Utente:Luigi V. Prato/Sandbox Poulenc Les Biches

Les biches: Suite
CompositoreFrancis Poulenc
Tipo di composizionesuite
Numero d'operaFP36
Epoca di composizione1923
Prima esecuzioneMontecarlo, 6 gennaio 1924
Durata media20 min.
Organico2 flauti, ottavino, 2 oboi, corno inglese, 2 clarinetti, clarinetto basso, 2 fagotti, controfagotto, 4 corni, 3 trombe, 3 tromboni, tuba, timpani, grancassa, tamburo, tamburo piccolo, tamburello basco, piatti, triangolo, celesta, glockenspiel, arpa, primi violini, secondi violini, viole, violoncelli, contrabbassi.
Movimenti
  1. Rondeau
  2. Adagietto
  3. Rag - Mazurka
  4. Andantino
  5. Finale


Altre notizie

Storia della composizione

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Nel suo studio sull’opera di Francis Poulenc, il musicologo francese Marc Pincherle ricorda un particolare avvenimento che aiuta a comprendere la concezione musicale del compositore parigino. Nel 1946, la rivista musicale “Contrepoints” aveva aperto un’inchiesta, alla quale risposero numerosi compositori, in alcuni casi anche con osservazioni di un gran numero di pagine. Al contrario, Poulenc rispose con un breve biglietto di sole otto righe, preceduto dalla prima domanda del questionario: qual è il canone della vostra estetica e della vostra tecnica che serve di base al vostro stile? La risposta di Poulenc fu la seguente: «Non ho mai capito le inchieste. Quando avrò detto ai vostri lettori 1) che il mio “canone” è l’istinto, 2) che non ho principii e me ne vanto, 3) che, grazie a Dio, non ho alcun sistema di scrittura - sistema che per me sarebbe l’equivalente di “mestiere” -, 4) che l’ispirazione è cosa talmente misteriosa che è molto meglio non spiegarla, credete voi che saranno molto interessati? Io ne dubito. Non contate dunque su di un mio pistolotto».

Raramente un musicista, prosegue Pincherle, ha saputo definire con tale concisa chiarezza il suo pensiero sull’arte di comporre musica. Egli ha in tal modo rivendicato la sua piena libertà di composizione, senza peraltro concedere alcun appiglio a una qualsiasi malevola critica di faciloneria da mediocre dilettante e di deplorevole trascuratezza nella preparazione musicale. Al contrario, egli è stato pienamente in grado di imporsi una severa disciplina di lavoro, liberamente scelta (e perciò particolarmente rigorosa verso sé stesso), essendo ben lontano dall’accontentarsi di un facile successo salottiero, che pure avrebbe potuto agevolmente ottenere grazie alle sue notevoli doti di pianista e improvvisatore riconosciutegli dal pubblico e dalla critica a Parigi [1].

Les Biches (le cerbiatte) sono tra le opere nelle quali emerge la grande capacità del suo autore di trarre ispirazione dalle fonti più disparate per comporre una musica dai tratti assolutamente personali. Eduardo Rescigno parla di un capolavoro di impertinente ingenuità, nel quale Poulenc riesce a far entrare un po’ di tutto: dalla “francescana linearità” di Erik Satie alla musica da circo, oltre allo spirito della canzone leggera, a un’ispirazione melodica degna di un Charles Gounod o di un Jules Massenet, al ricalco di schemi formali del Settecento - Ottocento, fino al jazz (come lo intendevano allora a Parigi). Il tutto mescolato con un’abilità pungente, che conferisce l’immediato risvolto grottesco ai momenti di maggior estatico melodismo e carica del più intenso lirismo la più banale strombettata da composizione per music hall [2].

Struttura della composizione

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Rispetto alla musica per il balletto, nella suite sono stati soppressi quelli contenenti brani vocali e corali, in modo da rendere la suite una composizione unicamente strumentale. Sono avvertibili all’ascolto gli influssi su Poulenc di Wolfgang Amadeus Mozart accanto a quelli di Igor Stravinskij, oltre che della musica jazz, che il compositore francese fonde abilmente in un gioco elegante di ritmi e di facili melodie [3].

Discografia parziale

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  • Orchestra of Radio Luxembourg, Louis de Froment (Vox)
  • Philharmonia Orchestra, Georges Prêtre (EMI)
  • Radio Sinfonie-Orchester, Stuttgart, Stéphane Denève (‎Hänssler Classics)
  • RTE National Symphony Orchestra, Jean - Luc Tingaud (Naxos)
  1. ^ Marc Pincherle: Poulenc e Roussel: un’esperienza neoclassica francese, in La musica moderna, vol. III, Neoclassicismo, pagg. 209 - 210 (Fratelli Fabbri Editori, 1967)
  2. ^ Eduardo Rescigno: Poulenc; Les Biches, in La musica moderna, vol. III, Neoclassicismo, pag. 32 (Fratelli Fabbri Editori, 1967)
  3. ^ Giacomo Manzoni: Guida all’ascolto della musica sinfonica, XVII edizione, pag. 328 (Feltrinelli, 1987)

Bibliografia

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  • Marc Pincherle: Poulenc e Roussel; un’esperienza neoclassica francese, in La musica moderna, vol. III, Neoclassicismo (Fratelli Fabbri Editori, 1967)
  • Eduardo Rescigno: Poulenc; Les Biches, in La musica moderna, vol. III, Neoclassicismo (Fratelli Fabbri Editori, 1967)
  • Giacomo Manzoni: Guida all’ascolto della musica sinfonica, XVII edizione (Feltrinelli, 1987)