Utente:Manuela De Noia/sandbox 1

Maria Luisa Ruscitti (Cercemaggiore, 5 maggio 1844Cercemaggiore, 4 novembre 1903) è stata una brigante italiana.

Biografia

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Di umili origini lavorava come bracciante agricola e come domestica nella casa di un possidente locale, Francesco Leopoldo Chiaffarelli. Giovane e di bell'aspetto, fu rapita il 18 giugno del 1863 da Giuseppe Caruso, capo di una banda operante nella zona ofantina. Partecipò, insieme alla celebre Filomena Pennacchio, compagna di Giuseppe Schiavone allo scontro di Sferracavallo. Fu arrestata il 18 agosto 1863 a Troia, dopo uno scontro a fuoco fra la banda di Caruso e un gruppo di soldati della guardia nazionale, nel corso del quale cui uccise un ufficiale. Condannata a 25 anni di reclusione dalla Corte di Assise di Trani, quando uscì di prigione nel 1888 tornò a Cercemaggiore, dove visse fino alla morte, lavorando come domestica presso la casa del possidente Luigi Salerno. Si racconta che la fortuna repentina della famiglia Salerno, fu dovuta proprio all'arrivo in casa della Ruscitti che, secondo le malelingue invidiose, rivelò dove fossero nascosti i tesori della banda Caruso[1].

  1. ^ Clotilde De Filippo, La guerra delle sannite. Il brigantaggio nella provincia di Benevento dopo l'Unità d'Italia - 1860/1880, Benevento, eDimedia, 2011, p. 112.

Bibliografia

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  • Stefano Vannozzi, La Ruscitti, i Salerno e il tesoro della Rocca. Creazione e mito di una leggenda cercese, 2003., pubblicato in "Millemetri, la rivista di Cercemaggiore", Anno V, n. 2, Parte I
  • Giovanni De Matteo, Brigantaggio e Risorgimento - leggittimisti e briganti tra i Borbone e i Savoia, Napoli, Alfredo Guida, 2000.
  • Luisa Sangiuolo, I l Brigantaggio nella Provincia di Benevento 1860 - 1880, Benevento, De Martino, 1975.

Collegamenti esterni

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