BlaBlaCar
StatoBandiera della Francia Francia
Fondata daFrédéric Mazzella (Vincent Caron)
Sede principaleParigiFrancia
Dipendenti100 [2013]
Sito webwww.blablacar.com

BlaBlaCar è una piattaforma web di car pooling che opera in vari paesi d'Europa. Con 10 milioni di utenti (2014) [1] è la più utilizzata nel continente.

Nel 2006 Frédéric Mazzella acquista, attraverso la appena fondata Comuto S.A., la piattaforma web Covoiturage.fr, nata due anni prima su iniziativa di Vincent Caron, che permetteva a utenti registrati di contattarsi per viaggiare su di un unica auto condividendo le spese.[2]

La Comuto, i cui introiti inizialmente provengono essenzialmente da un servizio parallelo di car pooling aziendale a pagamento, sviluppa la piattaforma web, incrementa il numero di utenti (inizialmente intorno ai 10.000) e nel corso degli anni ne espande il raggio d'azione a gran parte d'Europa sotto l'unico nome di BlaBlaCar: dal 2009 opera in Spagna, dal 2011 (quando raggiunge il milione di utenti[3]) nel Regno Unito, dal 2012 in Italia[4], Portogallo, Polonia e Benelux, dal 2013 in Germania, dal 2014 in Russia, Ucraina e Turchia.

Dalla fine del 2011 il servizio cessa progressivamente di essere gratuito in Francia, prevedendo pagamenti unicamente tramite carta di credito con una commissione per il passeggero. Il cambio di politica viene giustificato come indispensabile per far fronte alle spese crescenti e per garantire maggiore affidabilità al servizio.[5] Analogamente accade in Spagna a partire dall'estate del 2014.[6]

Il successo dell'iniziativa in Francia è stato tale da spingere la SNCF a sviluppare un proprio servizio di car pooling.[7]

Aspetti socio-economici

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Il car pooling si colloca, a fianco di altre attività di condivisione quali ad esempio il car sharing urbano o l'affitto della propria abitazione per brevi periodi, all'interno del modello economico di consumo collaborativo nella cui espansione, incoraggiata dalla crisi economica e dallo sviluppo delle tecnologie internet, economisti di fama mondiale come Jeremy Rifkin intravedono un passaggio da un'era della proprietà ad un'era dell'accesso.

La monopolizzazione del proprio settore effettuata da BlaBlaCar e il successivo passaggio da un sistema gratuito a quello su commissione attarverso carta di credito (e senza più la possibilità di contatto diretto tragli utenti) è stato però considerato da alcuni degli utilizzatori come un tradimento della filosofia originaria dell'iniziativa (basata su ecosostenibilità, economicità e socialità)[8] [9] e ha dato origine a progetti paralleli [10]. D'altro canto, come già accaduto ad altre attività di consumo collaborativo, non sono mancate accuse di concorrenza sleale da parte di rappresentanti dei mezzi di trasporto collettivo classici.[11]