Utente:Luciano Tronati/Sandbox

SAN PIETRO IN VINCOLI

La Basilica di San Pietro in Vincoli, è dedicata al martirio e alle catene di San Pietro, è situata sulla omonima Piazza di San Pietro in Vincoli].
Nella Basilica sono custodite le catene che legarono San Pietro durante il martirio.
Da esplorazioni archeologiche effettuate sotto l'attuale basilica è stata evidenziata l'esistenza di un intricato complesso urbanistico, databile tra il III sec. a.C. e il III sec. d.C., che sorgeva sulla sommità ovest del complesso detto della Domus Transitoria Neroniana, abitazione romana composta da un cortile, un porticato con vasca, un criptoportico e giardini. La Domus è forse databile al IV secolo d.c.
Nella Domus era presente un'ampia aula absidata.
Questo complesso fu in seguito demolito e nella seconda metà del IV secolo, sull'area fu costruita una spaziosa chiesa di tipo basilicale dedicata agli Apostoli di cui era titolare il Presbitero Filippo (Legato pontificio nominato da Leone I al Concilio di Efeso del 431), il quale in uno scritto, la cita con nome di Ecclesia Apostolorum. La chiesa andò distrutta per cause ignote, ma Filippo, con l'intervento di Licinia Eudossia (figlia di Teodosio II imperatore d'Oriente e di Eudocia Augusta, moglie di Valentiniano III imperatore d'Occidente) la fece ricostruire tra il 422 e il 470 mantenendone le medesime dimensioni (larga m.28 e lunga m.60 circa).
La Basilica, situata nei pressi delle Terme di Tito venne detta Basilica Eudossiana.
Secondo la tradizione, Eudocia, madre di Eudossia, durante un viaggio a Gerusalemme avrebbe avuto in dono da Giovenale (patriarca di Gerusalemme (420-458), le catene che avrebbero avvinto San Pietro durante la prigionia, subita a Gerusalemme, per ordine di Erode (il riferimento a Erode, re di Giudea al quale la tradizione fa riferimento, non corrisponde a dati storici reali. La prigionia di Pietro a Gerusalemme nel 42 d.c. avvenne sotto il regno di Agrippa I durante la persecuzione voluta da Caligola). Eudocia, incaricò la figlia Eudossia di portarle a Roma. Di li a poco fu assassinato Valentiniano III e il potere passò ad Eudossia.
Nel 440 venne eletto Papa Leone I (più noto come Leone Magno il papa che respinse Attila mostrando l'immagine di Cristo). La tradizione della Chiesa racconta che Eudossia mostrò le catene di Pietro a Leone I, che le avvicinò a quelle che furono di Pietro nel Carcere Mamertino.
Per miracolo le due catene si fusero in maniera irreversibile.
In quegli anni, sia l'Impero che il Papato erano in grosse difficoltà a causa delle continue scorribande di popolazioni barbare che forzavano i confini dell'impero arrivando a minacciare anche Roma. Il miracolo della congiunzione delle catene, una proveniente da Oriente e una da Occidente, assunse così un forte significato simbolico e politico, dovevano dimostrare un forte legame tra i due imperi e forse una volontà mai realizzata di riunificazione, voluta e benedetta da Dio.
A memoria del miracolo, venne fatta edificare la Basilica che doveva conservare le catene. La consacrazione venne fatta nel 493 da Papa Sisto III. Successivamente subì molti restauri, i più importanti, fatti da Papa Adriano I nel 780, da Sisto IV nel 1471 e da Papa Giulio II nel 1503. altri restauri furono effettuati nel XVIII e XIX secolo.
La struttura attuale risale al restauro voluto da Giulio II, con la costruzione dell'attuale portico e la ristrutturazione del convento. La Basilica di San Pietro in vincoli, è situata sul Colle Oppio, accanto alle terme di Tito e alla Domus Aurea di Nerone. Alla omonima piazza, si accede da Via Delle Sette Sale e dalla famosa Salita dei Borgia.


PIANTA DELLA BASILICA

Pianta Basilicale a tre navate divise da colonne, abside fuori asse, perché costruita sfuttando l'aula della preesistente costruzione romana. Nel XVI secolo venne aggiunto il chiostro.

Pianta di San Pietro in Vincoli