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La Famiglia Ausiello modifica

Origine della famiglia Ausiello modifica

La famiglia Ausiello del napoletano e Sicilia è di origine catalana, e di nobiltà immemorabile poiché in Catalogna sono così classificate le Casate che attestano nobiltà prima del 1311 punto e la famiglia inizia a comparire regolarmente i documenti dal secolo XIII ( con Arnau de Ocellò dell'omonimo castello, come dato testimoniale del 1235 del vescovo di Vic Bernard Calvò).  Chiamata con varie grafie Ocellò, Ocello, Osellò, Ossello, Ocells, Aucello, Ausellò e poi Ausiello por tatasi a Napoli (dove già in epoca Agioina la presenza di Catalani era massiccia)  come attestato da più antichi ed importanti repertori storico-blasonico di Catalogna e Rossiglione, trae origine da castello e signoria dii Ocellò, in provincia di Barcellona nell'attuale comune di Santa Margarida de Montbuy (Anoia). Eretti nella seconda metà del secolo X° contro i mori, i castelli di Ocellò, di Montbui and toes appartenevano ai vescovi di Vic, e da loro preso il nome le famiglie dei castellani.  In origine Ocellò si chiamava Alceio, e sbaglia chi assolutamente sostiene che questo derivasse il nome di Saiò con cui il castello ho anche chiamato assieme ad Ocellò. In realtà le due dominazioni risalgono al secolo XI° tratte dal nome del castellano di origine normanna, un Giovanni De Aucello, e questo è attestato perlomeno dall'anno 1023. Come in altre zone d'Europa di insediamento Normanno, dove molti toponimi si riferiscono ai proprietari scandinavi che avevano preso in gestione insediamenti preesistenti. Questo Cavaliere Normanno Giovanni De Aucello aveva Principato la carriera mercenaria presso il Ducato di Gaeta dove un documento riguardante un giudizio feudale del Duca Giovanni IV del maggio 992 lo cita come visdomino degli eredi di Leone Prefetturio (Gregorio e Docibile). Leone allora duca di fondi e Conte di Traietto, i figli erano conti di Suio (poi diventato Saiò). Non era Visconte, ma visdomino essendo Traietto, Fondi e Suio feudi ecclesiastici dell'Antico Ducato Romano concessi dal papà a quella famiglia, nel 875. Morto dopo il 1012 docibile, Giovanni De Aucello finisce nel 1018 per far parte della grande spedizione Normanna di Ruggero di Tosny detto il “Mangiatore di Mori” (o “lo Spagnolo”)  che col fratello Roberto (già presente nell'Italia del Sud l'hanno prima assieme al padre Rodolfo) erano stati arruolati dalla contessa di Barcellona Ermessenda. Giovanni si insediò in Catalogna dando il nome al castello affidatogli punto nel 1307 il vescovo di Vic affidato ad altra famiglia Il Castello innesca una faida tra Ocellò ed Castellolì sanata da solo nel 1384. Nel 1291 Pietro de Ocellò parte per la Sicilia come mercenario di Re Federico II per poi passare nella Compagnia Catalana e perdere un braccio nel 1311 nella battaglia di Atene contro il Duca di Brienne.

Araldica modifica

 

Lo stemma comunemente usato dalla famiglia Ocellò detta Ausiello  a Napoli è una gru d'oro in campo rosso con la bordura composto di 8 pezzi alternati dei medesimi colori. la gru è simbolo di antichissimo e purissimo lignaggio. Questo stemma è riportato da tutti i più noti araldisti Catalani d'ogni epoca come Ribera, Mestre, Potau, Domenech, Rigalt, Guimerà, de Alòs, Tamborrino, Costa, Vila.  Ma come per tutte le antiche famiglie, sono esistite anche altre armi ovvero l'uccello di oro in campo rosso, che il Lastanosa vuole anche contornato da ottimi mezzi bisanti d'oro, e sappiamo che nell’araldica iberica i bisanti erano riferimento alla potenza feudale del portatore del blasone.

