Utente:Lupo rosso/Sandboxnuova/branidiinteresse

Nello Stato Libero del Congo il re Leopoldo II del Belgio per rifarsi dalle colossali spese sostenute per colonizzare la regione inaugurò un sistema di sfruttamento intensivo delle risorse naturali del paese. Raccogliere la maggior quantità possibile di gomma selvatica (caucciù) divenne il compito principale degli agenti dello Stato e gli indigeni furono costretti al lavoro forzato e sottoposti a un regime di terrore e rappresaglie armate. Le notizie delle atrocità portarono alla nascita di una campagna di protesta, specialmente in Inghilterra e poi negli Stati Uniti, guidata dal giornalista inglese Edmund Dene Morel e dal diplomatico Roger Casement che eseguì un'ispezione e preparò un rapporto sulla situazione del paese. Nel 1908 il Congo venne annesso al Belgio e sottoposto alla sovranità del Parlamento belga. Questa data segnò la fine del regime del terrore, anche se il lavoro forzato e le punizioni corporali continuarono ad essere diffuse nella colonia. Il giornalista americano Adam Hochschild, autore del bestseller storico Gli Spettri del Congo, ritiene che dieci milioni di congolesi siano morti negli anni in cui il paese era sottoposto al dominio personale di Leopoldo II. Lo stesso modello di sfruttamento venne riprodotto nel vicino Congo francese (attuale Repubblica del Congo), con conseguenze drammaticamente analoghe. L'esploratore Pietro Savorgnan De Brazzà, mandato ad investigare nel 1905, dopo che alcuni omicidi efferati commessi dai funzionari bianchi avevano turbato l'opinione pubblica, iniziò la stesura di un severo rapporto ma morì prima di portarlo a termine. Lo scrittore André Gide, che visitò il Congo venti anni dopo, riferì che poco era cambiato nella situazione del paese. Le atrocità nell'Africa sudoccidentale tedesca riguardarono invece gli Herero, una popolazione di pastori di lingua bantù che oggi conta circa 120000 persone. Nel 1904 gli Herero si ribellarono alla colonizzazione e massacrarono duecento coloni tedeschi. La risposta del generale Lothar von Trotha condusse al primo genocidio del XX secolo. Von Throta emise un "ordine di annientamento" che recitava "Qualsiasi Herero che si trovi entro le frontiere tedesche, armato o no, in possesso di bestiame o senza, sarà abbattuto". Gli Herero furono deportati in massa nel deserto di Omaheke dove morirono di fame e di sete in seguito all'avvelenamento dei pozzi da parte delle truppe tedesche. Si calcola che le vittime siano state 65 000 Herero (80% della popolazione totale). A lungo dimenticato, il genocidio degli Herero è tornato di attualità in Germania da qualche anno, anche grazie a un telefilm che ha scosso la coscienza dei tedeschi. Nel 2004, in occasione del centesimo anniversario del massacro, il ministro Heidemarie Wieczorek-Zeul ha chiesto perdono agli Herero a nome del suo paese.

Britain’s Gulag,a discussion with Caroline Elkin Caroline_Elkins da en.wikipedia 2006 Pulitzer Prize Winner harvard

di Caroline Elkin

«La studiosa Caroline Elkin, nell'opera Britain's Gulag, [5] denuncia gli orrori che gli inglesi commisero nei villaggi dei Kikuyu e nei campi di concentramento allestiti per contrastare la resistenza dei Mau Mau. Dalle testimonianze di almeno 300 sopravvissuti, emerge un quadro terrificante di impiccagioni, pestaggi, torture, stupri collettivi e violenze fatte per terrorizzare i villaggi. Il bilancio dei "gulag britannici" viene quantificato come superiore ai 100.000 morti. I soldati inglesi ricevevano 5 scellini (circa 7 euro) per ogni Kikuyu ucciso, e spesso le membra squartate degli indigeni venivano inchiodate nei segnali stradali, come deterrente per gli altri patrioti. La Elkin riporta testimonianze agghiaccianti: "Ci chiamavano maledetti Mau Mau e ci dicevano che meritavamo tutti di morire".»

di Richard Drayton

«Costruito in realtà sul genocidio, sulla pulizia etnica su vasta scala e sulla schiavitù, l'impero britannico ha rigorosamente imposto la gerarchia razziale e uno sfruttamento spietato. Per citare Richard Drayton, storico di Cambridge: «Ci riempiono le orecchie parlando di preminenza del diritto, di governo incorruttibile, di progresso economico: tirannia, oppressione, povertà, morti inutili di milioni e milioni di esseri umani, ecco qual era la realtà (9)». Alcuni apologeti dell'impero sostengono che se la fase iniziale della colonizzazione forse è stata brutale, la storia del XIX e del XX secolo è quella della libertà e del progresso economico. Ma sono frottole. In India, perla della corona di sua maestà britannica, le carestie della fine del XIX e dell'inizio del XX secolo fecero più di 30 milioni di morti, ma non hanno impedito agli amministratori britannici di esportare i raccolti di cereali (come in Irlanda ai tempi della grande carestia del 1840), né ai tribunali di far eseguire 80.000 flagellazioni all'anno.»

da Agenzia Fides

«Roma (Agenzia Fides) - Il colonialismo europeo in Africa è responsabile di azioni di genocidio, le quali rimangono ignorate dal grande pubblico. L’esempio più famoso è quello del Libero Stato del Congo (l’attuale Repubblica Democratica del Congo), un possedimento privato del Re Leopoldo II del Belgio. In questo immenso territorio, ricco allora come oggi, di immense risorse, l’intera popolazione venne ridotta in schiavitù e costretta con metodi inumani, a produrre ricchezze da inviare in Europa. Si calcola che almeno 10 milioni di persone hanno perso la vita tra il 1885 (anno di riconoscimento internazionale del Libero Stato del Congo) al 1908, quando il Congo, da possedimento privato del Re, divenne una colonia del Belgio. La cifra di 10 milioni di morti è una stima prudente, alcune fonti parlano di 20 milioni di morti.»

