Utente:Manuelarosi/Sandbox12bozza

Raissa nasce, ultima di cinque figli, in una famiglia benestante: il padre Samuel e la madre Berta sono proprietari terrieri ebrei; cresce fra Pietroburgo e le tenute paterne in Polonia, vicino a Brest Litovsk. Per motivi di salute passa gli inverni con i genitori a Sanremo, dove studia con un illustre istitutore privato, Georgij Valentinovič Plechanov, anche lui periodicamente in cura in Liguria e gestore insieme alla famiglia, di una pensione[1]. Plechanov le insegna soprattutto la storia, suscitando in Raissa un interesse che l'accompagnerà tutta la vita. I soggiorni in Liguria si spostano a Nervi dove il padre Samuel acquista una villa.

Quando scoppia la rivoluzione russa l'intera famiglia si trova nella proprietà di Tervus sul Lago Ladoga. L'ambiente familiare aperto, antizarista, favorevole alla rivoluzione democratica di Kerensky del 1917, pone Raissa a stretto contatto con artisti e intellettuali rivoluzionari, appassionati di teatro e letteratura: fra loro Leonid Andreiev, Fedor Chaliapine, Gorky. Studia lingue straniere con istitutori di madre lingua, continua lo studio della storia e viaggia frequentando teatri e concerti. Il padre, amante della danza, la spinge a frequentare la scuola di Vsevolod Ėmil'evič Mejerchol'd a Mosca; qui conosce il russo Giorgio Krol (1893-1932), regista e sceneggiatore, e nel 1918 lo sposa[2]. Comincia a lavorare come ballerina in diversi teatri russi.

Dopo la morte della madre, Raissa e il marito nel 1919 si trasferiscono in Italia, precisamente a Torino dove il padre, grande estimatore dell'Italia, vive ospite di Riccardo Gualino, dopo aver subito la confisca di tutti i propri beni. Nell'estate dell'anno successivo la coppia visita Roma; frequentando il salotto di Olga Resnevič Signorelli, entrambi vengono introdotti nella vita artistica romana, tra i futuri protagonisti della Scuola romana e del futurismo. Conoscono Giorgio De Chirico.

Tornano di nuovo in Italia alla fine del 1923, dopo aver trascorso circa tre anni a Berlino lavorando nell'ambiente teatrale e cinematografico. Sopraggiunti problemi di salute di Kroll inducono la coppia a soggiornare tra Napoli, Sorrento e Capri; Kroll riesce a rimettersi e ad affrontare una lunga tournée italiana con la compagnia Le coq d'or di Anatolij Dolinov (1869-1945), anch'egli allievo di Mejerchol'd[3].

Nella primavera del 1925 iniziano una collaborazione con la compagnia Teatro d'Arte di Roma (conosciuto anche come "Teatro degli Undici” o “dei Dodici”, dal numero dei soci) fondata da Luigi Pirandello. Al marito vengono affidate la regia e le coreografie di La morte di Niobe, tragedia in un atto scritta da Alberto Savinio nel 1913; Giorgio De Chirico firma le scene e i costumi; a Raissa viene affidato il ruolo principale di Niobe; altre interpreti sono le giovani sorelle Signorelli Elena, Maria e Vera. Lo spettacolo debutta al Teatro Odescalchi di Pirandello, il 14 maggio 1925, con esiti pessimi, sia di pubblico sia di critica[4].

Durante le prove dello spettacolo tra Raissa e De Chirico matura rapidamente un intenso sentimento. Lascia il marito e ottiene il divorzio; raggiunge De Chirico a Parigi e dopo qualche tempo si sposano. Raissa abbandona la danza e e si dedica esclusivamente agli studi di archeologia a la Sorbona, sotto la guida di Charles Picard.

Nel 1930, lascia De Chirico e fa ritorno a Roma dove si dedica all'archeologia.

La città di Ostia fu il suo principale centro d'interesse professionale. Lavorò insieme a Guido Calza, sovrintendente agli scavi, che divenne il suo terzo marito.

Raissa Calza pubblicò numerosi cataloghi, guide archeologiche e lavori dedicati all'iconografia.

Morì a Roma nel 1979 e venne sepolta nel cimitero di Ostia.

Pubblicazioni modifica

  • Scrisse diversi contributi per l' Enciclopedia dell'Arte Antica, Classica e Orientale diretta da Ranuccio Bianchi Bandinelli
  • Fu collaboratrice scientifica della Fototeca Unione presso l' American Academy
  • Fu membro dell' Istituto Germanico di Roma
  • Fu socia corrispondente della Pontifica Accademia Romana di Archeologia
  • Benemerita della cultura italiana, 1967

Note modifica

  1. ^ Rozalija Markovna Bograd-Plechanova, su www.russinitalia.it. URL consultato il 27 gennaio 2018.
  2. ^ Georgij Aleksandrovič Krol’, su www.russinitalia.it. URL consultato il 27 gennaio 2018.
  3. ^ Elda Garetto, Spettacolo e emigrazione: suggestioni teatrali nell'opera di Nabokov (PDF), 2000, p. 316. URL consultato il 28 gennaio 2018.
  4. ^ Paolo Puppa, La parola alta. Sul teatro di Pirandello e D’Annunzio, Cue Press, 2015, p. 13, ISBN 978-88-98442-61-4.

Bibliografia modifica

Collegamenti esterni modifica