Utente:Federico Pagello/stilenoir

Alcuni commentatori, come ad esempio Paul Schrader, individuano l’elemento distintivo del noir classico nel suo particolare stile visivo.[1] Altri critici, invece, mettono in evidenza come esista una notevole varietà stilistica nella storia del noir, ponendo piuttosto l'attenzione sugli elementi narrativi e il tipo di atmosfera che accomuna i film di questo genere. Se una lista definitiva delle caratteristiche dello stile del noir classico e ancora più del neo-noir è quindi forse impossibile, esiste tuttavia un certo consenso circa la possibilità di identificare alcuni stilemi ricorrenti:

  • Le immagini sono spesso fortemente stilizzate o distorte grazie all'uso di angolazioni particolari e lenti grandangolari, o per la scelta di inquadrare i personaggi dal basso o dall'alto, enfatizzando in questo modo l'atmosfera allucinata e pessimistica delle storie raccontate.
  • La fotografia fa costante ricorso al chiaroscuro, ottenuto attraverso un'illuminazione in chiave bassa (influenzata dal cinema espressionista tedesco) che sottolinea i contrasti fra luci e ombre. Un'illuminazione laterale della scena è inoltre spesso combinata con inquadrature dal basso, producendo un effetto innaturale ed inquietante che contribuisce a dare espressione allo stato mentale alterato dei protagonisti. Un tipico elemento dell'iconografia del noir è la presenza ricorrente delle ombre delle tende veneziane o delle balaustre gettate su un attore, un muro o l’intero set.
  • Nell'immaginario popolare (e, abbastanza spesso, anche critico) nel noir è sempre notte e piove sempre.[2] Come nota lo studioso B. K. Grant, infatti, “l'iconografia del film noir include pozzanghere, acqua piovana, specchi, finestre e luci al neon lampeggianti, che riflettono l'oscurità delle anime nella giungla di asfalto".[3]
  • La metropoli moderna costituisce lo spazio naturale e l'iconografia ideale per le vicende del noir. Il climax di un numero considerevole di film noir neo-noir si svolge in ambienti visivamente complessi, spesso (post-)industriali, come raffinerie, fabbriche, cantieri ferroviari e centrali elettriche. Secondo Paul Schrader, la fotografia on location di molti noir sembrerebbe antitetica alla stilizzazione tipica del genere; tuttavia, come afferma B. K. Grant, "i migliori tecnici noir hanno semplicemente trasformato il mondo in un palcoscenico, dirigendo l'illuminazione innaturale ed espressionistica su ambienti realistici".[3] Anche per questi motivi, l’ambientazione del noir è stato spesso interpretata attraverso le categorie della malinconia e del perturbante freudiano.[4]
  • A dimostrare la molteplicità di stili utilizzati nei film noir, il critico D.K. Holm ha sottolineato come come nel cinema contemporaneo si stia facendo spazio una tendenza quasi opposta, che definisce chiama "film soleil".[5] Questo filone si caratterizza secondo Holm per le sue storie di inganno, seduzione e corruzione ambientate, al contrario che nel film noir classico, in spazi soleggiati come il deserto o il mare aperto.

Note modifica

  1. ^ Paul Schrader, "Notes on Film Noir", in Film Comment, Vol 8, No. 1, 1972, pp. 8-13.
  2. ^ Mark Bould, Film Noir: From Berlin to Sin City, London, Wallflower Press, 2005, p. 18.
  3. ^ a b Barry K. Grant, Film Genre: From Iconography to Ideology, London, Wallflower, 2007, p. 24.
  4. ^ Sue Turnbull, Kim Toft Hansen, Jeffery D. Long, European Television Crime Drama and Beyond, Basingstoke, Palgrave Macmillan, 2018.
  5. ^ D.K. Holm, </nowiki>Film Soleil, Harpenden : Pocket Essentials, 2005.