«Secondo alcune fonti, in tre secoli, dal 1550 al 1850, 100 milioni di africani sono stati ridotti in schiavitù; stime più prudenti riducono questo numero a 20-30 milioni. Si calcola poi che solo il 30% degli schiavi sia giunto vivo a destinazione. Schiavi per rimpiazzare altre popolazioni sterminate in precedenza: gli abitanti originali delle Americhe.»

un po' di americani

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note:

«

  • Professori all'Università di York (Toronto). Autori di The United States and Biological Warfare. Secrets from the Early Cold War and Korea, Indiana University Press, Bloomingtoon e Indianapolis, 1998.

(1) Il Consiglio nazionale di sicurezza, in un documento datato 1&oord febbraio 1950 (NSC 62), raccomanda una dottrina per l'uso di gas da combattimento unicamente come misura di rappresaglia. Lo stesso limite sarà menzionato per la guerra batteriologica solo a partire dal 7 aprile 1953 (NSC 147). Quest'ultimo documento fa riferimento al documento NSC 62, il quale, comunque, non riguarda le armi biologiche. (2) La sola malattia associata alla guerra batteriologica della quale non si hanno tracce nei piani americani, è il vaiolo, comunque incluso tra le accuse cinesi. Ma, per il momento, non si ha che una conoscenza parziale del lavoro svolto dalla divisione per le operazioni speciali per le armi segrete di Fort Detrick. (3) Leggere Antoine Halff,"Crimes de guerre japonais et mémoires populaires", Le Monde diplomatique, novembre 1995. (Traduzione L.B.)»

da monde-diplomatique


«Con l’identico scopo di verificare la vulnerabilità delle città rispetto ad un’aggressione batteriologica, negli anni Cinquanta e Sessanta furono condotti altri test in Gran Bretagna, Canada e Stati Uniti, che culminarono nel 1966 con un attacco su New York. Agenti della divisione armi chimiche diffusero il batterio Bacillus nelle stazioni della metropolitana durante le ore di maggior affollamento. Il via vai dei treni si dimostrò un mezzo ideale per diffondere rapidamente i germi in tutta la città.»

da rsb.provincia.brescia

«Fu calcolato che quell’attacco infettò fino a un milione di persone, confermando ancora una volta la conclusione che contro analoghe azioni del nemico non si sarebbe potuto far nulla. Sulla base di questi dati, gli Stati Uniti avviarono le ricerche sulle possibili applicazioni militari di offesa perchè, argomentarono, se fosse risultato impossibile sopravvivere ad un attacco nemico, almeno ci si doveva garantire la possibilità di contrattaccare restituendo i danni. Le conoscenze acquisite con questi esperimenti non furono destinate ad usi militari fino allo scoppio della guerra in Corea. Laggiù accadde qualcosa di molto strano. Una notte gli abitanti del villaggio di Min-Chung sentirono un aereo volare sopra le loro case: la mattina dopo videro un gran numero di topi morti, molti dei quali con le zampe rotte. Presi dal panico, li bruciarono tutti tranne quattro. Fatto poi analizzare uno dei roditori sopravvissuti, scoprirono che aveva la peste. Il panico che questo e altri fatti simili scatenarono fu tale che si dovette creare una commissione internazionale di indagine. Ne venne fuori un chiaro atto d’accusa, pubblicato nel rapporto della commissione per i fatti relativi alla guerra batteriologica in Corea e Cina. Sull’incidente al villaggio di Min-Chung, il documento affermava: ”non vi sono dubbi che sul territorio di Kan-Nan, nella notte tra il 14 e il 15 Aprile 1952, furono immessi topi appestati per mezzo di un velivolo che gli abitanti udirono distintamente. Tale mezzo aereo è stato identificato come un caccia bimotore americano F-82 per azioni notturne”. Gli Stati Uniti respinsero con forza ogni sospetto.»

da rsb.provincia.brescia

«La guerra batteriologica tornò alla ribalta durante il conflitto del Vietnam. Per radere al suolo vaste aree di fitta giungla che serviva da nascondiglio ai vietcong, furono usati defolianti. I raccolti furono distrutti, i soldati nemici costretti alla fame e profondamente demoralizzati, così come i partigiani che combattevano con loro. Prima di decidere il loro uso nel Sudest Asiatico, furono studiati circa 26 mila tipi di erbicidi e defolianti. Tra questi, 6 furono scelti per distruggere la vegetazione della giungla e presero il nome dal colore dei rispettivi contenitori: Angente Violetto, Verde, Blu, Bianco, Arancio e Rosa. Il più micidiale è il più osato (guarda caso...) fu l’Agente Arancio, capace di sfoltire aree di vegetazione particolarmente rigogliosa. La sua composizione chimica vedeva abbinati il defoliante 245 T (che si deve a un progetto britannico)e, anche se in minima parte, la diossina, tristemente famosa in Italia e Belgio (pollo alla diossina...). Questa combinazione accelerava il processo di defoliazione su piante ed arbusti. Gli effetti sull’uomo erano devastanti (vedi foto). Con l’operazione “Ranch Hand” si riuscì a spargere l’Agente Arancio su un’area vasta quanto lo Stato d’Israele. Alla fine della guerra, il Vietnam era stato contaminato da quantità di diossina superiori a 110 Kg (85 g di diossina immessi nel sistema idrico di Washington sarebbero sufficienti a sterminare l’intera popolazione della città). Furono riferiti casi di neonati con orrende deformità; si triplicò il numero di bambini nati con fenditure sul palato e spina bifida, raddoppio quello di nati morti. Per giustificarsi di fronte alle prove sempre più schiaccianti portate dai medici di Saigon sulle armi batteriologiche, il Pentagono dichiarò che l’utilizzo di agenti chimici per distruggere la vegetazione non violava alcun accordo internazionale. Ma era ovvio che gli effetti dei defolianti andavano ben oltre quelli di diradare la giungla. I pacifisti cercarono con ogni mezzo di far cessare l’uso dell’Agente Arancio.»

