Utente:Manuelarosi/Sandbox13bozza

La Galleria d'Arte Moderna e Contemporanea Raffaele De Grada si trova a San Gimignano, all'interno nel polo museale del Chiesa del Complesso di Santa Chiara.

Storia modifica

La galleria, riaperta al pubblico dal giugno del 2002, custodisce opere frutto di donazioni di artisti italiani dell'ottocento e novecento; offre inoltre frequenti esposizioni temporanee. È stata dedicata a Raffaele De Grada che ebbe un legame speciale con la città: la scelse infatti nel 1915 per sposare Magda Ceccarelli e di nuovo nel 1919 per viverci. Conserva alcune sue opere importanti come Fuga in Egitto del 1920 e Il ponte degli Scopeti del 1925. Già nel 1960 il comune gli aveva reso omaggio istituendo un Premio per la pittura di paesaggio a lui intitolato.

Descrizione modifica

Data la limitata superficie espositiva, il progetto museologico, curato da Enrico Crispolti, propone l'esposizione solo di una parte delle numerose opere appartenenti al Comune. La collezione permanente, oltre a Raffaele De Grada, comprende rappresentanti dell'arte figurativa dell'ottocento toscano, come Niccolò Cannicci, e del novecento come Renato Guttuso, Sergio Vacchi, Vinicio Berti, Carmelo Zotti, Aligi Sassu, Luciano Bartolini, Marco Gastini, Ugo Nespolo. Un'intera sala è dedicata a Giannetto Fieschi.

Al piano terra dello stesso edificio si trovano anche il Museo archeologico, con importanti documenti sull'origine della città, dall'arte etrusca e romana (VII-I secolo a.C.) all'arte medievale con manufatti in vetro e ceramica, e la Spezieria di Santa Fina, che custodisce una collezione di antichi vasi da farmacia in maiolica, contenenti preparati medicinali risalenti al periodo compreso tra il XV e il XVIII secolo, e recipienti in vetro databili cinquecento e settecento appartenuti alla spezieria dello Spedale fondato nel 1253.

Il complesso museale è prossimo alla Biblioteca Comunale “Ugo Nomi Venerosi Pesciolini” e all'Archivio storico.

Mostre temporanee modifica

  • “Full Color” paesaggi di Franco Fontana, settembre 2015 - gennaio 2016
  • 140 scatti di Henri Cartier-Bresson, giugno - ottobre 2017

Note modifica

Bibliografia modifica

Collegamenti esterni modifica