Utente:Jean Seul/Sandbox

BENFICA-TORINO 4-3 Documentario di Andrea Ragusa e Nuno Figueiredo

Il documentario (POR-ITA, 2012) propone un punto di vista ancora inesplorato della vicenda del «Grande Torino», l’aspetto “portoghese” della storia, tramite le testimonianze di alcuni giocatori del Benfica di allora – come José Bastos, Artur Santos e Rogério “Pipí” – insieme a quelle di persone presenti allo stadio il 3 maggio 1949 e di giornalisti odierni come Rui Tovar (RTP) e Vítor Cândido (A Bola).


TRAMA

La squadra del Grande Torino trascorre i suoi ultimi giorni in Portogallo. Tra Lisbona, Estoril – dove alloggia – e l’Estádio Nacional do Jamor, in cui gioca la sua ultima partita, un’amichevole in omaggio del giocatore del Benfica Francisco ‘Chico’ Ferreira. Sono ancora in vita oggi diversi testimoni di quella partita e alcuni giocatori del Benfica di quell’epoca, come Artur Santos e José Bastos, Guilherme Espírito Santo, oltre a Rogério Lantres de Carvalho, conosciuto come «Pipí», che segnò l’ultimo gol di quella partita che il Benfica vince per 4-3. Il Portogallo vive in quel periodo sotto il regime dell’«Estado Novo» di Salazar, il quale cerca di veicolare i valori di regime, anche tramite lo sport. Questa caratteristica è evidente anche nel caso della costruzione dell’Estádio Nacional do Jamor (inaugurato il 10 giugno 1944), palco di Benfica-Torino. Nel febbraio del 1949, a Genova, in occasione di una partita amichevole tra la Nazionale italiana e quella portoghese, Francisco Ferreira conosce Valentino Mazzola e altri giocatori della squadra di Ferruccio Novo presenti in Nazionale. Questa simpatia reciproca fa in modo che il comitato organizzativo della festa in omaggio allo stesso Ferreira (che era, appunto, un semplice omaggio sportivo e non un addio al calcio), prevista per il maggio di quell’anno, decida di invitare il Torino. L’invito viene accettato e il 1º maggio 1949 il Torino arriva a Lisbona per affrontare, due giorni dopo, il Benfica di Ferreira e di Rogério Pipí. All’Estádio Nacional do Jamor le due squadre mostrano uno spettacolo degno del loro blasone, segnando in totale sette reti. Il Benfica conquista quindi la «Coppa Olivetti», trofeo messo a disposizione per l’occasione dagli stabilimenti SIDA, rappresentanti dell’Olivetti in Portogallo. Dopo la partita, le due squadre si riuniscono per una cena «di fratellanza» al Ristorante Alvalade di Campo Grande, a Lisbona, insieme ai dirigenti delle due società e ad altre figure eminenti dello sport e del giornalismo di quel tempo. Il giorno dopo, il 4 maggio, la tragedia di Superga. La disgrazia genera grande commozione nel mondo e soprattutto in Portogallo. Migliaia di persone si riuniscono davanti all’Ambasciata italiana in segno di solidarietà, mentre alcuni tifosi del Benfica manifestano la volontà di iscriversi come soci del Torino in segno di amicizia. In Alentejo, nel sud del paese, una squadra di Torrão cambia il proprio nome da «Torpedo Torranense» a «Torino Torranense».

Benfica-Torino 4-3 di Andrea Ragusa e Nuno Figueiredo prodotto da: Figura Film e Pgm Video montaggio: Massimo Gasole musica originale: Mauro Carrero Durata: 58 minuti con la partecipazione di: Rogério "Pipi", Artur Santos, José Bastos, Vítor Cândido, Rui Tovar, Nuno Domingos, David Sequerra, Jaime Pereira, Rosalina Lopes Gomes, Luís Lapão, Carla Maroso, Domenico Beccaria, Giampaolo Muliari, Piero Gay, Andrea Gatta, Alberto Helder, Nuno Lobo con il patrocinio dell'Associazione Memoria storica granata e Museo del Grande Torino (Grugliasco, To)