da rsb.provincia.brescia


«quando viene pubblicato in America il libro The United States and Biological Warfare. Secrets from the Early Cold War and Korea, scritto da Stephen Endicott e Edward Hagerman, due professori dell'Università di Toronto.

Secondo i risultati delle loro ricerche, nel 1950, quando le truppe cinesi entrano in guerra a fianco della Corea del Nord, gli Stati Uniti, temendo una generalizzazione del conflitto, cominciano un importante programma batteriologico; tra il 1950 e il 1952, viene sviluppato, sotto la supervisione dell'aviazione, un programma urgente (crash program) su nuove armi anti-uomo, viene ideata anche la conversione di una bomba, destinata alla distribuzione di volantini propagandistici da guerra psicologica, in una "bomba a piume" batteriologica, munita di spore di ruggine dei cereali (Puccinia spp.). Sembra che, in base a un accordo con Gran Bretagna e Canada, si lavori alla creazione di insetti-vettore e al metodo di diffonderli; tutto questo sarebbe avvenuto, nella massima segretezza, a Fort Detrick, nello Stato del Maryland, centro della ricerca sulle armi non convenzionali dal 1942 fino al 1969, anno in cui Nixon ne decreta la chiusura.

Washington nega che il governo abbia autorizzato l'uso di armi biologiche in Corea, anche in via sperimentale, ma, documenti presenti negli archivi americani, cinesi e sovietici, che oggi iniziano a essere resi pubblici, proverebbero il contrario.»

da sapere.it


«In quest’occasione gli Stati Uniti hanno violato gli accordi internazionali stipulati; milioni di civili coreani furono uccisi dai loro bombardamenti indiscriminati. Gli accordi dell’Aia e di Ginevra proibiscono i bombardamenti contro i civili e le installazioni che non sono obiettivo militare come città, villaggi, edifici residenziali, ecc. Mark Clark, comandante delle truppe nordamericane dell’Estremo Oriente, durante la guerra dichiarò ufficialmente che avrebbe “.. cancellato della mappa 78 città nordcoreane, ed il piano relativo fu persino pubblicato. I dati dimostrano che i nordamericani effettuarono sulla Corea del Nord ben 1.050.000 missioni di bombardamento, e di queste l’85% colpirono le infrastrutture civili. Scaricarono, solo nella città di Pyongyang più di 428.000 bombe, cifra che superava l’ammontare della popolazione di quel periodo. La guerra coreana può prendersi come esempio di come gli USA abbiano infranto l’accordo di Ginevra del 49’ sulla protezione dei civili in occasione di eventi bellici. E’ severamente proibito assassinare la popolazione civile, eppure, l’allora capo dello VIII Corpo d’Armata Walker, ordinò ai soldati di sparare a vista a tutti i nordcoreani che incontravano. Alla fine del 50’ nel distretto di Sinchon, Corea del Nord, provincia di Hwangjae del Sud, 35.380 civili (16.200 bambini, anziani e donne) furono barbaramente trucidati durante l’occupazione statunitense, il 25% della popolazione!»

da resistenze.org

«Si badi bene che queste atrocità quasi incredibili, oggi, sono ammesse negli stessi USA: un libro pubblicato nel 98’ nell’Università dell’Indiana dal titolo: “Le truppe nordamericane e la guerra batteriologica; top secret della guerra sporca nella penisola coreana”, si descrive in che modo le truppe degli Stati Uniti causarono epidemie a Pyongyang e in altre regioni nordcoreane con pulci, scarafaggi e ragni impregnati di batteri … Furono anche lanciate bombe al gas procurando intossicazioni e decessi, i bombardamenti chimici (33 incursioni) durarono dal 27 febbraio al 9 aprile 1952. Furono lanciate oltre 15 milioni di bombe al napalm.»

da resistenze.org

da studiare con molta calma

«Un comitato scientifico internazionale, composto di scienziati di varie nazioni, concluse che nel 1952 durante la guerra di Corea “i popoli coreani e cinesi furono oggetto dell’impiego di armi biologiche, usate da unità delle forze armate degli Stati uniti d’America che si sono servite di una grande varietà di metodi a tale scopo”. Secondo i cinesi, penne di tacchino infette, insetti, pezzi di animali in putrefazione ecc. furono scaricati dagli aerei. Le malattie causate comprendevano la peste, l’antrace, l’encefalite. Molte informazioni però erano state ottenute da piloti Usa catturati dai cinesi e presumibilmente costretti con le minacce a testimoniare: tornati in patria hanno ritrattato, anche dietro minaccia da parte del ministro della Giustizia di processarli per tradimento. D’altra parte, nel dicembre 1951 il segretario del dipartimento della Difesa aveva dato ordini che le forze armate “fossero rese effettivamente pronte entro il più breve tempo possibile” per un uso offensivo di armi biologiche. Poche settimane dopo le forze aeree assicuravano il Dipartimento che tali capacità erano vicine alla realizzazione (16).