Titoli, distinzioni e parentele modifica

La famiglia Ausiello vanta titoli di Signori e Baroni di Ocellò alias del Saiò, Cavalieri Nobili Ereditari della Nobiltà di Catalogna, Nobili del Rossiglione, Conti Palatini per diploma dell'Imperatore Carlo V a Francesco 19 gennaio 1520, Patrizi di Ercolano e di Palermo, Conti di San Bartolomeo (CE). Vanta cavalieri dello Speron d'Oro, dei Santissimi Maurizio e Lazzaro, della Corona d'Italia, di San Giorgio in Carinzia (tuttora ha concesso dagli Asburgo) ecc. Sono storicamente legati alla reale arciconfraternita della Santissima Trinità di Resina (patronato dei Borbone) a cui diedero anche un superiore con Luigi Ausiello nel 1875. La famiglia ha avuto ville e palazzi a Resina (dov'è ancora ricordata da più toponimi), San Giorgio a Cremano, Boscotrecase, Vairano Patenora, ed un pastificio a Torre Annunziata dal 1900 (Dove il cavaliere Luigi, 1916- 1916, fu grande amico d'infanzia e poi parente acquisito del noto Dino De Laurentiis). Ha imparentato con Casate storiche come i Malacrida di Musso signori di Como o i Colleoni (ramo Capriglione) Di Bergamo, e con Casate sovrane gli Unali di Sardegna (Re di Gallura, Torres, Cagliari, Arborea), i Vetrano (conti di Corfù), i marchesi Zaccaria (Re di Romania con diploma 24 Maggio 1305 dell'Imperatore di Costantinopoli Filippo d'Angiò), con famiglia del sud a Caracciolo, Tucci, Recchia, Lepore, De Nicola, Mastellone, Perillo, Brancaccio, Gurgo, Mazzacano, Della Gatta, Aloise, Pisacane, Imperato, Jacomino, D'Aleo, Rodinò, Liguori, Balzano, Fiorillo, Cangiano, De Angelis, Mazzei, Visetti d’Evoli, Pessolano-Filos, Sangiovanni, De Rosa, Pontillo, Fiore, Coccia, Salvati, Corcione, Mancini, Boccia, Raiola, D'Ambrosio, Nappi, Siciliano, Perrotta, Punzo, Cecere, Santini e, in Sicilia con Bulgarelli, Lombardo, Cortese, Siracusa, Calcagni, Orlando, Conti, Villardita, Abramo, Barabino, Berengo, Petraglia; nel centro nord con Tomisch degli Affabris , Grazia-Resi,  mazzi, Drei, Bossi, Bonardi, Paderni, lurati, Vezzi, Peroni, Sacchetti, Pitrolongo, Santarossa, Lanteri, Macciò, Magalli, Galiero, Masetti ma anche Ida Costa de Souza de Macedo e i Mesquita Guimaraes portoghesi e gli Huntely del Regno Unito.

