Utente:Giaccai/SandboxBibl Forteguerriana

Biblioteca Forteguerriana
Ubicazione
StatoBandiera dell'Italia Italia
RegioneToscana
CittàPistoia
Caratteristiche
TipoBiblioteca di conservazione
Numero opere300.000 libri ed opuscoli, oltre 1.000 manoscritti, 126 incunaboli, circa 3.000 cinquecentine, 2.000 stampe
ArchitettoGiovanni Unghero
Costruzione1536
Apertura1696
[sito Sito web]

È opinione diffusa che la fondazione della biblioteca Forteguerriana risalga al 1473 e al Niccolò Forteguerri, imparentato con il papa umanista Pio II Piccolomini; mentre il merito di tale atto è invece da far risalire al canonico ed umanista Zomino di ser Bonifazio (1378-1458), meglio conosciuto col nome greco di Sozomeno che lasciò per testamento la sua collezione libraria all'Opera di San Iacopo, allo scopo di fondare una biblioteca pubblica a Pistoia. La raccolta, consegnata nel 1460 al cancelliere del Comune, comprendeva tre carte geografiche in cartapecora e 110 volumi tra opere di letteratura classica, grammatica, retorica, diritto e storia. Nel 1696 il granduca di Toscana Ferdinando II de' Medici ne dispose l'apertura al pubblico. Nel 1924, scisso definitivamente il locale liceo,anch'esso intitolato al cardinal Forteguerri, da quello biblioteca- fino a quel momento compresenti - la Forteguerriana riacquistò autonomia passando ad una gestione congiunta di Comune, Provincia, Cassa di risparmio, per poi venire assunta totalmente a carico del comune di Pistoia. Attualmente il patrimonio della Forteguerriana è costituito da circa 300.000 libri ed opuscoli (di cui oltre 250 periodici correnti, oltre 1.000 manoscritti, 126 incunaboli, circa 3.000 cinquecentine, 2.000 stampe e circa 13.000 libri per ragazzi). Tra i fondi acquisiti alla biblioteca spiccano quello di Policarpo Petrocchi , quello di Ferdinando Martini, Niccolò Puccini, Domenico Mazzoni, Sebastaiano Ciampi e Ferdinando Martini, di gran lunga il più importante, nel cui apporto figurava quasi tutta la produzione teatrale italiana e francese nelle migliori edizioni, oltre che manoscritti orientali di pregio.[14] Per merito del podestà nob.Arturo Ganucci, la biblioteca ricevette un'ampia sala di lettura e pochi anni dopo, nel 1930 iniziò a disporre di una dotazione annua e un personale stabile grazie ai quali poté soddisfare in maniera sempre più adeguata le esigenze degli studiosi, anche grazie a varie spontanee donazioni di privati cittadini come quella del Dottor Alberto Chiappelli, che molto arricchì la biblioteca con la cessione di opere a stampa e manoscritte.