ECCO LE APPLICAZIONI È noto l’uso massiccio (270.000 litri al giorno) di napalm in Corea nel 1952, come è noto anche, dal 1980, che nel 1967-1969 un’area vastissima della zona demilitarizzata tra le due Coree fu irrorata della micidiale sostanza defoliante “Agent Orange” (17). L’uso del gas nervino “sarin” in Laos nel settembre del 1970 venne fuori nel 1998 in un rapporto pubblicato dalla Cnn e dalla settimanale “Time”. In seguito a un’indignata e ben orchestrata protesta del governo e del Pentagono, la Cnn sconfessò l’articolo e gli autori, April Oliver e Jack Smith, furono licenziati, mentre Peter Arnett, che aveva avvallato il servizio, fu costretto al silenzio. In seguito Oliver e Smith scrissero un documento di 77 pagine con ulteriori testimonianze di militari dell’epoca a difesa del proprio lavoro giornalistico, il quale a chi scrive sembra più convincente dei testi di accusa nei loro confronti (18). Noto è anche l’impiego di erbicidi, come l’“Agent Orange” che inquinò il Vietnam negli anni Sessanta con oltre 200 kg di diossina, fra le sostanze più tossiche esistenti. Si stima che due milioni di vietnamiti, oltre a migliaia di militari statunitensi, siano stati colpiti da questi veleni. L’“Agent Orange” e altre armi chimiche furono sperimentate in Panama dagli anni Quaranta fino agli anni Novanta (19). Negli anni Sessanta e Settanta l’“Agent Orange” fu sperimentato non solo nelle giungle panamensi ma anche vicino ad aree ricreative (20). Anche durante l’invasione di Panama nel dicembre 1989 sembra che siano state lanciate sostanze chimiche da aerei e elicotteri statunitensi sul villaggio di Pacora, vicino a Città del Panama (21).»

da fisicamente.net

«GUERRA ALL’AGRICOLTURA CUBANA... In documenti resi pubblici nel 1977 la Cia rivela di aver condotto "un programma di ricerca per la guerra clandestina contro l’agricoltura che prendeva di mira, durante gli anni Sessanta, numerosi paesi nel mondo” (22). Non sorprender quindi che anche Cuba sia stata oggetto di aggressioni e sperimentazioni chimiche e biologiche degli Stati uniti, solo in parte note. Nell’agosto del 1962 agenti della Cia contaminarono 14.000 sacchi di zucchero cubano diretto all’Urss con una sostanza non velenosa che lo rendeva immangiabile. Nel caso specifico Kennedy intervenne per impedire l'invio, ma la contaminazione di zucchero cubano era per la Cia un’attività comune all’epoca (23). Sempre nel 1962 un tecnico agricolo canadese intascò 5.000 dollari da un agente segreto Usa per diffondere un virus tra i tacchini cubani. In seguito negò di aver assolto il compito: sta di fatto che vi fu una moria di 8.000 tacchini (24). La Cia, che talvolta ha escogitato progetti piuttosto bizzarri (come il sigaro-bomba per Castro), ha cercato nel 1969-1970 di provocare piogge torrenziali e conseguenti inondazioni in aree non agricole, lasciando i campi di zucchero senza acqua (25). Nel 1971, usando come terroristi gli esuli cubani, la Cia riuscì a diffondere un’epidemia che costrinse Cuba a sopprimere cinquecentomila maiali (26).»

da fisicamente.net


tornando ai fatti nostri (loro meglio dire)

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Libia

da ANNILUOGO FONTI CARATTERISTICHE RISULTATI 1924/26 Tripolitania: accampamenti, uadi (letti asciutti di antichi corsi d'acqua) Relazione Mombelli (generale)1 politica della terra bruciata e del terrore bombardate 150 tende coniche, numeroso bestiame nuclei armati intenti a lavori di semina 6/1/1928 Gifa: oasi a sud di Nufilia (Tripolitania) su popolazioni Mogarba Operazioni 29° parallelo per unificare Tripolitania e Cirenaica (Relazione generale Cicconetti2 a De Bono AUSSME)10 bombe da 21 kg al fosgene da 3 aerei Caproni 111 4/2/28 Relazione De Bono sugli "esiti bombardamenti in Tripolitania"33 tonnellate bombe esplosive e all'iprite 36 indigeni e 960 capi di bestiame 12/2/1928 Hon Uaddan Diario De Bono Bombe al fosgene 19/2/1928Cirenaica 15 km sud-est dello uadi Engar(Gebel) Relazione governatore Teruzzi4 8 quintali di iprite 42 individui centinaia di capi di bestiame uccisi Marzo 1929 Zeefran Heleighima Relazione Teruzzi5 Bombe a gas 300 cammelli numerosi pastori 31/7/1930 Oasi Taizerbo Autorizzazione Badoglio (Relazione ten. col. R.Lodi al gen. Siciliani6. Graziani7. 24 bombe da 21 kg a iprite da 4 aerei Romeo 12 bombe da 12 kg e 320 da 2 kg con esplosivo convenzionale Distruzione bestiame e di numerosi ribelli Cufra, città santa per gli islamici perché sede della Senussia (confraternita sunnita), considerata da Graziani "centro di raccolta di tutto il fuoriuscitismo libico". Il 26 agosto Cufra è bombardata e i ribelli inseguiti, verso il confine con l'Egitto. Graziani parla di 100 uccisi, 14 passati per le armi e 250 prigionieri tra cui donne e bambini. Il bilancio complessivo è molto più alto.Testimonianza del pilota V. Biano (in Del Boca Gli italiani in Libia). "Partiti all'alba ... gli apparecchi riconoscono sul terreno le piste dei ribelli in fuga e le seguono finchè giungono sopra gli uomini; le bombe hanno scarso effetto perchè il bersaglio è diluito ma le mitragliatrici fanno sempre buona caccia; mirano ad un uomo e lo fermano per sempre, puntano un gruppo di cammelli e lo abbattono... il gioco continua per tutta la giornata ... le carovaniere della speranza diventano un cimitero di morti.