Personaggi legati alla famiglia Ausiello modifica

  1. Monsignor Renato Ausiello-Lantieri Conte della Briga (1911- 1983). Nel 1930 aggiunge il cognome dei conti Lanteri, famiglia storica della nonna Teodora Lanteri, moglie di Pasquale Ausiello. Dal 1940 fu colonna portante della segreteria di Stato del Vaticano, amico carissimo di papa Roncalli e suo stretto collaboratore per il Concilio Vaticano II.
  2. Francesca Ausiello, Podestà di Castellammare di Stabia durante la costruzione della famosa nave “Amerigo Vespucci”. Sua moglie Adelaide Ausiello fu madrina della storica traversata in canoa “La Crociera dell'Ardimento” Roma-Tripoli ad opera del Capitano Sorrentino nel 1931 testimoniata dall’Istituto Luce.
  3. Vittorio Emanuele Orlando (1860-1952) Nobile siciliano ed uomo politico. Nipote di Angela Ausiello (in Barabbino), cognato del Nobile avvocato Bernardo Ausiello Calcagni (figlio di una Marchesa Calcagni) e zio dell'illustre giurista e deputato siciliano Camillo Ausiello Orlando (1897-1970) collaboratore di Ivanoe Bonomi.
  4. Enrico de Nicola (1878-1957) presidente della Repubblica italiana, nipote di Filippina De Nicola e Giuseppe Ausiello, primo cugino di Luigi Ausiello (1878-1957) che nel 1900 Apri un pastificio Torre Annunziata dove la famiglia è tuttora rappresentata e padre fra gli altri del notissimo compositore Domenico Ausiello (1913- 1996) anche dell'inno del Savoia Calcio.
  5. Bianca Ines Ausiello, morta nel 1925, prima moglie del generale medico dei Reali Corazzieri nob. Pio Magalli e nonna del noto conduttore ed autore televisivo Giancarlo Magalli.
  6. Antonio Ausiello, Sovrintendente degli scavi archeologici di Capua in collaborazione col Principe Oddone di Savoia, nel 1863.
  7. Alessandro Ausiello (morto nel 1963) illustre docente di storia coloniale all'Università di Roma e Napoli autore di vari libri che fanno testo tutt'ora.
  8. Gilda Ausiello Visetti d’Evoli dei Duchi di Castropignano (1900-1973) moglie nel 1923 del nob. Anibal de Mesquita Guimares Ministro della Marina e degli Affari Esteri del Portogallo.
  9. Lucia Ausiello (nata 1924) moglie nel 1945 di Luiz de Costa de Sousa de Macedo Conte di Villafranca do Campo, del gran casato dei Duchi di Albuquerque e conti dell'isola di Madeira.
  10. Aniello Ausiello detto “il Re della Zumpata” ultimo Capintesta della Bella Società Rifermata, capo incontrastato della camorra napoletana vecchio stile negli anni 40 del Secolo XIX°.

Note modifica

  1. AA.VV. Catàleg de monuments i consunts historico-artistica de Catulunya, Barcellona 1990 pag 406
  2. AA.VV. Catalunya Romànica, XIX, Barcellona 1992 pag 315
  3. Català i Roca "Els castells Catalans", V°, Barcellona 1983 pagg 423-431
  4. Bofarull y Mascarò "Los Condes De Barcelona vindicados", 1836, tomo E° pag. 72
  5. Federici "Degli antici duchi, consoli o ipati di Gaeta" Napoli, 1791 pagg. 246-247
  6. Llobet "Declaracion del arbol de la genealogia y decendencia de los antiquissimos, nobilissimos y excellentissimos vizcondes, condes y dunques de Cardona" Barcellona 1665, pagg 32-34
  7. Conte de Guimerà "Nobiliari" ms, ACA
  8. Domènech i Roura " Nobiliari Generali Català de Linatges" Barcellona 1936, AHCB, BC
  9. Ms. B. 87 " Nobiliario del Rossellòn" 1727-1730, AHCB
  10. Mestre "Nobiliari Català" ms del 1544
  11. Rigalt y Farcas "Tradato de Nobleza" Barcellona fine sec. XVIII° ms. B. 118 a 125, Ms 125.5
  12. Vila "Llibre de Armoria" Ms 157, Ms. 2391
  13. Costa "Llibre del blasò Català" ms. 153, sec. XVIII°, BC
  14. Ms 450 "Libro de Armas general y particular de los reinos de Espana y Principado de Chatalunya", BC
  15. de Alòs i de Dou "Armorial Catalàn" Revista Hidalguia Sep. 22/24
  16. Tamborino " Armoria Catalàn" ms (1516-1519)
  17. Garcia-Carrafa " El solar catalan, valenciano y balear" (1968)
  18. de Cadenas y Vicent "Repertorio de Blasones de la Comunidad Hispanica" 2a ed. Hidalguia, Madrid 1987, pag. 1268
  19. de Astienza "Nobiliario Espagnol" Madrid 1959, pag. 577
  20. del corral "Nobiliari" impr. BC,AHCB, ediz. 1954, pag. 380
  21. Gonzales-Doria "Diccionario Heraldico y Nobiliario" 1987
  22. de Lastanosa "Nobiliario" (1631)
  23. de Alos i de Dou "Indice y Extracto de los Caballeros y Senoras del Habito de San Juan en el Gran Priorato de Cataluna" Barcellona, 1925
  24. Cuartero-Huerta "Indice de la colleccion de don Salazar y Castro 1658-1734" tomo X° pag 979 (1949-1979)