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Le nostre ore contate

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Le nostre ore contate è un romanzo dello scrittore italiano Marco Amerighi, pubblicato nel 2018 dalla casa editrice Mondadori.

Questo romanzo ha ottenuto il riconoscimento di Opera Prima dal Premio Bagutta nel 2019.[1]

Nell'anno 1985 il protagonista, Sauro Terra, e i suoi amici Momo, Trifo, il Dottore e Bea scacciano insieme la noia di una torrida estate. Vivono in un immaginario borgo in Toscana: Badiscarna. Badiscarna ospita una centrale geotermica, la NovaLago, che da lavoro a molti a Badiscarna, compreso il padre di Sauro: Rino Terra. Purtroppo tutte le tubature della "Ditta" (così viene chiamata la NovaLago) sono fatte in amianto. Per questo moltissimi a Badiscarna si ammalano di mesotelioma, compreso il padre di Sauro, che viene infatti congedato in pensionamento forzato. Sauro, accanito fan di David Bowie, decide di fondare un gruppo punk assieme ai suoi amici. Tutto va bene, fino a quando una sera Sauro scatena una rissa in un locale. Da questo momento iniziano le insidie tra gli amici. Momo, innamorato di Bea, scopre che Bea e il Dottore hanno fatto l'amore. Ma Bea, una notte, lo fa anche con Sauro e Momo; ovviamente a insaputa del Dottore. Nella stanza dove si consumava il rapporto tra Momo, Sauro e Bea però c'era anche il Trifo, che fortunatamente dormiva. Una notte, quella prima del concerto d'esordio della band, il Dottore fa provare la sua pistola al Trifo, il quale colpisce di striscio Sauro, non ferendolo. Sauro però sviene, e quando si sveglia, trova il cadavere del Trifo, ucciso da Momo con la sua fionda.

I tre (Momo, il Dottore e Sauro) decidono quindi di appiccare un incendio, per togliere le tracce del cadavere. Inoltre decidono una versione da raccontare alle autorità: il Trifo, che tra l'altro è problematico, spaventato dall'incendio è scappato nel bosco. La stessa notte, mentre le fiamme consumano il mattatoio dove si trovavano, arriva un temporale, che estingue le fiamme. Per questo il Dottore e Sauro tornano sulla scena del crimine per capire in che stato è i corpo del Trifo, ma scoprono che è stato rubato. Il padre del Trifo, venuto a sapere della morte del figlio, organizza più e più spedizioni nel bosco, senza trovare nessuna traccia del ragazzo. Il padre di Sauro, che oramai non ci sta più tanto con la testa, caccia di casa il ragazzo, poche sere dopo l'incidente.

Vent'anni dopo Sauro torna a Badiscarna, per cercare suo padre Rino che non si trova più. Ben presto Sauro trova Rino, il quale è distrutto dal mesotelioma ed è a un passo dalla morte. Sauro fa un tuffo nel passato, in quanto ritrova la sua vecchia amica Bea. Dopo parecchi giorni Sauro riesce a parlare con il padre. Verso la fine del libro Bea porta Sauro al cimitero, dove incontra il Dottore, che lavora lì. Il Dottore comunica a Sauro la morte di Momo, che si è impiccato in un hotel in Spagna. Il Dottore e Bea stanno ancora insieme.

Il libro ha un finale drammatico, con Rino che si fa togliere la vita da Sauro per porre fine alle sue sofferenze. Poco prima di soffocarlo Sauro capisce che è stato suo padre a rubare il cadavere del trifo, per proteggere il figlio e i suoi amici. Per questo Sauro perdona Rino per averlo cacciato di casa.[2]

Riconoscimenti

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  1. ^ a b Premio Bagutta 2019, vince "Resto qui" di Marco Balzano, su la Repubblica, 23 gennaio 2019. URL consultato il 9 giugno 2022.
  2. ^ Marco Amerighi, Le nostre ore contate.