Il 20 Gennaio 1931 Cufra è occupata; seguirono tre giorni di saccheggi e violenze di ogni tipo fatti dai nostri soldati col tacito assenso dei superiori.

17 capi senussiti impiccati

35 indigeni evirati e lasciati morire dissanguati

50 donne stuprate

50 fucilazioni

40 esecuzioni con accette, baionette, sciabole.

Atrocità e torture impressionanti: a donne incinte squartato il ventre e i feti infilzati, giovani indigene violentate e sodomizzate (ad alcune infisse candele di sego in vagina e nel retto) teste e testicoli mozzati e portati in giro come trofei; torture anche su bambini (3 immersi in calderoni di acqua bollente) e vecchi (ad alcuni estirpati unghie e occhi) (Ottolenghi op. cit.pag 60 e seg.).


Etiopia da Ottobre 1935. Graziani ordina subito massicci bombardamenti. Occupate alcune città tra cui Dolo, Dagnerei, Oddo.

10 Ottobre. Primo bombardamento chimico a Gorrahei, campo trincerato, il più importante sulla strada di Dagahbùr.

2-4-5 novembre. 18 aerei Caproni lanciano 189 quintali di esplosivo, mentre i caccia a volo radente sparano 13.730 colpi. "Tutta la zona pare arata dalle bombe: non c'è tratto che non sia sconvolto, ... l'azione aerea è stata formidabile e le sue tracce lasciano facilmente immaginare quale sia stato il tormento degli abissini che, pazzi di terrore, non hanno più resistito e sono fuggiti col loro capo morente." (Luigi Frusci generale in "In Somalia sul fronte meridionale" Cappelli 1936). Il capo di cui si parla è il grasmac (comandante di zona) Afeuork che, sebbene ferito, si rifiuta di lasciare il comando e morirà prima di arrivare all'ospedale di Dagabhur.

11 novembre. Hamanlei attacco etiope. Quattro carri armati Fiat-Ansaldo vengono distrutti. Perdite italiane. Graziani è costretto ad aspettare 5 mesi prima di riprendere l'offensiva nell'Ogaden.


Di fronte a questa delicata situazione Badoglio decide di iniziare la guerra chimica, non solo per fermare l'avanzata delle truppe ma per terrorizzare le popolazioni.

Dal 22 dicembre al 18 gennaio vengono lanciati sul fronte nord duemila quintali di bombe, per una parte rilevante caricate a gas tra cui l'iprite (solfuro di etile biclorurato), che provoca la necrosi del protoplasma cellulare ed è sicuramente mortale.

Testimonianze Hailè Selassiè dinanzi all'assemblea ginevrina il 30 giugno 1936: "fu all'epoca di accerchiamento di Macallè che il comando italiano, temendo una disfatta, applicò il procedimento che ho il dovere di denunciare al mondo. Dei diffusori furono istallati a bordo degli aerei in modo da vaporizzare, su vaste distese di territorio, una sottile pioggia micidiale. A gruppi di nove, di quindici, di diciotto, gli aerei si succedevano in modo che la nebbia emessa da ciascuno formasse una coltre continua. Fu così che, a partire dalla fine di gennaio 1936, i soldati, le donne, i bambini, il bestiame, i fiumi, i laghi, i pascoli, furono di continuo spruzzati con questa pioggia mortale. Per uccidere sistematicamente gli esseri viventi, per avvelenare con certezza le acque e i pascoli, il comando italiano fece passare e ripassare gli aerei. Questo fu il suo principale metodo di guerra."

Dottor Schuppler, responsabile dell'ambulanza n.3, in un rapporto al ministro degli Esteri etiopico: "Ho l'onore di portare a vostra conoscenza che il 14 gennaio 1936, per la prima volta, delle bombe a gas sono state impiegate dagli aviatori italiani. Queste bombe hanno ucciso 20 contadini e io ho curato 15 casi di persone colpite dal bombardamento a gas tra cui 2 bambini. Le ustioni sono state provocate dall'iprite, usata a sud del passo di Alagi".

Dottor Melly, responsabile di una delle ambulanze inglesi: "Tra il 7 e il 22 marzo allorché questa ambulanza si trovava nella regione dell'Ascianghi, curammo dai due ai trecento casi di ustioni da iprite. La maggior parte dei gasati era rimasta momentaneamente accecata. Un gran numero di ustioni presentava un carattere particolarmente grave, terribile."

M. Junod, delegato Croce Rossa Internazionale, testimonia sul bombardamento all'iprite sull'aereoporto di Quorum. 3-4 marzo. Badoglio, vistosi fuggire il grosso dell'esercito del ras Immirù verso i guadi del Tacazzè, ordina all'aviazione di proseguire da sola la battaglia.


