Utente:Galfab/Giro di vite contro gli hacker

Giro di vite contro gli hacker
Titolo originaleThe Hacker Crackdown
AutoreBruce Sterling
1ª ed. originale1992
1ª ed. italiana1993
GenereSaggio
SottogenereStoria
Lingua originaleinglese

Giro di vite contro gli hacker. Legge e disordine sulla frontiera elettronica è un saggio di Bruce Sterling. L'opera, dal taglio narrativo, racconta alcune vicende della scena hacker americana fino al 1990.

Contenuti modifica

Il saggio è diviso in quattro parti: Crash del sistema, Underground Digitale, Legge e ordine, I libertari.

Crash del sistema modifica

Viene descritta la trasformazione del sistema telefonico statunitense fino alla privatizzazione e smembramento del gruppo AT&T. In particolare l'autore si sofferma sull'incidente del 15 gennaio del 1990, che portò al collasso di gran parte della rete telefonica. Nel frattempo, durante gli anni '80 la nascente scena hacker e phreaker diede vita a un variegato underground digitale, al quale è dedicato il secondo capitolo del libro.

Sebbene il guasto del 1990 al sistema telefonico fosse stato causato da un errore in un aggiornamento delle centraline, rimase la pressante sensazione che si potesse imputare a un'intrusione informatica, e che gli hacker fossero coinvolti.

Undergroud digitale modifica

Nel decennio del 1980 il mondo delle BBS (Bulletin Board System) divenne terreno fertile per il sottobosco dell'hacking e del phreaking americano. Nel capitolo vengono raccontare le vicende di diversi gruppi attivi in quel decennio, soffermandosi sulla rivista 2600, sulla Legion of Doom[1] e sulla e-zine Phrack.

All'interno di questo scenario si collocarono le indagini che determineranno il "giro di vite" contro la scena hacker dei primi mesi del 1990, con particolare attenzione alle attività della Chicago Computer Fraud and Abuse Task Force, che prese il nome dal Computer Fraud and Abuse Act[2], e dell'United States Secret Service[3]. Le operazioni culminarono con clamorosi sequestri, alcuni arresti e il coinvolgimento di una nota casa di produzione di giochi, la Steve Jackson Games. Quest'ultima vicenda fu frutto di un equivoco: il manuale del gioco GURPS Cyberpunk fu interpretato dagli inquirenti come una guida al crimine informatico. L'autore identifica questo episodio in particolare come stimolo e motivazione per la stesura del libro.

Legge e ordine modifica

Le inchieste illustrate nella seconda parte anticipano l'Operazione Sundevil. Quest'ultima fu rivolta al mondo del software pirata, ma per concomitanza temporale finì per identificare tutti gli eventi giudiziari accaduti nel 1990. Coivolse di nuovo il Secret Service e travolse ulteriormente la scena delle BBS, sulle quali gli hacker erano di casa.

In questo capitolo vengono introdotte la FCIC (Federal Computer Investigation Committee) e l'EFF(Electronic Frontier Foundation), i due lati della barricata: la prima rappresentò le autorità governative, ponendosi come elemento di coordinamento dei vari corpi di polizia in materia di crimini informatici, la seconda intervenne in difesa degli hacker e in generale delle libertà e diritti civili.

I libertari modifica

Gli eccessi e errori giudiziari degli anni novanta stimolarono la nascita di organismi per estendere la difesa dei diritti civili al mondo digitale. L'ultima parte del libro è dedicata a tracciare le origini dell'EFF, focalizzandosi sulle figure di John Perry Barlow e Mitch Kapor. Il supporto legale dell'EFF contribuirà a alleviare le conseguenze penali e ridefinire l'impianto accusatorio dei processi derivanti dalle inchieste del 1990.

Storia editoriale modifica

Giro di vite contro gli hacker è stato pubblicato per la prima volta negli Stati Uniti nel 1992 con il titolo The Hacker Crackdown: Law and Disorder on the Electronic Frontier[4]. Il libro è stato rilasciato liberamente su Intenet nel 1994.

La traduzione italiana del libro è stata pubblicata nel 1993 da ShaKe e più volte ristampata; la stessa traduzione è stata ripubblicata da Mondadori nel 2004.

Note modifica