Utente:GiorgioBertin39/Sandbox

Garbart

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Incipit

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Si basa sul riciclaggio artistico dei rifiuti, intesi come conseguenza del consumismo. (a partire dagli anni 60)

Contesto storico

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Già prima degli anni 60 con l'avanzare delle tecnologie, le società occidentali iniziano la produzione di oggetti di consumo non più assimilabili dall'ambiente.

L'uso di nuovi materiali, detti genericamente plastiche o materiali polimerici espandono ulteriormente il consumismo, già in atto, con l'utilizzo massivo di detti

materiali. G. S. : [1]

Giorgio Bertin ideatore del riciclaggio artistico dei rifiuti, al suo ritorno da New York -- recatosi tra il 1981-82 per documentare lo smaltimento, via fiume e via terra,

dei rifiuti di quella città --dopo essere entrato in contatto con esponenti dell'arte povera, (per lui non abbastanza povera) non riconoscendosi negli enunciati

da questa propugnati, in quanto indifferente alle problematiche ambientali collegate ai milioni di tonnellate di rifiuti prodotti quotidianamente e non disgiungibili

da un'arte e una cultura umane;.se ne discosta dando inizio alla garbart da garbage rifiuti e art.

Il termine affonda le sue radici nei collapsed suburbs delle estreme periferie neworkesi dove, gran parte degli street artist ( molti di loro senza tetto ) trovavano alloggio

negli edifici pubblici (scuole, tribunali inceneritori, luoghi di culto, fabbriche dismesse, mattatoi...) ancora agibili in quanto costruiti con maggiori risorse economiche.

Già negli anni 50 del novecento, le comunità di artisti cosi formatesi cominciano a tenere le prime "exibition": sorta di esibizioni artistiche clandestine che vedono la

presenza di artisti originari di tutti i continenti e delle più svariate etnie. ( aggiungere foto affresco) aspetta

Tutte le discipline e le forme artistiche potevano essere rappresentate: arti figurative, musica, poesia, teatro, balletto, giocoleria, funambolismo...Per le arti

figurative gli artisti recuperavano il necessario ( carta, cartone, pannelli e sportelli di legno, vernici e tanto altro negli ammassi di rifiuti depositati nelle vicinanze dagli abitanti delle periferie ancora abitate) .

Muovendosi all'interno di una exibition, l'artista perdeva la propria identità di artista, lasciandosi trasfigurare in entità vivente dentro un'l'opera d'arte totale

prodotta non da un artista ma da una comunità artistica di uomini che a loro volta facevano parte di una più ampia comunità umana.

New York

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Il rapporto con l'Arte Povera e l'Arte Concettuale

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  Lo stesso argomento in dettaglio: Giorgio Bertin (artista).

Ricezione critica

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Bibliografia

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Voci correlate

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Collegamenti esterni

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  • https://archivio.unita.news/assets/main/1988/08/09/page_013.pdf: Garbart - Riciclaggi di Giorgio Berlin Dopo il grande successo ottenuto nel cortile della Dogana a Palazzo Vecchio, viene riproposta la curiosa «Garbart - Riciclaggi di Giorgio Berlin», soprattutto per i visitatori che verranno da fuori Firenze. Un moderno Arcimboldo che utilizza quelli che volgarmente vengono chiamati rifiuti per le sue opere ironiche e apocalittiche.



total artistic exibition

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T.A.EX. (total artistic exibition) Esponente dell'espressionismo metropolitano, Giorgio Bertin visse a New York agli inizi degli anni ottanta dove con i permessisi e l'aiuto del Dipartimento della Sanità realizzò un documentario sulle varie fasi di espulsione dei rifiuti solidi urbani di questa città : raccolta, trasporto terrestre e fluviale negli inceneritori o interramento nei sanitary landfill ( SPASMO-PLUS 1982 edizioni Stampa Alternativa Roma suppl. N.14276 ) .

Durante la sua permanenza a New York partecipò più volte alla T.A.EX. (total artistic exibition ) : enormi esibizioni artistiche “clandestine”che si tenevano in grandi edifici abbandonati dell'estrema periferia Newyorchese nelle quali tutte le forme espressive erano ammesse.

I materiali per l'arte figurativa : porte finestre, legno, metallo' plastiche, cartone erano in gran parte recuperti nelle aree circostanti agli edifici scelti per le esibizioni.

Come si ricava anche da vari frammenti biografici sembra che lo stesso Jean Michel Basquiat abbia partecipato sia come musicista che come pittore a più di una di queste esibizioni. Questo è confermato sia dal graffitismo e dall'uso di materiali recuperati nonche dalle sue commistioni espressive che lo accomunano indelebilmente agli elementi fondanti delle T.A.EX .

Il termine Garbart, da garbage, rifiuti e arte adottato da Giorgio Bertin per definire tutta la propria produzione artistica: pittura e scultura, è nato all'interno di questa esperienza unica ed irripetibile.

(Tratto dall'intervista apparsa sulla rivista Panorama Mese del mese di marzo del 1984 )