Verranno lanciati 636 quintali di esplosivo e di iprite. Lo stesso Badoglio racconta che per rendere più completa la distruzione vengono lanciate piccole bombe incendiarie che trasformano in un solo rogo i fianchi boschivi della valle del Tacazzè rendendo tragica la situazione del nemico in fuga. I piloti che scendono a volo radente per mitragliare i superstiti rilevano notevoli masse nemiche abbattute e grande quantità di uomini e di quadrupedi trasportati dalla corrente. Intanto il ras Immirù viene inseguito a sud del Tacazzè e i ras Cassa e Sejum si ritirano su Quorum.

Africa Orientale Italiana da Graziani comunica immediatamente ai governatori delle altre regioni di agire con il massimo rigore. Ad Addis Abeba è il federale Guido Cortese che scatena la rappresaglia. Testimonianza di Poggiali: "Tutti i civili che si trovano ad Addis Abeba hanno assunto il compito della vendetta, condotta fulmineamente coi sistemi del più autentico squadrismo fascista. Girano armati di manganelli e di sbarre di ferro, accoppando quanti indigeni si trovano ancora in strada... Vedo un autista che, dopo aver abbattuto un vecchio negro con un colpo di mazza, gli trapassa la testa da parte a parte con una baionetta. Inutile dire che lo scempio si abbatte contro gente ignara e innocente". Vengono incendiati tucul, chiese copte, terreni coltivati, quintali di orzo Anche la chiesa di San Giorgio viene data alle fiamme "per ordine e alla presenza del federale Cortese". Ad Addis Abeba 700 indigeni vengono fucilati dopo essere usciti a gruppi dalla ambasciata britannica dove si erano rifugiati (fatto denunciato dal ministro inglese al Parlamento il 26/3/37)

Vengono inquinati i terreni con aggressivi chimici, abbattuto il bestiame. Molti uomini bruciati vivi, altri lapidati o squartati. Mussolini con un fonogramma impone che ogni civile sospettato sia fucilato senza processo.

Il numero esatto delle vittime della repressione è di 30.000 per gli etiopi, tra i 1.400 e i 6.000 per inglesi, francesi e americani.

campi concentramento italiani in Africa da Motivi di chiusura dei campi

1) riduzione delle rivolte specialmente dopo l'esecuzione di Omar.el-Muktar.

2) coloni italiani già insediati nelle zone assegnate loro del Gebel cirenaico.

3) le popolazioni nomadi e seminomadi non avevano assimilato il tipo di vita sedentario imposto nei campi.

4) pericolo di epidemie per l'alto numero di individui inviati nei campi.

5) costi eccessivi sia dal punto di vista economico che militare. CAMPI DI CONCENTRAMENTO LIBIA 1930/1933PROVENIENZA E/OCARATTERISTICHE DEI RECLUSI LAVORI DEI RECLUSI NUMERO RECLUSI ALL'APERTURA NUMERO RECLUSI ALLA CHIUSURA SOLUCH GEBEL EL-ACHDAR E ZONA ATTORNO BENGASI (TRIBÙ SEMINOMADI)LAVORI STRADALI E EDILIZIA COLTIVAZIONE TERRA ALLEVAMENTO 20000 14500 EL-MAGRUM GEBEL EL-ACHDAR LAVORI STRADALI E EDILIZIA COLTIVAZIONE TERRA ALLEVAMENTO 13000 8500 AGEDABIA NOMADI MOGARBA LAVORI EDILIZI FERROVIARI COLTIVAZIONE ALLEVAMENTO 9000 75OO MARSA EL BREGA MARABTIN PROVENIENTI DA OLTRE 500 KM MARCIA DI 2 MESI ALTRI VIA MARE NE PARTIRONO13200 NE ARRIVARONO10000 LAVORI STRADALI ALLEVAMENTO 20072 EL-ABIARTRIBÙ NOMADI ENTROTERRA DI BENGASICOSTRUZIONE DI STRADE PASTORIZIA 8000 APOLLONIA 628 BARCE 438 AIN GAZALA 426 DRIANA 275 EL NUFILIA 225 DERNA 145 COEFIA-GUARSCIA 145 SIDI CHALIFA 130 SUANI EL TERRIA 100 CAMPI DI PUNIZIONEDETENUTI COMPLESSIVI TIPOLOGIA DETENUTI NOCRA 1895 1930 ERITREA3000 UOMINI SINO AL1910 DELINQUENTI COMUNI POI DETENUTI POLITICI EL AGHEILA 1930 LIBIA30000 UOMINI 4500 DONNE TRIBÙ RIBELLI, NOTABILI SENUSSITI, DEPORTATI

FUGGIASCHI DAI CC DANANE 1935 SOMALIA6500UOMINI 500 DONNE VOLUTO DA GRAZIANI PER ACCOGLIERE I COMBATTENTI DELLE ARMATE DI RAS DESTA'(FRONTE SUD) MA POPOLATO DAL 1936 DI NOTABILI DI MEDIO E BASSO RANGO, DI EX UFFICIALI DI MONACI COPTI DI PARTIGIANI ETC. 3175 MUOIONO PER SCARSA ALIMENTAZIONE, MALARIA ENTEROCOLITE,MANCANZA DI IGIENE CAMPI DI RIEDUCAZIONE ANNESSI AI CCNUMERO DI INTERNATI SCOPO DEL CAMPO SOLUCH 500 MASCHI 60 FEMMINE INSEGNAMENTO PROFESSIONALE /ECONOMIA DOMESTICA SIDI EL MAGRUM 200 MASCHI 30 FEMMINE ARTIGIANATO/ECONOMIA DOMESTICA AGEDABIA 120 MASCHI 10 FEMMINE SCUOLA DI AGRICOLTURA E ORTICULTURA MARSA EL BREGA 600 RAGAZZI SCUOLA MILITARE COMANDO TRUPPE INDIGENE da I bombardamenti con i gas nell'Africa Orientale Italiana

DATA LUOGO FONTI CARATTERISTICHE 22/12/1935 Dembenguinà (fronte nord)

TacazzèDiario storico del comando aereonautica.8°, 9° stormo.

