Macroscopico

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A livello macroscopico, Il legno di compressione presenta caratteristiche facilmente identificabili rispetto al legno normale in tutte le sezioni di riferimento (trasversale, radiale e tangenziale).

L’anello che presenta legno di compressione appare più denso e di colore diverso rispetto all’anello standard in sezione trasversale. [1] Qui possiamo notare degli anelli più spessi rispetto al normale, opachi, di colore bruno rossastro a volte tendente al violaceo. Anche in sezione tangenziale vediamo il tipico disegno fiammato che presenta una parte di colore bruno e opaco, senza riflessi e brillantezza [1].

In generale, tale diversità è causata da una una diversa rifrazione della luce da parte delle sue cellule, in quanto queste sono piene (e non cave come nel legno normale). Ciò si può osservare facilmente anche a causa di una grande produzione di legno tardivo (il quale occupa anche più del 50% dello spessore dell’anello). A causa delle mancate differenze tra legno primaticcio e legno tardivo, l’anello a occhio nudo appare particolarmente omogeneo rispetto agli anelli normali. [2]

La distribuzione del legno di compressione sulla sezione trasversale può variare, a seconda che il fusto sia stato sottoposto a sollecitazioni nella sua interezza o soltanto in alcune parti; a volte si può osservare legno di reazione in una parte dell’anello e poco dopo nel lato opposto: questo è causato da sollecitazioni relativamente brevi nel tempo (si parla comunque di qualche anno) e in diverse direzioni. [1] A causa di queste sollecitazioni, la sezione trasversale del fusto è caratterizzata da una notevole eccentricità, più o meno marcata a seconda dell’intensità delle forze ad esso applicate. Tale eccentricità è spesso un buon indice di presenza di legno di compressione [1]. Inoltre tale eccentricità è sempre più marcata nelle conifere con legno di compressione rispetto alle latifoglie.

Comportamenti fisico-meccanici

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Dal punto di vista fisico-meccanico, il legno di compressione evidenzia delle caratteristiche diverse rispetto al legno normale.

I punti sono i seguenti:

  1. Minore durezza
  2. Massa volumica superiore (maggiore peso specifico): Il peso del legno risulta superiore a causa di un maggiore spessore delle cellule e di una maggiore quantità di lignina. L’incremento di densità (nel legno si parla di massa volumica) del legno di compressione è molto evidente: questo può aumentare anche del 30-40% rispetto al legno normale. [3]
  3. Resistenza più debole: Quando è verde, il legno di compressione potrebbe risultare più resistente meccanicamente, soprattutto a compressione; tuttavia, se consideriamo l’unità di massa è meno duro e quindi la sua resistenza dal punto di vista meccanico è inferiore: a parità di peso ha una resistenza minore. Questo determina una minore efficienza statica. [1] [3]
  4. Minore resistenza alla piegatura
  5. Ritiri: La caratteristica che contraddistingue maggiormente il legno di compressione è il comportamento in caso di ritiri. Il ritiro è definito come una variazione di dimensioni del legno in seguito a una perdita di umidità [2]. Il ritiro assiale è molto elevato, fino al 5-10%, rispetto allo 0,1%-0,2% del legno normale. I ritiri radiali e tangenziali sono più bassi e si discostano poco dai valori di normalità. I ritiri comportano una difficile lavorazione e impiego, soprattutto nel caso in cui in una porzione di legno si trovino sia legno di compressione sia legno normale: questi hanno comportamenti molto diversi durante la perdita di umidità. Importante sottolineare che in un segato, la presenza di entrambi i legni (reazione e normale), provoca una deformazione nel segato stesso e quindi discontinuità proprio a causa di differenza nell'entità del ritiro e alle tensioni interne che si formano[1]. In casi estremi, si può assistere anche alla completa rottura. Queste deformazioni a volte si possono osservare nel legname non lavorato, ma in particolare le si riscontra più comunemente nei segati. [3]

Tutte queste caratteristiche sono negative per la lavorazione e per questo motivo, l’impiego di legno di compressione è altamente sconsigliabile. Risulta opportuno, previa lavorazione, la sua totale eliminazione. Il legno di compressione è quindi visto come un vero e proprio difetto, a causa della mancanza di risvolti positivi derivanti da esso.

  1. ^ a b c d e f Berti S., Nocetti M., Sozzi L., 2013. I “difetti” del legno..
  2. ^ a b R. Zanuttini, G. Castro, S. Berti. XILOGLOS: Glossario dei termini usati nella Tecnologia del Legno.
  3. ^ a b c Forest Products Laboratory. 2010. Wood handbook - Wood as an engineering material. General Technical Report FPL-GTR-190. Madison, WI: U.S. Department of Agriculture, Forest Service, Forest Products Laboratory. 508 p..