Il Castello Angioino, noto anche come Castello di Forte a Mare, sorge all'entrata della città marittima di Brindisi, precisamente sull'isola di Sant'Andrea.

Questa imponente struttura militare fu costruita per difendere il porto e la città dagli attacchi dei turchi. La sua costruzione vera e propria come lo si vede oggi iniziò nel 1558, su ordine di Filippo II d'Asburgo, e i lavori si protrassero per 46 anni, ma già nel febbraio del 1481, Ferrante d'Aragona aveva decretato la costruzione della fortezza a difesa del porto. Nel 1485, il presidio militare fu ampliato e nel 1495, durante l'invasione del Regno di Napoli da parte delle truppe di Carlo VIII, la fortezza offrì sicurezza e asilo ai cittadini[1].

Il castello fu successivamente ampliato dagli spagnoli per proteggere Brindisi dagli attacchi via mare da parte dei veneziani e dei turchi. La città divenne così il principale presidio militare del Regno, tanto che Alfonso I d'Aragona decise di fortificare l'isola di Sant'Andrea, incorporando i resti della struttura angioina già presente.

Gli alloggiamenti dei soldati erano ubicati lungo i tre bracci della piazza d'armi, mentre il comando si trovava nei locali a sinistra dell'ingresso e la chiesa a destra. Il forte e il castello erano collegati direttamente attraverso la cortina, con un ponte che conduceva alla porta reale, sulla quale era posto lo stemma di Filippo II e una memoria epigrafica.

Il 9 aprile 1799, il vascello francese Generoso cercò si sfondare la fortezza e l’avventuriero Boccheciampe che aveva il controllo di Brindisi ordinò alle artiglierie del castello di far fuoco, ma fu tutto vano perché il presidio era quasi privo di difensori e quindi i nemici si impadronirono del castello. Abbandonato poi militarmente una settimana dopo i francesi lasciarono al Forte solo grandi provviste alimentari di farina, fagioli, biscotti, vino, ceci, carne etc.[2]

Nel 1983, già dismesso dalla Marina Militare, il castello Alfonsino diventa pertinenza del ministero per i beni culturali e ambientali.

Struttura

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Il Castello Angioino ha una pianta trapezoidale e si compone di due parti principali: quella aragonese, risalente al Quattrocento, e la parte nota come Forte a Mare, costruita nel Cinquecento. Si sviluppa su due piani, con una corte rettangolare sopraelevata rispetto al livello del mare dalla quale si accede alle gallerie del piano terra tramite rampe di scale.

All'interno del castello si trova un salone di rappresentanza decorato con un lavabo dalle ricche cornici ornate con motivi fitoformi e stemmi dell'imperatore Carlo V. Gli stipiti in pietra risalgono al 1527. I due baluardi, uno rotondo e uno triangolare, sono del XVI secolo. Dopo la presa di Otranto da parte dei turchi nel 1480, fu aggiunta un'altra torre poligonale, completando la forma triangolare del castello, che fu fortificato con alte mura.

Il Castello Alfonsino Brindisi è talvolta chiamato "Castello Rosso" a causa del colore vermiglio della pietra utilizzata nella sua costruzione. L'isola di Sant'Andrea, con la sua forma conica, custodisce anche i resti di un'abbazia benedettina, ora conservati nel Museo Archeologico di Brindisi.              

  1. ^ Giacomo Carito, Nuova Guida Brindisi, Oria, Italgrafica, 1993, p. 16.
  2. ^ Giacomo Carito, Nuova Guida Brindisi, Oria, Italgrafica, 1993, p. 17.

Bibliografia

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  • Gubitosi C. - Izzo A., Il castello aragonese di Brindisi. Forte a mare, Università degli studi - Istituto di elementi di architettura e rilievo dei monumenti, Napoli 1968.
  • Carito G., Nuova Guida Brindisi, Italgrafica, Brindisi 1993

Collegamenti Esterni

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