George Steer inviato Times in Etiopia testimonianza di ras Immirù Hailè Sellasse.Relazione Dott. Schuppler, capo ambulanza. Al ministro degli esteri etiopico.

Dott.Melly capo ambulanza inglese.(1)6 bombe C 500.T a iprite (prima azione di sbarramento C) Dal 23 al 27 dicembre Telegramma di Hailè Selassiè alla Società delle nazioni (2)60 bombe a iprite 28/12/35 Autorizzazione di Mussolini a Badoglio sull'uso dei gas telegramma 15081 29/12/35 Risposta di Badoglio "già adoperato iprite" Dal 2 al 4 gennaioSokotà; Lago AscianghiDiario aereonautico 8° 9° stormo58 bombe a iprite 5 gennaio 1936 Richiesta di Mussolini a Badogliodi arrestare i bombardamenti (sino alle riunioni ginevrine) telegramma 180 Dal 6 al 7 gennaioAbbi Addi e guadi torrente SegalòDiario storico del comando areonautico45 bombe C 500.T Dal 12 al 19 gennaio Diario storico del comando areonautico76 bombe " " 19 gennaio Nuova autorizzazione di Mussolini telegramma 790 Dal 23 /12 al 23/3Guadi del Ghevà, Guadi del Tacazzè zone di Quoram, varie carovaniere.Diario storico comando areonautico 991 bombeC.500.T 11/2/36 Amba Aradan Diario storico comando artiglieria Uso di proietti ad arsine1367(3) aprile Lago Ascianghi Testimonianza Hailè Selassiè ( 4)

DATALUOGO FONTI CARATTERISTICHE 15/12/35 Somalia (fronte sud) Autorizzazione di Mussolini a Graziani sull'uso dei gas telegramma 14551 24/12/35Areri Diario storico del comando dell'aviazione in Somalia 17 bombe a iprite da 21kg 1 a gas fosgene da 41kg 30 /31/35 Dagahbur Sassabanech Bullaleh Diario storico AO

Relazione Graziani all egato 295 71 bombe come rappresaglia per la uccisione di due aviatori italiani Tra il 15 e il 30 dicembre 35 Malca Dida (Croce rossa svedese) Bullaleh (croce rossa egiziana) Neghelli (croce rossa etiopica)* Relazione Graziani Grande sdegno in Europa.

Telegramma Mussolini a Graziani n 029: "Approvo ma ... evitare le istituzioni internazionali della Croce Rossa." 6 Gennaio 36 Nuova autorizzazione di Mussolini a Graziani tel.334 12 /1/36Offensiva del Ganale Doria Relazione Graziani

Diario storico del comando brigata aerea

Diario srorico 31° gruppo AO6 bombeC.500.T a iprite 18 da 41 kg a fosgene 25/1/36

10 bombe a iprite da 21 kg16-25/2/36 Uebi Gestro Bale Diario storico del comando brigata aerea 10 bombe C500.T a iprite e 92 da 41 kg a fosgene marzo Sulle difese abissinie nella zona di Harar Diario storico del comando brigata aerea Relazione Graziani 49 bombeC500.T34 da 21 kg a iprite 88 da 41 kg a fosgene 8 aprile Sassabanech Dagahbur 13 bombe C500.T10 aprile Telegramma di Mussolini 4081con l'ordine di non fare uso di mezzi chimici a Graziani 20 aprileHamanlei, Bircut, Gunu, Bullaleh Relazione Graziani 12 bombe C500,T 27/4 Nuova autorizzazione Mussolini tel.n7440 27/4Sassabaneh Diario storico del comando brigata aerea Relazione Graziani 36 bombe a fosgene BullalehDiario storico del comando brigata aerea Relazione Graziani 54 bombe a fosgene Dal 24dic al 27 aprile

30500kg bombe iprite 13300 kg bombe a fosgene PERIODO LUOGO FONTI CARATTERISTICHE Dal Maggio a Agosto1936 Sud/ovest Sidamo

Zona TacazzèDiario storico AOIBombe C500T Tra il 7 e il 12 settembre Lasta (roccaforte dei fratelli Cassa) zona Tacazzè.Villaggi tra Lalibelà e Bilbolà.Telegramma Lessona a Graziani n°10724"Autorizzo a impiegare i gas se li ritenga utile"

Telegrammi Graziani a Pirzo Biroli e al comandante dell'aviazione Pinna n°15633 e 15756(1)Bombe C500T 21/22 Ottobre Zone del Monte Zuqualà e Debocogio villaggi rasi al suoloDiario storico AOI

Relazione Gariboldi a Gallina tel n° 077701 24 ottobre "Zona del monte Debogogio è stata ipritata.Prudente informare le truppe operanti.."Bombe C500T Fine 1936/1937 Ovest, Uollega, soprattutto vengono ipritati guadi, torrenti carovaniere. Diario storico AOI Bombe C500T I generali italiani e gli Ebrei sloveni e croati: campi di concentramento e "massa di manovra".

