aprile 2017, la polizia indiana ha arrestato 18 persone a Navi Mumbai per aver organizzato un evento di reclutamento Onecoin. A maggio gli inquirenti hanno potuto recuperare 3,59 milioni di dollari su nove conti bancari. Altri 11 milioni di dollari sono stati trasferiti prima che le autorità potessero sequestrarli. A inizio maggio 2017 altre due persone sono state arrestate e altri 3,4 milioni di dollari sono stati sequestrati dai conti bancari.

Il 27 aprile 2017 l'Autorità federale di vigilanza finanziaria della Germania (BaFin) ha emesso ordini di cessazione attività nei confronti di Onecoin Ltd e di OneLife Network Ltd.

Il 28 aprile 2017 la Bank of Thailand ha emesso un avvertimento contro Onecoin, affermando che si trattava di una valuta digitale illegale e che non doveva essere utilizzata nel commercio.

Il 29 maggio 2017 l'International Financial Services Commission of Belize (IFSC) ha emesso un avviso contro Onelife Network Ltd, dal momento che conduceva attività commerciali senza licenza. OneLife Network Ltd è stata intimata di cessare l'attività di commercio illegale.

Il 10 luglio 2017, Ruja Ignatova è stata accusata (in contumacia) in India di aver ingannato gli investitori.

Il 17 e il 18 gennaio 2018, la polizia bulgara, assieme alla polizia tedesca e all'Europol, ha fatto irruzione nell'ufficio di Onecoin a Sofia su richiesta dell'ufficio del pubblico ministero a Bielefeld, in Germania. Sono state indagate anche altre 14 società, legate a Onecoin, e interrogati 50 testimoni. I server di OneCoin e altre prove materiali sono stati sequestrati.

Il 3 maggio 2018, la Central Bank of Samoa (CBS) ha vietato tutte le transazioni in valuta estera relative a Onecoin e Onelife.

Il 21 novembre 2019 la Corte Federale di New York ha dichiarato l'avvocato Mark Scott colpevole di riciclaggio di denaro e frode bancaria per il suo ruolo nel riciclaggio di 400 milioni di dollari.

ONECOIN in ITALIA

L'Italia costituisce per Onecoin e Onelife uno dei maggiori mercati, agevolato da una legislazione italiana per nulla severa contro certi reati e da una popolazione che si è rivelata particolarmente credulona. In Italia ben 60.000 persone sono caduti nella truffa Onecoin e ancora oggi, nonostante i fatti e le evidenze, molti di loro continuano a credere (o sperare) in un buon esito, mentre uno sparuto gruppo continua la promozione e la vendita dei fantomatici pacchetti educativi (con i token “gratuiti” che poi diventano moneta ONE, spendibile su una piattaforma di E-commerce, denominata “Dealshaker”).

Leader indiscusso del mercato italiano è il veronese Luca Miatton, che assieme alla moglie Franca Cavaggioni gestisce l'intera penisola e anche zone balcaniche, sfruttando la grande amicizia con l'altro personaggio di spicco, il rumeno Cristi Calina. Entrambi pubblicano spesso dei video dagli “uffici” di Sofia, parlando dell'azienda Onelife, quando in verità ci sono solo un paio di impiegati facendo funzioni amministrative, per lo più per smaltire il denaro contante che regolarmente viene portato a Sofia a seguito della vendita dei cosiddetti pacchetti educativi (One Academy).

La distribuzione delle monete ONE, tramite i pacchetti, è strutturata come multilevel marketing e per incentivare la produzione, vengono affibiati titoli altisonanti (blue diamond, diamond, smeraldo, rubino, ecc.).

Nel dicembre 2016, l'Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato "ha adottato un provvedimento cautelare nei confronti della società One Network Services Ltd., attiva nella promozione e diffusione della criptovaluta Onecoin...", e dei suoi rappresentanti in Italia , descrivendo la loro attività come un "sistema di vendita piramidale illegale" ("sistema di vendita piramidale vietato dalla legge"), e ordinando loro di cessare la promozione e la vendita di Onecoin in Italia Il 27 febbraio 2017, a conclusione delle indagini, l'AGCM ha vietato tutte le attività su Onecoin fino a nuovo avviso.

Nel 2017 la rete di distribuzione di Onelife è finita nel mirino dell'Antitrust di Roma e della Guardia di Finanza italiana, con procedimenti che hanno portato a sanzioni amministrative fino a 2,5 milioni di euro. Nonostante questo, il gruppo italiano, capitanato dai coniugi Miatton, ha continuato l'attività. Ad agosto 2021 la Procura di Bolzano ha comunicato il rinvio a giudizio di 14 italiani per vari reati legati a Onecoin.

Gli inquirenti hanno scoperchiato le attività truffaldine e bugiarde messe in atto dai vertici italiani in questi anni, ponendo particolare attenzione sulle tecniche di distrazione di massa, usando continue promesse, ovviamente mai mantenute: in particolare Luca Miatton ha promesso automobili acquistabili 100% ONE, inoltre ha presentato agli utenti italiani un fantomatico banchiere inglese (Shiva Narajan), il quale aveva millantato fondi per 120 miliardi di Sterline, con cui avrebbe convertito gli ONE degli utenti italiani.

Recentemente Luca Miatton ha millantato la presenza di una banca ucraina che avrebbe scambiato ONE per altre valute. Dopo poche settimane si è scoperto che si trattava dell'ennesima fake news.

Da Facebook sono facilmente rilevabili nomi di persone colluse con la truffa Onecoin (alcuni di loro si stanno dedicando già al prossimo Ponzi): oltre ai già menzionati coniugi Miatton, ci sono Marco Agnelli, Gianpaolo Oliva, Giorgio Troiano, Oliviero Malatesta, Graziano Odorizzi, Fabrizio Ghezzi, Carmelo Selis, Marco Vassanelli, Daniela Mauri, Sergio Setti, Mauro Moretti, Alessandro di Palma, Federico Del Fabbro.