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Antonio De Martino (Sant'Egidio del Monte Albino, 13 agosto 1945) è un artista italiano.

Biografia

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Nato e cresciuto nella provincia di Salerno, è il primo di cinque figli. L'inizio del proprio percorso artistico è caratterizzato da un approccio figurativo, legato alla tradizione dell'arte da marciapiede, con tele eseguite all'aperto tra i vicoli della provincia salernitana. Artista autodidatta, sperimenta da subito le tecniche più varie, dedicandosi alla decorazione di terrecotte e all'encausto, folgorato dagli stucchi e dagli affreschi pompeiani. Nel 1970 si trasferisce a Brescia, intraprendendo un cammino che lo porterà ad abbandonare progressivamente l'impronta figurativa e a esplorare le più affermate avanguardie artistiche contemporanee. Nel frattempo lavora come pizzaiolo e imbianchino, portando i risultati dei propri esperimenti artistici anche in ambito lavorativo. La passione per la pittura non cessa e nel 1982 avviene la grande svolta: fonda l'Atelier degli artisti, un affascinante spazio espositivo ricavato all'interno di una chiesa sconsacrata del '500, nel cuore del quartiere Carmine, in pieno centro bresciano. L' Atelier cresce e si afferma presto come un luogo aperto, una fucina artistica in grado di ospitare mostre, corsi di pittura, performances e spettacoli di ogni genere, permettendo a De Martino di portare avanti la propria ricerca stilistica senza sosta.

Negli anni '80 mette da parte il colore per passare alla materia, sulla scia lasciata dall'Informale, sperimentando l'utilizzo di materiali d'uso quotidiano come carta, vetro, ferro e legno. Proprio in questa nuova dimensione comprende le aggiornate frontiere dell'arte, affronta i grandi del recente passato come Duchamp, Burri e Beuys, dando vita a nuove serie di opere materiche. Svolge lavori di restauro e sperimentazione, collaborando attivamente con l'Archivio Cavellini a stretto contatto con Guglielmo Achille Cavellini. Tra gli anni '80 e '90 inizia un'attività espositiva che lo porta in viaggio per l'Italia, giungendo anche oltre confine, a Monaco di Baviera nel 1990. Le opere di quegli anni sono presenti in collezioni pubbliche e private in Africa, Argentina, Brasile, Inghilterra e Stati Uniti. Parallelamente a ciò, De Martino si dedica alla promozione e alla rinascita culturale del suo quartiere d'adozione, il Carmine, all'epoca vero e proprio ghetto della città. Da sempre uno dei personaggi più attivi nell'opera di riqualificazione non solo urbana di questa zona, propone dagli anni 2000 una serie di installazioni pubbliche di successo, per tentare di portare nuova luce al quartiere e favorirne il riscatto.


La serie de I marciapiedi

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A partire dal 2005 trova una nuova dimensione artistica, culmine della propria incessante ricerca, inaugurando il periodo dei Marciapiedi, visti come luogo di incessante scambio e incontro, spettatori di una quotidianità frenetica e desolante. I Marciapiedi sono realizzati con una tecnica mista, che prevede l'utilizzo di polypan, cementi e pigmenti meticolosamente creati dall'artista. Le tensioni e le spaccature create dalle radici che provano a erompere dalla superificie dell'asfalto, conducono De Martino a una nuova riflessione sul rapporto uomo-natura: la forza di queste emersioni diventa la protagonista dei più recenti lavori dell'autore, che porta definitivamente “su tela” il sunto dell'aspetto più vivo e al contempo drammatico della propria contemporaneità.

Installazioni

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A partire dalla fine degli anni '90, De Martino cura, tramite l'Atelier, una serie di interventi di arte pubblica, che intendono portare l'arte all aportata del cittadino, favorendo altresì il dialogo tra tessuto urbano