da

n questa del 18.8.1943 si chiarisce la specificità degli ebrei internati ad Arbe rispetto agli ebrei detenuti in altri campi di concentramento "in Italia o territori annessi". "Nell'Era Nuova, non fascista" è stata disposta la "dismessione degli ebrei" dai campi, che "vengono "tradotti" nella località di destinazione con scorta". Ebbene questo accompagnamento coatto non deve "essere applicato per gli ebrei che ora, occasionalmente, si trovano ad Arbe". L'importanza delle agevolazioni da concedere a questa "massa di manovra" è tale, che porta lo scrivente addirittura a sottolineare che l'Intendenza "persiste ad usare un trattamento uguale a quello dei repressivi" e quindi severo. Si tratta di un chiaro tentativo di scindere le proprie responsabilità, scaricando tutto sull'Intendenza che gestisce il campo di concentramento. Ma, occorre notare che lo stesso estensore della lettera, alto ufficiale del comando della II armta, ha appena implicitamente ricordato che l'Intendenza è di fatto alle proprie dipendenze (questi ebrei "dipendono unicamente dal Comando della 2 Armata"). La politica e la guerra sporca dei generali italiani in Slovenia e Dalmazia da

Giorgio Rochat, lo storico che più ha analizzato lo sviluppo e le vicende dell'esercito italiano nel corso del Novecento, ha voluto ribadire che "i rapporti tra forze armate e regime fascista possono essere sintetizzati col termine di “alleanza”", aggiungendo che "ciò suppone un'interpretazione del regime (accettata dalla maggior parte degli studiosi) che ne limiti la capacità di dominio e trasformazione delle strutture della società e dello Stato".

Queste analisi e queste decisioni vengono approvate e sostenute da Mussolini, nella sua veste di comandante supremo delle Forze armate. In una lettera del Ministro dell'Interno del 24 marzo 1942, si notifica l'approvazione "dei provvedimenti proposti nei riguardi dei familiari di ribelli" da parte del Duce. Il 23 maggio 1942 Roatta riferisce ai generali sottoposti che "anche il Duce ha detto di ricordarsi che la miglior situazione si fa quando il nemico è morto. Occorre quindi poter disporre di numerosi ostaggi e applicare la fucilazione tutte le volte che ciò sia necessario" e inoltre che "il Duce concorda nel concetto di internare molta gente - anche 20-30.000 persone". Nel corso di una riunione con i vertici delle Forze armate di Roma e della II Armata, tenuta a Gorizia il 31 luglio 1942, Mussolini approva le analisi e le decisioni di Roatta: "Come avete detto è cominciato un nuovo ciclo che fa vedere gli italiani come gente disposta a tutto, per il bene del paese ed il prestigio delle forze armate ... Non vi preoccupate del disagio economico della popolazione. Lo ha voluto! Ne sconti le conseguenze ... Non sarei alieno dal trasferimento di masse di popolazioni", e riguardo al'assegnazione delle proprietà dei ribelli a famiglie italiane: "Approvo, annunciatelo pure". A questo si aggiunge la sopracitata approvazione al bando del 24 aprile 1942 proposto da Roatta per la fucilazione degli ostaggi a titolo di rappresaglia.


Per questa ragione molti generali dell'esercito italiano e molti loro sottoposti sono stati inseriti nelle liste delle Nazioni Unite come ricercati per crimini di guerra e contro l'umanità.

Sempre per questi motivi (probabilmente, dato che gli archivi militari italiani sui crimini di guerra non sono consultabili) la commissione d'inchiesta per i presunti criminali di guerra italiani (1946-49) ha deferito alla giustizia alcuni di questi generali. Anche se il governo italiano di quel periodo ha fatto di tutto per evitare il processo, che infatti non si è mai tenuto.

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Mafia Fascismo e compagnia cantando

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estratto dal sito carabinieri Mori, tuttavia, non era incline ad abbandonarsi all'ottimismo. Le statistiche testimoniavano il crollo di reati come abigeati, rapine, estorsioni, omicidi, danneggiamenti ed incendi dolosi, ma i pezzi grossi restavano ancora in giro. E attuavano un disegno classico della mafia. Abbandonavano lo scontro frontale per scegliere la strada della connivenza, cercando di instaurare rapporti con i vertici del fascismo. Mori, alla fine, sarà promosso per essere rimosso quando i danni avrebbero potuto essere irreparabili per i mafiosi.

La stessa politica della repressione poliziesca, per quanto efficiente, non aveva spostato di una virgola le condizioni sociali in cui stagnava la Sicilia ed alla fine il regime si accontentò del successo di facciata.

le vittime del fascismo

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dati estratti da ANPI 42 fucilati nel ventennio su sentenza del Tribunale Speciale.

28.000 anni di carcere e confino politico.

80.000 libici sradicati dal Gebel con le loro famiglie detinati a morire di stenti nelle zone desertiche della Cirenaica dal generale Graziani.

700.000 abissini uccisi nel corso della impresa Etiopica e in "operazioni di polizia".

combattenti antifascisti caduti nella guerra di Spagna.quanti trovare

350.000 militari caduti e/o dispersi nella Seconda Guerra mondiale.


i civili che soffrirono e morirono per le aggressioni fasciste.

45.000 deportati politici e razziali 15.000 morti


640.000 internati militari; nei lager tedeschi 40.000 morti


110.000 caduti nella Resistenza Italia e estero.

civili bombardamenti ed altro mettere

occorre ritrovare numeri calcolati di Giorgio_Rochat