Materiali, sostanze tossiche e rifiuti

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Poiché la popolazione mondiale e il benessere sono aumentati, allo stesso modo l’utilizzo di diversi materiali è aumentato in volume, diversità e distanza di trasporto. Incluso le materie prime, minerali, sostanze chimiche sintetiche (comprese le sostanze nocive), prodotti manifatturieri, cibo, organismi viventi e rifiuti. Entro il 2050, l’umanità potrebbe arrivare a consumare circa 140 miliardi di tonnellate di minerali, combustibili fossili e biomasse all’anno (tre volte superiore il suo attuale valore) a meno che il tasso di crescita economica venga dissociato dal tasso di consumo delle risorse naturali. I cittadini dei Paesi sviluppati consumano all’incirca 16 tonnellate di quelle quattro risorse chiave pro capite, che variano da 40 o più tonnellate a testa in alcuni Paesi sviluppati con livelli di consumo di risorse ben oltre ciò che è verosimilmente sostenibile.

L’utilizzo sostenibile di materiali ha individuato l’idea di dematerializzazione, trasformando il percorso lineare dei materiali ( estrazione, uso e smaltimento in discarica) in un’economia circolare di flussi di materiali che riutilizzano materiali per quanto possibile, molto simile al ciclo e al riutilizzo dei rifiuti in natura. Questa strategia è supportata dalla gestione del prodotto e dal crescente utilizzo dell’analisi del flusso delle materie ad ogni livello, soprattutto i singoli Stati e l’economia globale.

L’impiego di biomateriali sostenibili che derivano dalle fonti rinnovabili e che possono essere riciclate è preferibile rispetto all’utilizzo di quelle non rinnovabili dal punto di vista del ciclo di vita. La produzione di sostanze chimiche sintetiche si è intensificata seguendo l’impulso ricevuto durante la Seconda Guerra Mondiale. La produzione di sostanze chimiche comprende tutto, dagli erbicidi, pesticidi e fertilizzanti a sostanze chimiche domestiche e sostanze nocive. Oltre all’accumulo delle emissioni di gas serra nell’atmosfera, le sostanze chimiche che destano particolare preoccupazione sono: i metalli pesanti, scorie radioattive, clorofluorocarburi, inquinanti organici persistenti e tutte le sostanze chimiche nocive atte al bioaccumulo. Sebbene la maggior parte delle sostanze chimiche sintetiche sono innocue occorrono test rigorosi di nuove sostanze chimiche, in tutti i Paesi, in caso di effetti indesiderati sull’ambiente e sulla salute. Il diritto internazionale è stato istituito per far fronte alla distribuzione globale e la gestione di sostanze pericolose. Gli effetti di alcuni agenti chimici necessitano di misure a lungo termine e di molte battaglie legali per rendersi conto che sono pericolose per la salute dell’uomo. La classificazione degli agenti cancerogeni è gestita dalla International Agency for Research on Cancer.

Ogni attività economica produce sostanze che possono essere classificate come rifiuti. Al fine di ridurre i rifiuti, le industrie, le imprese e i governi oggi stanno imitando la natura trasformando i rifiuti prodotti dal metabolismo industriale in risorse. La dematerializzazione viene incoraggiata grazie alle idee dell’ecologia industriale, del design ecologico e del marchio ecologico. Oltre al ben noto “ riduci, riutilizza e ricicla” , i consumatori stanno ricorrendo al loro potere d’acquisto per consumo critico. L’Unione Europea dovrebbe presentare entro la fine del 2015 un ambizioso pacchetto sull’economia circolare che dovrebbe comprendere concrete proposte legislative sulla gestione dei rifiuti, design ecologico e limiti per le discariche.