Utente:Luigi V. Prato/Sandbox/Milhaud/Catalogo dei fiori

Catalogue des Fleurs
CompositoreDarius Milhaud
Tipo di composizionelirica per voce femminile e piccolo complesso strumentale
Numero d'operaop. 60
Epoca di composizione1920
Durata media6 min.
Movimenti
  1. La violette
  2. Le bégonia
  3. Les fritillaires
  4. Les jacinthes
  5. Les crocus
  6. L’eremurus

Catalogue des Fleurs, Op. 60 è una composizione vocale per soprano e piccola orchestra (o pianoforte) di Darius Milhaud del 1920


Storia della composizione

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Dopo il soggiorno biennale in Brasile (1917-18), quale segretario dell’ambasciatore francese Paul Claudel, Darius Milhaud rientrò a Parigi dove iniziò ad accostarsi all’indirizzo antiromantico e impressionista di rinnovamento artistico promosso da Erik Satie e guidato da Jean Cocteau [1] , entrando a far parte del “Gruppo dei Sei” accanto a Georges Auric, Louis Durey, Arthur Honegger, Francis Poulenc e Germaine Tailleferre [2].

Tra le prime opere “antiromantiche” e “impressioniste” del compositore provenzale figurano Machines agricoles e Catalogue de fleurs op 60: la prima dedicata a strumenti come le falciatrici meccaniche, divenute apparecchi robusti e di grande praticità grazie alle innovazioni tecnologiche che hanno sostituito validamente gli antichi attrezzi di lavoro nei campi; la seconda invece alle piante da giardino. Elemento caratterizzante di entrambe le opere è il ricorso da parte dell’autore a testi manifestamente non poetici [3], una scelta motivata proprio dal desiderio di sfuggire a qualsiasi influenza di natura romantica e di colpire l’attenzione dell’ascoltatore mediante l’uso per la parte cantata di espressioni evidentemente dissacranti verso la pura poesia del romanticismo.

Assieme a Cocktail aux clarinettes (1921) , queste composizioni concluderanno la partecipazione di Milhaud alle idee del Gruppo dei Sei; dopo, sarà infatti la volta dei Cinque Studi per pianoforte e orchestra op. 63, dove l’autore fa uso di un linguaggio denso e contrappuntistico in cui affronta il problema della politonalità, ben lontano da quello da quello dei suoi amici e colleghi [4].

Struttura della composizione

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L’opera 60 si articola in sette brevi liriche, originariamente concepite per voce e pianoforte (quest’ultimo poi sostituito in una nuova edizione da un piccolo complesso di musica da camera), basate sui testi volutamente antiromantici di Lucien Daudet, che permettono tuttavia «una specie di idealizzazione del più trito luogo comune, fino a costituire a loro volta un delicato paesaggio pastorale» [3]. Oggetto del testo non sono altro che semplici descrizioni delle caratteristiche di ciascuna pianta, accanto ad annotazioni pratiche da catalogo per la coltivazione e la cura dei fiori: così, ad esempio, le fritillarie richiedono di essere coltivate in luoghi esposti alla luce del sole durante la bella stagione e al riparo dal gelo in periodo invernale, mentre i crochi preferiscono crescere nel muschio umido. Se la violetta ciclope è una profumatissima e vigorosa varietà con fiori dal colore rosso solferino, la begonia aurora è di un bel albicocca sfumato di corallo. I giacinti, a loro volta presentano differenti varietà, come l’Albertina bianco puro o la Lapeyrouse malva chiaro; quanto all’eremurus isabellino, il suo stelo può raggiungere la lunghezza di due metri.

Paradossalmente tuttavia, osserva Eduardo Rescigno, l’antiromanticismo del musicista provenzale finisce per risolversi in una nuova forma di romanticismo, giacché in queste sette delicate composizioni liriche manca qualsiasi risvolto beffardo che contrassegnava, ad esempio, le Cocardes di Poulenc. Da esse, si avverte intenso il profumo del luminoso giardino floreale di Darius Milhaud [3].


TESTI

La violette La violette cyclope se force admirablement d’un beau rouge Solférino. Elle est très parfumée, hâtive et vigoureuse.

La violetta La violetta ciclope si forza ammirevolmente di un bel rosso solferino. È molto profumata, precoce e vigorosa.


Le bégonia Bégonia Aurora, fleur très double, abricot mêlé de corail ; coloris très joli, rare et curieux.

La begonia Begonia Aurora, fiore marcatamente doppio, albicocca mischiato di corallo; colorito molto grazioso, raro e curioso.


Les fritillaires Les fritillaires aiment les endroits exposés au soleil et à l’abri du vent et des gelées printanières. Pendant l’hiver on les couvre. On les appelle aussi Œufs de Vanneau et Couronnes Impériales.

Le fritillarie Le fritillarie amano i luoghi esposti al sole e aperti al vento e alle gelate primaverili. Durante l’inverno si sogliono coprire. Sono chiamate anche “Uova di Pavoncella” e “Corone Imperiali”.


Les jacinthes Albertine blanc pur. Lapeyrouse mauve clair. Roi des Belges carmin pur, Roi des bleus, bleu foncé. Mademoiselle de Malakoff jaune vif à bouquet.

I giacinti Albertine bianco puro, Lapeyrouse malva chiaro, Re dei Belgi carminio puro, Re dei blu, blu scuro. Mademoiselle de Malakoff giallo vivo a mazzo.


Les crocus Les crocus se forcent en potées ou dans des soucoupes, sur de la mousse humide. À la pleine terre, seuls ou mêlés à d’autres plantes printanières, ils font un très bel effet.

I crochi I crochi si coltivano in umido o in piattini, su uno strato di muschio umido. In piena terra, da soli o mescolati ad altre piante primaverili, fanno un gran bell’effetto.


Le brachycome Brachycome iberidifolia; étoile bleue. Nouveauté, plante naine charmante couverte de fleurs blues, d’un bleu vif.

Il brachicoma Brachicoma iberidifolia; stella blu. Novità, pianta nana graziosa coperta di fiori blu, di un blu vivo.


L’eremurus Eremurus isabellinus, sa floraison est garantie. La hampe de cette magnifique espèce atteint parfois deux mètres; ses fleurs sont d’un beau coloris entre jaune et rose et d’une longue durée. Vous recevrez les prix par correspondance.

L’eremurus Eremurus isabellinus, la sua fioritura è garantita. Lo stelo di questa magnifica specie raggiunge persino i due metri; i suoi fiori sono di un bel colorito tra giallo e rosa e di lunga durata. Riceverete i prezzi per corrispondenza.

Discografia parziale

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  • Ulrike Sonntag, soprano; Irmela Nolte, flute; Deborah Marshall, clarinet; Michael Weigel, bassoon; Renate Eggebrecht, violin; Stefan Berg, viola; Friedmann Kupsa, cello; Árpád György, double bass; Linda Horowitz, conductor (Trouba Disc)
  • Irene Joachim, soprano; Complesso diretto da Maurice Franck (Fratelli Fabbri Editori IGM 1034)
  • Märta Schele, soprano; Elisif Lundén, piano (BIS)
  • Jean François Gardeil, baritone; Irène Kudela, piano (Maguelone)
  1. ^ [1] Grande Enciclopedia della Musica Classica, vol. III, pagg. 825-827 (Curcio Editore)
  2. ^ Paul Collaer: Antiromanticismo - Il Gruppo dei Sei, in La musica moderna, vol. III -Neoclassicismo, pagg. 17-26 (Fratelli Fabbri Editori, 1967)
  3. ^ a b c Eduardo Rescigno: Catalogue de fleurs, in La musica moderna, vol. III -Neoclassicismo, pag. 32 (Fratelli Fabbri Editori, 1967)
  4. ^ Storia della musica (a cura di Eduardo Rescigno): vol. IX - La musica contemporanea, pag. 61 (Fratelli Fabbri Editori, 1964)

Bibliografia

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  • Grande Enciclopedia della Musica Classica, vol. III (Curcio Editore)
  • Paul Collaer: Antiromanticismo - Il Gruppo dei Sei, in La musica moderna, vol. III -Neoclassicismo (Fratelli Fabbri Editori, 1967)
  • Eduardo Rescigno: Catalogue de fleurs, in La musica moderna, vol. III -Neoclassicismo (Fratelli Fabbri Editori, 1967)
  • Storia della musica (a cura di Eduardo Rescigno): vol. IX - La musica contemporanea (Fratelli Fabbri Editori, 1964)